The King’s Band è un solo project di Karlage King da Teramo, e questo ep dall'emblematico titolo AntiKhrist (scritto al contrario) credo sia solo la scusa per provocare ed impressionare l'ascoltatore con uno stile retrò ed ironico, il genere di riferimento dovrebbe essere lo street metal ma a me viene in mente anche altro ed un certo semplice metal rock anni '80, in questo ep emerge chiara la voglia di oltrepassare il limite, io ci vedo un Steve Sylvester meno auto-riverenziale e più auto-ironico, ma questa è solo una impressione che magari si dovrebbe appurare in altra sede e con le prossime releases. Il limite di questo ep è forse la mancanza di potenza e la scelta di suoni e distorsioni blandi a favore di una melodia che a volte piace ed altre annoia, ma devo dire che nel complesso, forse per il fatto che l'ep non dura più di 30 minuti, l'ascolto risulta essere piacevole e divertente, almeno per il sottoscritto, certo è che per i puristi del genere potrà sembrare un'offesa o una mera presa per i fondelli, ma la piccola deflagrazione del set di tracce mi fa ricordare la particolare reazione a catena che si manifesta durante i piccoli concerti di paese quando appare sul palco un artista del genere: mini putiferio senza controllo! Il singer si ispira alla scena METAL anni 80 e spaziando su vari lidi anche punk and roll, si dipana in un non stile che denigra totalmente i sounds moderni, il risultato è un pieno e fiero ‘testosteronico’ HAIR METAL/GLAM METAL ROCK (GUNS N' ROSES, SKID ROW, L.A. GUNS, MOTLEY CRUE, TWISTED SISTER, W.A.S.P., AEROSMITH, LED ZEPPELIN, DEEP PURPLE, BLACK SABBATH, AC/DC, IRON MAIDEN, King Diamone/Merciful Fate... etc.) con ben chiaro l'intento di divertirsi e di soddisfare le proprie voglie da ribelle perverso. Si sente purtroppo l'assenza di una vera e propria band alle spalle anche se devo dire che alcuni arrangiamenti e alcuni solos di chitarra sono davvero affascinanti e seppure i nostri non riescano a raggiungere la pienezza della totalità dei gruppi prima menzionati è pur sempre vero che il risultato finale non è malaccio e che per il futuro il frontman non abbia che margini di miglioramento (ci sono a sua detta ben altre 52 song da ultimare e registrare)... La copertina è semplicemente 'scompisciante', ritrae Karlage King nella veste di Gesù Cristo cornuto in versione anti con tanto di perizoma maculato, davvero provocatoria considerando il fatto che dal fronte combacia perfettamente con il retro (ah, ah, 10 anni fa avrebbe di certo partecipato alla classifica delle copertine più brutte di tutti i tempi), L’EP soffre di originalità che non si può pretender vista la natura stessa del lavoro e dei sei pezzi, tre dei quali già presenti nel demo, dai quali metto in risalto la bella "You Are My Bitch", ma anche “Sex After Night” particolare e avvolgente, e “Trip In The Afterlife” si assesta su livelli diversi. La produzione è degna di essere sufficiente e le song sono chiare e limpide, con suoni facili e batteria impostata sui 4/4 e qualche sortita più veloce, classici tempi rock and roll senza troppi fronzoli e arrangiamenti fottutamente scorrevoli come il sangue che ribolle nelle vene quando si adora questo genere... La voce di Karlage per finire: è la classica tonalità ispirata al metal originario, toni sgraziati e acuti, ma mai da castrato puro o ‘falsettaro’, quindi massimo rispetto per la performance che ha da dire la sua pur non trovandoci di fronte e un innovatore, giusta e dosata e mai troppo strapazzata e stirata all'eccesso, non cade mai nel ridicolo e questo è già un grosso risultato. The King’s Band ha la sua ragione di vivere ed esistere, alla fine della fiera il rock’n'roll del gruppo colpisce in pieno il suo target senza grossi grilli in testa, dissacra e distrugge con dissacratoria ironia senza per questo offendere gratuitamente ed eccedere nella banalità e senza prendersi troppo sul serio, e questo lo ribadisco. Sei tracce da 25 minuti di una irresponsabile spregiudicatezza senza glorie né infamie. Bravi !!! 60/100
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Luca Spinozzi: Batteria Anno: 2012 |