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Moon Safari
Blomljud

Svezia terra di foreste, di laghi, di grandi spazi, di sciatori, di tennisti, degli Abba (Mamma mia!!! SOS!!! basta con questi luoghi comuni!!!) ma anche di tanto Progressive di qualità, sia negli anni ’70 che ai nostri giorni. Non conoscevo questi Moon Safari, anche se il doppio CD “Blomljud” non è il primo album del gruppo ma mi sono avvicinato alla loro musica abbastanza fiducioso confidando nella ... copertina!
Ben fatto il libretto, presenti i testi (in inglese), foto del gruppo, disegni a corollario dei brani. Registrazione e produzione impeccabili.
Prima di entrare nello specifico, una cosa salta subito all’attenzione fra le note relative alla band: cantano praticamente tutti. Ora la lead-vocals spetta al tastierista, ora ai 2 chitarristi, ora al bassista; mentre i numerosi cori vedono tutti e cinque i componenti impegnati.
Cori dicevo. Immaginiamo un incrocio fra le suggestioni vocali degli Starcastle (no gli Yes no ... ) e degli Styx (meno duri però ... ), una spruzzata di Beach Boys (pare assurdo ma si notano eccome ... ), un tantino di Flower Kings ed un tantinello (abbondante) di Magic Pie. Ora, se amate questi gruppi i Moon Safari si adattano perfettamente ai vostri gusti, se non li amate forse è meglio che abbandoniate quanto meno questa recensione.

Trattandosi di un doppio CD per un totale di 11 brani, è forse d’uopo segnalare solamente quelli che reputo più degni di attenzione, senza dimenticare però che episodi negativi di fatto non se ne ravvisano.
L’introduttiva “Constant bloom”, praticamente a-cappella, è da considerarsi un po’ il manifesto dei Moon Safari: impasti vocali a go-go e tanto tanto vento fresco primaverile.
Molto bella “Methuselah’s children” dove le costruzioni voce-tastiere-chitarra sono veramente ineccepibili e i solos, un po’ ruffianelli invero, certamente di gran gusto. 15 minuti che scivolano via rapidamente. Ecco, “scivolare” è forse il verbo che meglio si confà alla musica della band anche se non dobbiamo considerare tale espressione nella sola accezione negativa di “musica che non lascia tracce e scorre velocemente” ... anzi. La facilità melodica è senz’altro prerogativa non da poco forse ci vorrebbe un pizzico di “punch” in più ... ecco.
Del secondo cd, menzione (anche per il suo essere un po’ fuori cliché) per la breve, melanconica, pastorale “A tale of three and tree”, mentre nessun dubbio su ”Other half of the sky” come picco creativo del lavoro, niente di nuovo rispetto al trend, sia chiaro ma una commistione musicale più tangibile, più concreta e in definitiva, a parer mio, un possibile primo passo verso una maggiore “personalizzazione” della proposta musicale, grazie anche ad un finale, in crescendo, di grande impatto.
Nell’attesa di un nuovo lavoro ... per ora: carino.

75/100


Simon Åkesson: Voce, cori, tastiere, sfx, choir arrangements
Petter Sandström: Voce, cori, chitarra 12 corde, chitarrra elettrica, sfx
Pontus Åkesson: Voce, cori, chitarra, mandolino
Johan Westerlund: Voce, cori, basso
Tobias Lundgren: Batteria, percussioni, cori

Anno: 2008
Label: Blomljud Records
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
CD1: Ka-on I
01. Constant Bloom
02. Methuselah's Children
03. In the Countryside
04. Moonwalk
05. Bluebells
06. The Ghost of Flowers Past

CD2: Ka-on II
01. Yasgur's farm
02. Lady of the Woodlands
03. A Tale of three and Tree
04. Other Half of the Sky
05. To Sail Beyond the Sunset

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