Dopo il debut intitolato "Become" nel 2005, apprezzato dalla critica, gli svedesi Seventh Wonder tornano sugli scaffali con un nuovo lavoro, per Lion Records, intitolato "Waiting In The Wings", che esibisce un Progressive Metal molto tecnico e sinfonico, che al tempo stesso lascia ampio spazio alla melodia, un Progressive Metal pesantemente influenzato da Dream Theater, Symphony X, Vanden Plas e Threshold e con più che abbondanti riferimenti a Yngwie Malmsteen, specialmente, come logico aspettarsi, per la parte relativa agli assoli di chitarra.
Tutti gli stereotipi tipici del genere sono presenti, orchestrazioni rotonde ed ariose, virtuosismi, frequenti cambi di ritmo e grandi esaltazioni corali, di sicuro questo "Waiting In The Wings" non brilla per la sua originalità e l'innovazione delle sue idee ma oggettivamente quanto proposto, pur se non originalissimo è molto ben eseguito e molto ben confezionato. All'altezza il nuovo singer Tommy Karevik la cui voce potente riesce a coprire una vasto spettro trovandosi agevolmente bene sia nelle parti acute che in quelle dai toni più bassi, a conti fatti il vero "vincitore" di questa produzione, già detto di Johan Liefvendahl chiaramente ispirato da Yngwie Malmsteen, ben assecondato dalla parte ritmica; toni elettronici e arie maggiormente sinfoniche sono adeguatamente forniti da Andreas Soderin alle keyboards. Certamente non un crogiuolo di nuove idee, certamente non un riferimento per l'innovazione del genere, di sicuro in giro vi sono molti gruppi sul livello dei Seventh Wonder e molti dischi sul livello di Waiting In The Wings ma bisogna ammettere che è un buon livello, un buon disco, ben suonato e ben realizzato che si lascia ascoltare con piacere, anche se ad essere sinceri alla fine le varie song sembrano poi più o meno assomigliarsi tutte. Certe volte non credo che sia necessario essere innovativi, basta solo essere bravi e suonare buona musica e questo si lo possiamo dire, i Seventh Wonder bravi lo sono. 70/100
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Tommy Karevik: Voce Anno: 2006 |