Home Recensioni Masterpiece
Masterpiece

Shadowland
Mad as a Hatter

StampaE-mail

Scritto da Gianluca Livi Giovedì 22 Ottobre 2015 16:28

Chi avesse letto (non su queste pagine), la recensione del primo album omonimo degli Shadowland, si ricorderà che ne parlavo in maniera non proprio gratificante.

Leggi tutto...

 

Area
Arbeit Macht Frei

StampaE-mail

Scritto da Daniele Ruggiero Giovedì 22 Ottobre 2015 12:13

Il 1973 è un anno particolarmente fertile in campo musicale: l’Inghilterra è la madre di capolavori come “Selling England by the Pound” dei Genesis, “Quadrophenia” degli Who ma soprattutto “The Dark Side Of The Moon”, gioiello forgiato dai Pink Floyd. I Queen debuttano con l’album omonimo, David Bowie sforna “Aladdin Sane”, mentre dall’altra parte dell’oceano atlantico, nel nuovo continente, esce “Raw Power” di Iggy Pop & The Stooges, “Berlin” di Lou Reed e “Greetings From Asbury Park, N.J.” il primo album di un certo Bruce Springsteen.

Leggi tutto...

 
 

Pat Metheny Group
The way up

StampaE-mail

Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 20 Ottobre 2015 12:13

Album decisamente fusion, “The way up”, risalente al 2005 e vincitore del Grammy Award nel 2006 come miglior album di jazz contemporaneo, è l’ultimo lavoro pubblicato a nome del “Pat Metheny Group” ed è composto da sole quattro tracce di considerevole durata (tra i 15 ed i 26 minuti), per la cui stesura l’artista è stato supportato dal fido Lyle Mays, co-autore dell'intero lavoro (Steve Reich e Eberhard Weber sono ringraziati ma non è espresso se abbiano effettivamente contribuito ed in quale misura).

Leggi tutto...

 

PFM
10 Anni Live, Official Bootleg 1971-1981

StampaE-mail

Scritto da Gianluca Livi Sabato 17 Ottobre 2015 21:36

Per niente assuefatta alle uscite discografiche dal vivo, la PFM ci offre una cofanetto che si articola su ben quattro picture cd dalla elegante veste grafica, sui quali sono ripartiti 10 anni di attività concertistica.

Leggi tutto...

 
 

Joshua Redman
Wish

StampaE-mail

Scritto da Bartolomeo Varchetta Giovedì 15 Ottobre 2015 21:36

Secondo album del sassofonista statunitense, Wish rappresenta l’ideale banco di prova e di fatto la consacrazione per l’artista che già nel suo primo lavoro aveva dimostrato di avere tutti i requisiti per essere ammesso nell’Olimpo del Jazz.

Leggi tutto...

 

Stadio
Siamo tutti elefanti inventati

StampaE-mail

Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 13 Ottobre 2015 21:36

Risalente al 1991, questo quinto disco per gli Stadio, dal titolo curioso, può senza dubbio essere considerato l’album della maturità.

Leggi tutto...

 
 

Banco del Mutuo Soccorso
Io sono nato libero (Legacy edition) + La libertà difficile

StampaE-mail

Scritto da Gianluca Livi Mercoledì 23 Settembre 2015 20:22

Una delle massime espressioni del prog italico, "Io sono nato libero", magnifico terzo album del Banco del Mutuo Soccorso, rinasce oggi a nuova vita, non soltanto grazie alla sottoposizione ad opera di rimasterizzazione, ma anche alla integrazione di una manciata di "nuovi" brani, per l'occasione suonati dalla formazione attuale.

Leggi tutto...

 

Tony Banks
A curious feeling

StampaE-mail

Scritto da Valentino Butti Lunedì 21 Settembre 2015 20:22

Per non rimanersene con le mani in mano dopo il successo di “…And then there were three”, e nell’attesa del ritorno di Collins, l’artefice principale del suono Genesis del decennio che va finendo, Tony Banks, decide di “giocare” la carta del solo-album.

Leggi tutto...

 
 

Mike Rutherford
Smallcreep’s day

StampaE-mail

Scritto da Valentino Butti Lunedì 21 Settembre 2015 19:58

In pausa forzata nell’attesa che Phil Collins risolvesse i propri problemi famigliari, i due Genesis rimasti decidono di “esplorare” le rispettive capacità soliste.
Il bassista/chitarrista Mike Rutherford lo fa con “ Smallcreep’s day” nel quale si avvale della collaborazione del vecchio compagno Anthony Phillips alle tastiere, di Simon Phillips alla batteria, di Morris Pert alle percussioni e di Noel McCalla alla voce.
Il lato A del vinile è occupato dalla suite che dà il titolo all’album (suddivisa in 7 sezioni), certamente tra i brani migliori che un membro dei Genesis abbia mai scritto al di fuori della band.
Si spazia dall’introduzione d’atmosfera di “Between the tick and the tock”, al rock frizzante di “Working in line”, passando per brevi sprazzi strumentali come “After hours” e “Smallcreep alone”, per la più strutturata “Cats and rats” ( Genesis doc…) ed ancora per lo spumeggiante e magnifico strumentale “Out of the daylight”, chiudendo con la struggente “At the end of the day”.
Meno riuscito il lato B anche se la brillante “Moonshine” e la ballad “Time and time again” non sfigurano affatto.
Poi il ritorno di Collins produce il buon “Duke”, ma anche lo straordinario successo commerciale di “Face value” (l’album solista del batterista e cantante) e da allora niente sarà più lo stesso, purtroppo, talchè il buon Mike troverà più remunerativo l’easy pop dei suoi “Mechanics”…

Leggi tutto...

 

Doobie Brothers
What Were Once Vices Are Now Habits

StampaE-mail

Scritto da Giovanni Loria Martedì 08 Settembre 2015 14:00

Quarto lp dei Doobies, che reggono bene alla pressione di dover scrivere un'altra “Long Train Running”, il loro pezzo certamente più conosciuto (una curiosità estemporanea: pochi sanno che questo grande classico fu proposto - con il titolo “Manie” - in una improbabile versione italiana interpretata dalla cantante Silvana Aliotta, peraltro fuori tempo massimo, visto che questa usanza era in voga negli anni ’60 ed era quasi del tutto sparita nei ’70 inoltrati). Non solo ci provano con il brano “Eyes Of Silver”, ma tirano fuori ancora un grande album (anche grazie alla magistrale produzione di un Re Mida del rock, quel  Ted Templeman che ritroveremo, tra gli altri, negli efficacissimi Van Halen di fine ’70, inizio ’80), tra l'hard di “Road Angel”, il funk di “You Just Can't Stop It” ed il boogie di “Down In The Track”.
Il pubblico li omaggiò a dovere: "Black Water" vendette milioni di copie e fu il primo singolo della band a raggiungere il n. 1 (mentre "Another Park, Another Sunday"  ebbe un più “moderato” successo, fermandosi alla posizione n. 32). 
Bacio accademico per il posterone incluso nella confezione in vinile e la (a dir poco spettacolare) foto presente in copertina (scattata sul palco, ma da sopra), che ritrae, tra gli altri strumenti, due batterie dalla composizione magniloquente e un artwork sublimato da colori altamente suggestivi.

Leggi tutto...

 
 

Pagina 17 di 20

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.