Si scrive cocKoo e si legge Cocù, sono una giovane band, nata, come si legge nella loro biografia, nel freddo inverno del 2005 nelle alcooliche colline astigiane.
Alcooliche colline che sommate alle molteplici influenze citate dalla band portano come risultato ad un bel Rock, rotondo, pieno, carico di ritmo, potente ed al tempo stesso ricercato, sofisticato, elegante e melodico, merito di tanti piccoli particolari nel suono, negli arrangiamenti e nelle partiture delle 4 canzoni più una bonus track che compongono questo loro EP#2 Senza far Rumore, tanti piccoli particolari che sommati assieme danno davvero un risultato apprezzabile e godibile, un EP sicuramente interessante ed una band meritevole di essere ascoltata ed apprezzata, tenendo poi in giusto conto che l'EP in questione è liberamente scaricabile dal loro MySpace. Particolari che vanno dalla bella e particolare voce di Andrea Cerrato, capace di dare un tocco più fresco, "leggero", dichiaratamente melodico a ritmiche decisamente robuste, estremamente abili a sostenere gli accattivanti cambi di tempo che rendono le partiture varie ed articolate con la chitarre capace di alternare distorsioni che guardano con indulgenza all'Hard Rock e fraseggi più lineari e semplici; molto interessante e particolare anche il lavoro, apparentemente più in ombra, delle tastiere, abili in realtà a disegnare linee melodiche che si intersecano con fare sinuoso nel tessuto musicale. Da segnalare anche la presenza di una bonus track: "Fenice" i cui i cocKoo dimostrano di essere discretamente abili anche senza l'ausilio di ritmiche più arrembanti, infatti siamo in presenza di un brano acustico che punta più sul lato emozionale e recitativo che non sull'impatto musicale, con Andrea Cerrato sempre protagonista, un brano sufficientemente valido, che da modo alla band astigiana di potersi muovere su uno spettro più ampio del contesto sonoro anche se è evidente che i cocKoo si dimostrano maggiormente a loro agio quando il ritmo si fa più vario e duro e quando è possibile giocare maggiormente sui cambi di tempo. Un bell'EP insomma che si presenta in grado di soddisfare sia chi cerca un Rock più brioso e potente e sia chi ricerca anche un ascolto più "facile" e melodico. Bravi, a quanto pare le alcooliche colline astigiane oltre agli ottimi e famosi vini han portato anche ottima musica. 75/100
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Antonio Buzio: Basso Anno: 2007 Sul web: |