Mirek Gil, una delle anime dei disciolti Collage (gruppo di punta del prog polacco anni ’90) non se ne rimane inoperoso e risponde subito al recente “Into the night” dei Satellite (in cui militano gli altri ex Collage) con la nuova e seconda release dei “suoi” Believe dal titolo Yesterday is a Friend.
La proposta non si discosta molto da quello che genericamente possiamo definire un suono “new-prog”, ma il gruppo possiede malgrado ciò delle caratteristiche peculiari che lo rendono comunque interessante. In primis la presenza, discreta, ma di spessore della violinista Satomi, che arricchisce lo spettro sonoro del gruppo, con interventi deliziosi e mai banali; pregevole, ma solo in un brano purtroppo, anche l’intervento al flauto dell’ospite Karol Wroblewski. Sonorità, dunque, dal vago sapore di “già sentito” (niente a che vedere con l’originalità dei connazionali Alters, tanto per capirci), ma sicuramente più intriganti, fresche, frizzanti del classico (e magari stancante) album new-prog. Lo stesso Gil, mi pare musicalmente molto maturato e anche se una certa qual vena rotheriana di fondo rimane, la sua personalità artistica si presenta ora più delineata e definita. Le tastiere, dell’altro ospite Adam Milosz, lungi dall’essere invadenti e soverchianti, fungono molto bene da raccordo sonoro fra la ritmica (Przemas Zawadzki al basso e Vlodi Tafel alla batteria) e l’elettrica di Gil. Tutti i brani sono sufficientemente elaborati, con una buona ricerca melodica: ora più intimisti ora più rock e pure il cantante Tomek Rozycki ha modo di ritagliarsi i propri spazi: mai sopra le righe, ma sempre presente anche con una certa dose di versatilità. Ottimo esempio del sound della band è “What they want”, che con i suoi 8 minuti è anche il brano più lungo presente nell’album: inizio con chitarra acustica e violino, incedere ipnotico che può ricordare i Porcupine Tree, bel solo di chitarra elettrica e ritorno alle atmosfere acustiche con piano, flauto e ancora violino. Un album piacevole, quindi, certamente non un capolavoro, ma ben suonato, ben prodotto e in definitiva un altro centro della sempre più intraprendente Metal Mind. 80/100
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Mirek Gil: Chitarre Anno: 2008 Sul web: |