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Axevyper
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Conclusa l’esperienza epic metal con gli Assedium (autori di due ottimi lavori in studio), Luca “Fils” Cicero e Guido Tiberi, decidono di riprovarci. Mettono insieme una nuova band richiamando a sé Filippo “Butch” Belli e Andrea “Pandò” Tognetti (già partners in crime di Fils nei Fallen Fucking Angels) e Damiano “La Favola” Michetti (per qualche tempo componente degli Handful of hate). Il nuovo gruppo prende il nome di Axevyper, prendendo ispirazione dagli “uomini serpente” presenti nella letteratura di Robert Ervin Howard (scrittore fantasy creatore di Conan) e questo lascia già intuire le coordinate entro le quali si muovono gli interessi della formazione.

Il debut album omonimo è una dichiarazione di intenti sin dalla copertina, bella e artigianale come quelle che si facevano una volta; un lucertolone munito di alabarda troneggia fiero su un ammasso di corpi senza vita di fans (come si può intuire dalle maglie indossate dalle vittime) di Nirvana, Limp Bizkit, Rage Against The Machine ed altri gruppi, che non rappresentano l’heavy metal puro ed incorrotto. Il disco, come la cover, non lascia prigionieri. La proposta musicale è metallo incandescente, che trae spunto dalle sonorità della NWOBHM e dalle bands che hanno scritto la storia del genere nei primi anni ’80. Si parte con la veloce cavalcata di “Revenge of the axe”, segue “Rats in the walls” il cui testo riprende I topi nel muro di H.P. Lovecraft e le musiche citano i riff dei Manilla Road (ma è possibile cogliere qualche riferimento anche ai primi Annihilator). Si passa poi a “Poserkiller”, brano in stile Running Wild, cantato in modo magistrale da Fils. “Immortal steel” è una song epica e rocciosa con la superba prestazione vocale dell’ospite George Call, componente degli Omen (ma gira in questi giorni la notizia che il cantante abbia lasciato la band californiana).

“Roadster”, con il basso in bella evidenza, è un incrocio tra Manilla Road e Motorhead, questa volta special guest è Tann, vocalist dei portoghesi Ironsword. Andando avanti troviamo “Axevyper”, con un gran lavoro delle due chitarre e un pregevole intermezzo rallentato e “Bad Italian boys”, veloce rock and roll, con un testo goliardico; il finale con la voce del cronista che grida Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, abbracciamoci forte… è emozionante perché riporta alla mente la vittoriosa finale dei Mondiali 2006. “Faster than the law” è un omaggio, in negativo, agli autovelox. Arriviamo ora al top dell’album, la epica “Forever young” (che ci narra di un guerriero che non si arrende neanche allo scorrere del tempo) contiene stupende armonizzazioni ed assoli da brivido; tutti gli strumenti, voce compresa, danno il meglio per la perfetta riuscita di un brano maturo soprattutto dal punto di vista compositivo. Introdotta dalla voce di Sly Stallone (doppiata da Ferruccio Amendola) estratta dal finale del primo Rambo, di certo il miglior film della serie, chiude il disco “Non è finita qui”, canzone che tiene alta la bandiera (issata a suo tempo dalla Strana Officina) del metal cantato in italiano.

Questo esordio degli Axevyper è un lavoro onesto, basato sui profondi principi del metal, quali fratellanza e amicizia, e suonato con il cuore da ragazzi che hanno assimilato e fatto propria la lezione dei Maiden, dei Saxon, dei già citati Manilla Road, dei Manowar e dei primi Virgin Steele (tutti questi sono i punti di riferimento più evidenti). La produzione è curata, gli assoli sono pulitissimi e melodici quanto basta, i ritmi costruiti da basso e batteria sono precisi ed azzeccati e la voce è sempre all’altezza della situazione. La prestazione è genuina e da “veri credenti”, sicuramente non dettata dalle mode, considerato il generale ritorno ai suoni del metal anni ’80, come testimoniato dal proliferare di gruppi come Metal Law, White Wizzard, Enforcer, tanto per citarne alcuni.
Supportiamo il METALLO ITALIANO, che, come dimostra questo album degli Axevyper, non è secondo a nessuno per maestria, passione e capacità, infatti se solo 25-30 anni fa i gruppi italiani avessero avuto suoni e registrazioni degne di quelle attuali (e non le chitarre a “zanzarina”), ora tutte le nostre band dell’epoca sarebbero nell’Olimpo del metal accanto a nomi stranieri più blasonati.

80/100


Luca "Fils" Cicer: Voce
Guido Tiberi: Chitarra
Damiano "La Favola" Michetti: Chitarra
Andrea "Pandò" Tognetti: Basso
Filippo "Butch" Belli: Batteria

Guests:
Geroge Call: Voce in Immortal Steel
Tann: Voce in Roadster

Anno: 2010
Label: My Graveyard Productions
Genere: Heavy Metal

Tracklist:
01. Revenge of the axe
02. Rats in the walls
03. Poserkiller
04. Immortal steel
05. Roadster
06. Axevyper
07. Bad Italian boys
08. Faster than the law
09. Forever young
10. Non è finita qui

Sul web:
Axevyper @MySpace

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