Si narra che quando qualche mese fa i discografici dell' Universal hanno ricevuto i master di Wow, ci fosse molta perplessità nel pubblicarlo sottoforma di doppio album, visto che aldilà dell'alto minutaggio delle 27 canzoni qui presenti (83 minuti), con qualche sapiente taglio il disco sarebbe potuto uscire in formato singolo, facendo correre meno rischi a tutti (loro in primis?).
Ma alla fine i Verdena hanno avuto a ragione la meglio, ed a 3 anni e mezzo di distanza da Requiem, Wow ha finalmente potuto vedere la luce, dopo a quanto pare, una lunga e difficile gestazione. Il percorso musicale del trio bergamasco dagli esordi ad oggi è noto un pò a tutti, e di certo non si può parlare di questo album come "quello della maturazione", dato che quella è già arrivata da tempo, ma semmai di un percorso nuovo, forse momentaneo, che il gruppo ha voluto intraprendere nel totale anonimato nella quale si era immerso in questi mesi chiuso in sala di registrazione. Il primo supporto parte con le soffici melodie di "Scegli Me (Un Mondo Che Tu Non Vuoi)", per poi passare per le curatissime armonie vocali di "Loniterp", che trovano il loro culmine nel finale a cappella per arrivare fino alla psichedelia '70s dell'inquieta "Per Sbaglio", per capire come i Verdena abbiano scelto un titolo del genere non tanto per mancanza di idee, ma per anticipare il commento onomatopeico dell'ascoltatore. Il primo CD continua a stupire con le atmosfere quasi malate di "Mi Coltivo" per poi arrivare al primo singolo estratto "Razzi Arpia Inferno E Fiamme", una dolce e ipnotica ballata acustica dai curatissimi intrecci vocali che pare essere uscita da una jam session di musicisti folk della West Coast di fine anni '60; "Adoratorio" è un'intermezzo che fa da ponte per giungere a "Miglioramento" (forse il brano più bello del primo supporto), una gemma melodica impreziosita da complesse trame di basso ed un pianoforte incalzante che delinea una melodia quasi solare e beatlesiana. Superati alcuni brani che ben si amalgamano a tutto il "lineare" contesto, facciamo un tuffo fino alla fine della tracklist per giungere fino a "Sorriso In Spiaggia Part 1" e "Part 2": nella prima parte, più breve, si riaffaccia quell'approccio positivo di alcune trame già tessute nelle canzoni precedenti, ma a colpire e la seconda parte, che va a contrapporsi in maniera netta grazie ai drammatici toni che assumono le note di pianoforte e una cupezza di fondo tetra ed inquietante. Il secondo CD si apre con l'aggressiva "Attonito", che ben anticipa "E' Solo Lunedi" altro momento suggestivo dove il melodramma sonoro/lirico dei Verdena trova nuovamente terreno fertile. "Tu E Me" spezza un pò la tensione accumulata con la precedente traccia, mentre "Bedea Blues", dal refrain sgangherato affidato sopratutto alla sezione ritmica, progredisce senza stupire fino all'esaurirsi tra scariche di synth. Anche qui per non appesantire la lettura facciamo un salto di qualche canzone (pur segnalando la cabarettistica e acida "Rossella Roll Over") per arrivare alla rilassata "Letto Di Mosche" che verte ancora una volta la propria melodia su una chitarra acustica, alla martellante "La Volta", dove il gruppo lombardo si cimenta in un laborioso episodio al limite dell'industial per poi concludere il lungo viaggio con "Lei Disse (Un Mondo Del Tutto Differente", che si ricollega volutamente nel pattern all'iniziale "Scegli Me (Un Mondo Che Tu Non Vuoi)" e lasciando all'ascoltatore 4 minuti di raffinata composizione pop psichedelica dalle soffici melodie. Wow è quindi un'opera complessa, omogenea ma ricca di sfumature che solo la maturazione degli ascolti può far comprendere fino in fondo, è un viaggio di quasi un'ora e mezza dove i Verdena hanno aperto e chiuso un cerchio riversando in musica una serie di emozioni contrastanti ma ben amalgamate di una capacità compositiva/esecutiva tra le migliori del panorama italiano, che dimostra come si possa avere ancora coraggio restando coerenti e creativi, senza mai cedere il fianco al pubblico (e sopratutto alle major). Non tutti e 27 i brani sono da tramandare ai posteri sia chiaro, e seppur tutte di pregevole fattura, in qualche caso ben presto maturerete l'idea di skippare qualche canzone, perchè pur essendo un album ricco ed a tratti eccellente, forse solo i Beatles nella storia sono riusciti a comporre un doppio full lenght senza far sbadigliare nemmeno per un'istante. Meno irruenti e furiosi (sopratutto a livello strumentale) e più dediti alla "forma canzone perfetta", questi sono i Verdena formato 2011, ben diversi da tutte le reincarnazioni passate e siamo sicuri, ben diversi da quello che saranno. 80/100
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Alberto Ferrari: Voce e chitarra Anno: 2011 Sul web: |