Ho ricevuto questo bel dischetto dei nostrani INVERS da Belluno proprio l’altro ieri e dal momento in cui l’ho inserito nel lettore il mio dito è caduto sul tasto della ripetizione automatica, non ho più smesso di ascoltarlo, questo è il classico esempio di musica italiana che mi si confà ( e devo ammettere che sono un osso abbastanza duro in ambito pop/rock e dintorni, specie se cantato in lingua madre ).
Certo del fatto che pur non essendo davanti al massimo dell’originalità il prodotto sembra risultare piacevole e nel suo piccolo singolare. Questo poiché la bravura degli INVERS sta nel mescolare a puntino le carte in tavola con gusto e con piglio personale il tanto giusto per creare uno stile unico e distinguibile, caratteristica che determina una certa maturità acquisita; dopo solo due ep questa è di per sé già una grande sorpresa vista la lentezza con la quale solitamente i gruppi italiani si evolvono uscendo dalla nicchia e dalla loro fase larvale . Il genere di Dal Peggiore Dei tuoi Figli è da inquadrarsi in un certo connubio di pop italico e musica leggera d’autore intinta e addizionata a una forte componente British Rock Pop/ Indie Rock, ma fin qui niente di nuovo, perché dobbiamo addentrarci nello specifico del sound che non lascia spazio a ulteriori divagazioni commerciali essendo di per sé un album già abbordabile e facilmente assimilabile dai più giovani, mentalmente elastici, e perché no, sensibili. Come dicevo, i brani sono tutti trascinanti e detengono in loro un mood sincopato e dai ritmi nervosi, ma ballabili, in una tensione osmotica alternative e post rock con l’impostazione semplicistica del punk e qualche 'reminiscenza' ska che ci traghetta sino alla finale e differente traccia “Nella Stanza Azzurra”, qui infatti ci troviamo di fronte ad un sound sofferto e asfittico che certo rende l’idea di quella sensazione oscura di smarrimento e non comprensione, fuori dal contatto con la realtà che ci avvinghia quando perdiamo qualcuno di caro (e che penso non tutti riescano a provare). Ma prima di questo pezzo ci sono ben 10 brani tutti piacevoli e coinvolgenti che trattano tutti temi abbastanza attuali e “personali” anche comuni ai più, specialmente in questo periodo di crisi d’identità collettiva e di valori forti, prima che strettamente economica. Il disco si apre con la bella e arcigna “Io Ti Ucciderò” dove saltano subito fuori le contaminazioni ‘ottantiane’ e la ‘punky attitude a la The Clash’ con l’involucro solo in apparenza indie/rock, perché i ritmi pur semplici e lineari vengono eseguiti con un uso funky dall’incedere avvolgente e coinvolgente. Così poi si susseguono le tracce in parte soggettive, credo legate ad esperienze personali ed altre impersonali al confine con la denuncia ed amara ironia, dove trova spazio anche una cover di Rino Geatano rivista sotto la loro personale attitudine che ben si sposa con i temi del disco. Quindi sottolineo tra le altre le tracce “Non Preoccuparti Per Me (se fuori piove)”, “Il Peggiore Dei Tuoi Figli”, “All’Italia”, “Buongiorno America”, “Ossigeno” dove trovano visione tutte le carte in possesso degli Invers dosate a dovere tra ( come loro stessi dicono) sudore e (come dico io) quell’equilibrio spesso pericoloso tra sintetica e materia in cui il gruppo pare proprio trovarsi a suo agio. Quindi evviva il “post-punk revival” (definizione coniata dal gruppo) degli Invers, date loro un'ascoltata, il cd è acquisibile presso la loro etichetta Vina Records e nei migliori (i pochi rimasti …) negozi di dischi. Credo proprio che sarebbe interessante vederli esibire dal vivo per valutarli appieno, ma sono certo che si continuerà a parlar di loro. Per quanto mi riguarda promossi, ma da qui al diventar fenomeni ci vorrà dell’altro impegno ... 70/100
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Marco B.: Voce, chitarra Anno: 2012 |