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Nexus
Perpetuum Karma

Ecco un bel disco, ecco un bel disco di chiaro e semplice Progressive Rock, ecco un bel disco che non potrà non entusiasmare, non potrà non far innamorare gli appassionati di questo bellisimo genere musicale. Un disco che è un libro aperto ricco di emozioni, un disco che non rappresenta nessuna grande innovazione stilistica o compositiva ma un disco che piace ed entusiasma per la sua semplicità, la sua coerenza, la sua lineare melodia, un disco che non nasconde nulla tra le sue note, un disco sincero, vero, un disco in cui ogni passaggio sonoro è lì, chiaro, ben visibile, ben riconoscibile ed indentificabile, che non necessità di particolari "voli pindarici" e "astruse elucubrazioni mentali" per riconoscerne la bellezza, la vasta ricchezza di emozioni che è in grado di regalare.

Gli argentini Nexus sono una band attiva da ormai 30 anni, con alle sue spalle 2 album: "Detras del Umbral" nel 1999 e "Metanoia" nel 2001; 6 brani, 3 lunghe suite, sono invece quanto ci consegnano i Nexus con questo loro ultimo lavoro intitolato "Perpetuum Karma" in cui propongono un sound chiaramente figlio del periodo di maggior splendore del Progressive Rock, quegli anni '70 che han visto band come i Genesis, gli Yes, la nostrana PFM, i Camel e gli Emerson, Lake & Palmer ergersi a signori della scena musicale, ed a questi gruppi al loro modo più sinfonico e barocco di interpretare il Prog si ispira il gruppo argentino, arricchendo il proprio sound con colori più moderni, più neo-prog, attingendo alle esperienze di gruppi come i Marillion, i Pendragon o gli IQ ed arrivando a lambire con qualche nota certi momenti più devoti a gruppi come i Dream Theater a tutto questo aggiungiamo un tocco, una spruzzata di sapori latino-americani, sia in certi passaggi ed in taluni momenti e sia nell'uso della lingua, lo spagnolo ovviamente ed avremo un sound ricco, ispirato, linee melodiche semplici e lineari ma al tempo stesso emozionanti e coinvolgenti, atmosfere eteree e sognanti inframmezzate ed arricchite da splendidi soli di chitarra da parte di Carlos Lucena che insieme ad un grande Lalo Huber, quasi un Keith Emerson reincarnato, fanno di tutto, ovviamente riuscendoci, per farci rimanere letteralmente a bocca aperta o meglio ad orecchie aperte; ben aperte per attingere famelicamente ad ogni nota che fuoriesce dagli altoparlanti, senza lasciarne sfuggire una.
Un album prevalentemente strumentale con le parti testuali cantante come detto in spagnolo, anche se per onestà e completezza forse la parte vocale di Lito Marcelo è proprio l'unica piccola pecca di quest'album, di sicuro si poteva fare di meglio, poco emozionante, poco pathos in un contesto che ricco di emozioni musicali avrebbe apprezzato un altrettanto elevato valore emozionale nella parte cantata.

Forse non ci sarà nulla di nuovo nella loro musica, di sicuro non c'è nulla di estremamente prolisso e complicato, tutto è all'insegna della massima semplicità, emozione e linearità ma in definitiva che bravi i Nexus e che bello e quante emozioni con questo "Perpetuum Karma", un grande disco, sicuramente uno dei migliori album Progressive Rock di questo 2007.

85/100


Luis Nakamura: Batteria
Carlos Lucena: Chitarra, voce
Daniel Ianniruberto: Basso
Lalo Huber: Hammond, church organ, mellotron, piano, synths, voce
Lito Marcello: Voce

Anno: 2007
Label: Runner Records
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Mirar hacia el centro
02. Perpetuum Karma
03. Del abismo al sol
04. Travesía
05. Cruces y sombras
06. En ese viento

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