Gli Stonewall, band dal sangue meridionale e heavy metal, debuttano su My Graveyard Productions (la label che ha rinfrescato un po’ la scena del metallo italiano) con un album per così dire nostalgico.
Questo perchè, ascoltando Victims of Evil, è come se con la macchina del tempo ritornassimo indietro ad una ventina e più di anni fa, nel pieno fervore degli anni ’80. Ciò si può ben notare nel primo brano, “Victims of Evil”, che è appunto la title-track dell’album. Il Leitmotiv presente nell’intero lavoro è il male che incombe nelle nostre vite, nella nostra mente, insomma, nel nostro mondo. Ormai siamo tutte vittime, come viene ripetuto nel refrain che, assieme al resto del testo, ricorda molto le song firmate Iron Maiden. Come ogni canzone heavy metal che si rispetti, si ha nella seconda parte un bell’assolo di chitarra e all’ultimo un crescendo che termina con l’arrivo, forse, di qualche macchina infernale. Una risata demoniaca apre, invece, “Dark revelations”, in cui si svelano i segreti più nascosti di chi apparentemente sembra esser senza peccato, ma in sé nasconde un lato oscuro. Il terrore cresce in “War of the worlds” con l’attacco di mostri assetati di sangue, signori del cielo che vogliono annientare tutto ciò che risiede sulla Terra. Il ritmo si fa più cadenzato e i riff più accattivanti; questi ultimi sono presenti anche nella successiva “No more fear”, mentre in “Feel my blade” le sonorità danno maggiore carica grazie anche al buon drumming e al basso. “Fight to survive” è un po’ un monito per chi magari non è ancora pronto a lottare, ma viene incoraggiato a farlo per poter sopravvivere in questa dura vita. Una nota di ottimismo e di speranza viene espressa in “We can change the world”, una song caratterizzata da parti più melodiche, con cori nel ritornello. L’album si chiude con un pezzo altrettanto heavy metal, ossia “F.T.W.” così da presentare al meglio lo stile un po’ revival, ma di certo non noioso degli Stonewall che speriamo di risentire presto con le loro sonorità anni ’80 energiche ed intramontabili. 70/100
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Tony: Batteria e voce Anno: 2011 |