Napoli è si un posto vuoto e indifferente ai miei occhi, ma che potrebbe diventare diverso e migliorare. La speranza nei miei testi è il viaggio e il cambiamento! Sperare in qualcosa che ti possa cambiare la vita, ma anche l'importanza da dare alle piccole cose, perché tutto conta.
Sintetizza cosi, la giovanissima (classe 1990) Carmen Palmieri le congetture tra i testi del suo album d'esordio e la sua città, protagonista di questo Shiny Wall. Giovane e carina si, ma anche con tanto talento, cosi potremmo descrivere con pochi aggettivi questa giovanissima cantautrice pop partenopea, una specie di versione mediterranea di Michelle Branch, tra l'altro accompagnata per l'occasione da ottimi musicisti dell'hinterland napoletano. Composto da 8 canzoni tutte cantate in inglese, Shiny Wall oltre che ad essere una lettera d'amore alla città di Napoli, è un bell'esempio di raffinato e melodico pop, cantato molto bene e fresco. Ci sono, come accade quasi sempre alle prime prove, delle piccole incertezze dal punto di vista della scrittura, ma è un peccato veniale dinnanzi ad un disco indubbiamente piacevole nel suo complesso, per un totale di 31 minuti di musica. La voce di Carmen è molto espressiva e chiara già nell'opener "Empty City" che cresce d'intensità man mano che i secondi avanzano in un solare refrain; dagli aromi alt-country è invece "The Sky is Mine", accompagnata da buoni inserti di organo Hammond e banjo, mentre "Nobody Knows" ha un piglio indubbiamente più cupo, dove l'autrice risulta liricamente insofferente rispetto ai suoi concittadini e al posto dove vive. Un disco non di protesta ma di narrazione, verso uno dei posti più belli e poetici d'Italia che in questo momento storico prima ancora di essere stato dimenticato dalle istituzioni, sembra essere stato dimenticato da Dio. Ancora toni dismessi nella bella "Rain", arrangiata in maniera complessa e suonata con grande passione, la stessa che emette Carmen nel cantarla, mentre il finale lascia spazio e due canzoni più vellutate e dove la chitarra acustica è la protagonista in un piacevole lavoro di tessitura: "Line a Dream" e "Who Are You?" arricchita ancora una volta da atmosfere in bilico tra country e folk cantautorale. Nel complesso Shiny Wall si lascia ascoltare senza intoppi, tutti i brani sono confezionati bene e la produzione è perfetta per un prodotto del genere. Niente di particolarmente clamoroso e sopratutto originale, anche se emerge benissimo una certe urgenza espressiva cercando come mezzo le sette notte, nella speranza che qualcosa cambi. La musica non serve anche a questo? 67/100
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Carmen Palmieri: Voce e chitarra Anno: 2010 |