Arriva dal Texas, precisamente da Austin, il vento ustionante dei “Duel”. La band americana, come una crisalide, completa il primo full-lenght della carriera (disponibile dal 19 febbraio) ed esce allo scoperto con “Fears Of The Dead”, vantando un’oscura bellezza. Il quartetto si presenta con un tipico sound heavy-metal psichedelico imbevuto di stoner, doom e rock di vecchia scuola anni settanta. Sono infatti molte le influenze che hanno plasmato il gruppo: si va dai “Pentagram” ai “Thin Lizzy” passando per i “Buffalo” ed i “Lucifer’s Friend” sino ad arrivare ai maestri “Black Sabbath”. Testi semplici ed oscuri si impigliano in una ragnatela di riff esplosivi e travolgenti che danno vita ad una danza macabra diretta alla perfezione dal gruppo texano. Le chitarre si specchiano sulle celebri gemelle appartenute a Tony Iommy e Ritchie Blackmore e, senza sfigurare, partoriscono assoli niente male incastonati in tiepide atmosfere blues che non tardano ad infiammarsi, grazie ai numerosi cambi di tempo. La voce calda di Tom Frank padroneggia nel limbo travolgente di questo disco dove è facile perdersi come è altrettanto facile farsi persuadere dalla musica potente e corposa che la band, in soli trentotto minuti, ci scaraventa addosso. Un album di delirio ubriacante da buttare giù tutto d’un fiato, dove hit altisonanti come “Fears of the dead”, “The Kraken”, “When the pigs are fed” rimbombano nella mente provocando un’assuefazione insaziabile. La morte, raffigurata in copertina, se la ride al cospetto della scritta “I timori dei morti” consapevole del patto siglato con i “Duel”: lasciarli in vita a condizione di pubblicizzare l’immenso regno che le appartiene. |
Tom Frank: chitarre, voce Anno: Inserire 2016 |