Esce in sole 9.000 copie, in occasione del Record Store Day 2019, l'edizione expanded in 3 vinili di questo titolo storico ed essenziale, originariamete pubblicato in doppio LP. Il materiale aggiuntivo contenuto nel terzo disco - composto da quattro composizioni acustiche, una per ogni artista coinvolto ("King Midas in Reverse" degli Hollies di Nash, "Laughing" di Crosby, "Black Queen" di Stills e il medley "The Loner/Cinnamon Girl/Down by the River" di Young) - non è in realtà inedito, essendo stato pubblicato dalla Atlantic già nel lontano 1992, in una versione expanded in doppio CD, poi successivamente ristampata più volte, sempre nel medesimo formato. Tuttavia, questa è effettivamente la prima volta che questi pezzi vengono pubblicati in vinile. E' certamente una forzatura convogliare i 23 minuti su cui si sviluppano i citati quattro pezzi in un solo disco, rimanendo incomprensibile la scelta di non includere altro materiale, pur largamente e notoriamente presente in archivio, evitando così di raggiungere gli usuali 40 minuti di musica, 20 per ogni lato del vinile. Ad esempio, "Suite: Judy Blue Eyes" poteva essere finalmente pubblicata nella versione integrale (poco meno di 8 minuti), invece dei soli 33 secondi, così come apparsi nell'edizione originale ed in tutte le successive ristampe. In ogni caso, scelte della label a parte, il valore artistico di questo disco è fuori discussione: perfetta l'esecuzione e perfetta la scelta dei brani, estratti dagli shows tenuti nel 1970 al Fillmore East di New York (dal 2 al 7 giugno), al Forum di Los Angeles (il 26 e il 28 dello stesso mese), all'Auditorium Theatre di Chicago (il 5 luglio). L'opera alterna un disco interamente acustico, meravigliosamente intimista, ad uno vigoroso, completamente elettrico (ad eccezione della chiosa finale di "Find The Cost Of Freedom"), che presenta la band votata alla jam, in termini assai dinamici, mai più reiterati in seguito (se si escludono diversi episodi della carriera solista di Neil Young). Il risultato è stupefacente: il disco offre uno scenario completissimo, spaziando dal folk, all'hard rock con punte di psych fine anni '60 e armonie vocali di magnifico costrutto. E' impeccabile anche la falsa partenza di "Right Between The Eyes", testimonianza di una genuina e sincera attitudine che raramente si riscontra quando una band riscuote un successo planetario come quello effettivamente conseguito all'epoca dai quattro. Quando l'album fu pubblicato, il gruppo si era già sciolto, minato da tensioni ed incomprensioni insanabili. Si riformerà 3 anni dopo, nel 1974, per un album in studio che non vedrà mai la luce e per una tournée di grande successo ma artisticamente inferiore a quella documentata dall'album qui recensito (alcune date di quel tour verranno pubblicate nel 2014, incluse nel live "CSNY 1974", opera che infatti non regge il confronto con il primo live del quartetto). Per gli appassionati della consecutio temporum, si segnala che al momento della sua pubblicazione, nel lontano 1971, "4 Way Street" presentava quattro brani inediti: "Right Between the Eyes" e "Chicago" di Nash (il secondo sarebbe stato pubblicato poco dopo nell'album "Songs for Beginners"), "The Lee Shore" e la discussa "Triad" di Crosby (interpretata dai Jefferson Airplane nel loro album del 1968 "Crown of Creation", in precedenza rifiutata dai Byrds, pubblicata soltanto nel 1997 come bonus track della riedizione di "The Notorious Byrd Brothers"). L'album raggiunse la prima posizione nella Billboard 200. Questa edizione è altamente consigliata ai fedelissimi, come chi scrive, mentre quella originaria di due soli LP risulta fondamentale anche per i non completisti. |
David Crosby: voce, chitarra Tracklist |