Pur essendo una delle realtà di maggior successo commerciale in Svizzera, gli Shakra formato 2009 ormai sono una band che pare aver smarrito definitivamente quel mordente di inizio carriera.
Infatti Everest può essere considerato, sia nel bene che nel male, il naturale seguito di Infected, uscito esattamente 24 mesi fa è che mostrò in maniera definitiva la voglia della band di smussare gli angoli per composizioni più radiofoniche e catchy. La band del singer Marco Fox prosegue cosi il suo cammino sempre in bilico tra un'Hard Rock moderno debitore però ai grandi fenomeni degli anni '80, puntando più sul potere della melodia e del refrain accattivante che all'accelerazione ed allo sviluppo granitico dei brani. Non che sia un brutto disco, anzi, chi ha amato la svolta stilistica del 2007 continuerà ad apprezzare la band elvetica per quello che è: un aggiornamento delle sonorità che tanto successo hanno dato ai Bon Jovi e compagnia bella mixato ad un modernismo che obbiettivamente, ai connazionali Gotthard riesce in modo assai migliore. Ad un primo ascolto sarà impossibile non apprezzare il potenziale antemico di pezzi come "Love & Pain" e "The Illusion Of Reality", ma col procedere degli ascolti, gli episodi skippabili diventeranno sempre di più, cosi come la sensazione che nel giro di poche settimane il CD venga abbandonato a prendere la polvere in mezzo alla vostra collezione. Ballati crepuscolari come "Why" funzionano sempre bene, e nella bonus track "Mistery" per un attimo si sentono anche gli Shakra che furono, ma per il resto si viaggia su un obbiettivo anonimato assoluto. La produzione però è ottima e spesso aiuta anche i brani più deboli, ma aimè, salvo qualche momento, la band pare effettuare un mero esercizio di stile. Chiosando, Everest, suggerisce sin dal titolo una scalata assai ardua per l'ascoltatore che si approccia per la prima volta al loro sound, e quando si sarà arrivati sulla vetta più alta del mondo, si capirà che poi il panorama da lassù e tutt'altro che eccezionale. Caldamente consigliato ai fan più affezionati ed accaniti del quintetto svizzero. Il voto finale, più che giudicare il disco in se, è di stima per un passato glorioso. 60/100
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Marco Fox: Voce Anno: 2009 |