Terzo album per i polacchi Believe di Mirek Gil, con la line-up invariata rispetto al precedente “Yesterday is a friend”, se si eccettua il cambio del cantante che oggi è Karol Wroblewski ( anche alle tastiere e al flauto).
Il nuovo front-man si dimostra all’altezza e arricchisce con la sua interpretazione le belle linee melodiche create dal gruppo e ritagliandosi, inoltre, dei pregevoli spazi al flauto e (un po’ meno) alle tastiere. Se “ Yesterday is a friend” ci aveva fatto apprezzare la bravura di Satomi al violino, parrebbe che “This bread is mine” abbia questo nuovo fiore all’occhiello. Parrebbe, appunto, perché i Believe sono prima di tutto una band con 5 personalità ben distinte,e questa nuova produzione, pur non facendo gridare al miracolo, si posiziona su standard qualitativi sempre piuttosto elevati. Seppur non troppo lontano dalle suggestioni dei due precedenti lavori, l’album appare molto più ricercato nei suoni e più bilanciato nell’uso degli strumenti solisti, mai sopra le righe e sempre essenziali. I primi ascolti mi avevano un poco spiazzato forse perché mi aspettavo qualcosa che rimanesse da subito nella mente, qualcosa di più “facile”. Poco alla volta, invece, le tante “schiccherie” presenti affiorano lievi ma inesorabili. E’ il caso della splendida “Tales from under the tree”: iniziamo ad apprezzare il nuovo vocalist, mentre il violino di Satomi, il flauto e la chitarra acustica confezionano un brano davvero ben riuscito. O, ancora, “And all the roads”, con il bel lavoro della sezione ritmica, la solita straordinaria sensibilità di Satomi che con naturalezza estrema trasforma un brano di classico new-prog in qualcosa di più concreto ed emozionante. Notevole anche il corposo rock di “Darkness” con riff nervosi dell’elettrica di Gil e ancora una grande prova della voce di Wroblewski. Un album dalle atmosfere malinconiche, autunnali, dai colori delicati, ricco di sfumature, mai banale nei suoi 11 brani (uno in più nella versione digipack) e sicuramente il migliore sin qui prodotto dai ragazzi polacchi. 78/100
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Karol Wróblewski: Voce, flauto, tastiere Anno: 2009 Sul web: |