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Non sono più una novità sopratutto dopo l'ottimo
Sary On ma l'esotica e assolutamente inusuale provenienza geografica dei
Darkestrah suscita sempre una particolare curiosità ad ogni uscita, la band arriva infatti dal lontano Kirghizistan (anche se ormai da anni trapiantati in Germania), remota terra di confine, crocevia tra Europa e Asia, incontro e crogiuolo di culture estremamente diverse tra loro, eppure anche laggiù, l'oscuro fiore del Black Metal è riuscito a germogliare, un Black dalle tinte pagane che incrociandosi e contaminandosi con forti componenti folk riesce a dare alla musica dei
Darkestrah un particolare ed inusuale sapore, che ad onor del vero è meno presente in questo loro ultimo lavoro intitolato
Epos, rispetto ad un prevalente incedere epico adagiato su tempi più lenti e riff più cadenzati, questo però non cambia la sostanza dei 33 minuti dell'unico brano di questo album, che narra delle leggende e delle atmosfere del lago Issyk-Kul.
Una sostanza che è più che concreta, ricca, un brano che penetra, avvolge, blandisce e attanaglia l'ascoltatore, un brano grondante emozione e atmosfera un brano che non tralascia passaggi dal riffing più poderoso e monolitico, consono forse ad un Black Metal più conforme alle origini, o passaggi dallo screaming glaciale, profondo e lancinante, che fanno da contraltare a momenti più "esplorativi", emozionalmente forse più toccanti e drammaticamente appassionanti, con strumenti come violoncello e scacciapensieri, con i ritmi, le voci ed i suoni della steppa, o sensazioni che fanno intravvedere l'origine islamica della cultura Kirghiza e con la risacca delle onde, la pioggia ed i tuoni a fare da continuo cuscino sonoro e collante musicale.
L'unica nota apparentemente stonata è il "controsenso" di un unico lunghissimo brano ... che in realtà produce un lavoro nel complesso relativamente breve, sulla falsa riga dell'ultimo
Moonsorrow, che però di brani ne hanno inseriti due, a compensare ciò c'è l'ottima produzione che mette in risalto anche le più lievi sfumature degli oscuri colori di
Epos.
Imperdibile per tutti coloro che amano il Black pagano, i richiami folk ed i toni epici drammaticamente emozionali. Grande disco, grande musica, grande band.
85/100
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Asbath: Batteria, percussioni Kriegtalith: Voce, temir-komuz Anti: Chitarre, basso Sharthar: Tastiere, violoncello
Anno: 2007 Label: No Colours Records Genere: Black Metal
Tracklist: 01. Epos
Sul web: Darkestrah Darkestrah @MySpace
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