Scritto da Valentino Butti Lunedì 21 Settembre 2015 19:58
In pausa forzata nell’attesa che Phil Collins risolvesse i propri problemi famigliari, i due Genesis rimasti decidono di “esplorare” le rispettive capacità soliste. Il bassista/chitarrista Mike Rutherford lo fa con “ Smallcreep’s day” nel quale si avvale della collaborazione del vecchio compagno Anthony Phillips alle tastiere, di Simon Phillips alla batteria, di Morris Pert alle percussioni e di Noel McCalla alla voce. Il lato A del vinile è occupato dalla suite che dà il titolo all’album (suddivisa in 7 sezioni), certamente tra i brani migliori che un membro dei Genesis abbia mai scritto al di fuori della band. Si spazia dall’introduzione d’atmosfera di “Between the tick and the tock”, al rock frizzante di “Working in line”, passando per brevi sprazzi strumentali come “After hours” e “Smallcreep alone”, per la più strutturata “Cats and rats” ( Genesis doc…) ed ancora per lo spumeggiante e magnifico strumentale “Out of the daylight”, chiudendo con la struggente “At the end of the day”. Meno riuscito il lato B anche se la brillante “Moonshine” e la ballad “Time and time again” non sfigurano affatto. Poi il ritorno di Collins produce il buon “Duke”, ma anche lo straordinario successo commerciale di “Face value” (l’album solista del batterista e cantante) e da allora niente sarà più lo stesso, purtroppo, talchè il buon Mike troverà più remunerativo l’easy pop dei suoi “Mechanics”… |
Scritto da Giovanni Loria Martedì 08 Settembre 2015 13:36
Preso il nome dall'album A Rainbow in Curved Air di Terry Riley, questo gruppo inglese di inizio '70 vantava membri di eterogenea estrazione musicale, segnatamente provenienti dalla musica classica, folk e elettronica, che diedero vita ad una inusuale ma avvincente miscela sonora. |
Scritto da Giovanni Loria Martedì 08 Settembre 2015 12:34
Chi non conosce il tormentone “Play That Funky Music”? Si parla, per i profani, dei Wild Cherry, gruppo americano fondato dal cantante chitarrista Rob Parissi, che ideò il nome della band ispirandosi ad una confezione di pastiglie per la tosse. |
Scritto da Giuseppe Artusi Venerdì 04 Settembre 2015 20:40
GOOD STUFF è uno dei dischi più belli prodotti negli anni '90, e uno dei più clamorosamente sottovalutati. |
Scritto da Giovanni Loria Martedì 28 Luglio 2015 20:12
Interrotto (ma non definitivamente) il burrascoso rapporto con gli UFO, l’inquieto Michael Schenker si riunisce brevemente agli SCORPIONS, salvo poi optare per una carriera solista. |
Scritto da Gianluca Livi Domenica 31 Maggio 2015 08:10
Della trilogia costituita da Nice, Procol Harum, Moody Blues, che ebbe il merito di combinare con gusto rock e musica classica, gli ultimi sono stati quelli che hanno osato di più: a differenza degli altri - che pure accostavano i due generi, ma in maniera quasi innocua - i Nice partorirono soluzioni musicali estreme, sebbene mai ridondanti e/o appesantite, come fu invece per i successivi Elp. |
Scritto da Gianluca Livi Martedì 11 Dicembre 2012 18:06
L’espressione In-A-Gadda-Da-Vida non ha alcun significato: non è altro che la frase In A Garden Of Eden recitata velocemente e con marcato accento americano. |
Scritto da Riccardo Caliandro Giovedì 11 Ottobre 2012 18:06
Anno 1995. |
Scritto da Fabio Busi Giovedì 13 Settembre 2012 19:18
Qualche tempo fa mi è capitato di leggere un libro di Simon Reynolds intitolato Retromania; la tesi di fondo del critico britannico ruota attorno all'idea che gli anni Zero siano la decade che più di tutte si è dedicata, nell'ambito della musica ma anche della cultura pop, a celebrare il passato. Niente da obbiettare; |
Scritto da Fabio "Stanley" Cusano Sabato 30 Giugno 2012 22:02
Lucio Battisti, il cantautore più amato della musica pop(olare) italiana, nel 1971 chiuse i rapporti con l’etichetta Dischi Ricordi rilasciando sul mercato il suo terzo album in 2 anni (anche se per molti è considerato a ragione il suo primo vero lavoro di inediti), che nonostante si posizionò in vetta alle classifiche italiane dell’epoca, al contrario dei suoi predecessori non rilasciò pezzi rimasti nell’immaginario pubblico, fatta eccezione per l’opener “Dio mio no”, dal testo censurato dalla RAI ma che fu ugualmente molto passata alle radio, diventando ugualmente un grande successo. |
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