Come nella migliore tradizione prog, il tastierista Alessandro Farinella infonde in questo suo secondo disco, Road To Damascus, alcune delle connotazioni tipiche del genere: l'aspetto mitico calato nel periodo medievale, fuso con un forte accento romantico, come nei classici Genesis, Gentle Giant e Yes.
In questo lavoro non è propriamente corretto parlare di concept, ma sicuramente un c'è aspetto tematico di fondo: la cieca ricerca di un obiettivo, come viene narrato in "Road to Damascus", "Natural" e "Valley Of Tears" che risulterà poi del tutto illusorio, tale da far sprofondare il protagonista in un autentico insuccesso, con la magra consolazione di aver raggiunto la consapevolezza di ciò.
Il disco si apre con l'avvincente rappresentazione scenica di "The Battle", che ci proietta subito in una piacevole cavalcata, con forti echi sonori e melodici della chitarra di Hackett, specie nella parte solista centrale, per poi adagiarsi su di un etereo drappeggio sonoro di piano. Si prosegue con la piacevole suite "The Brave", strutturata ovviamente in più movimenti: nella prima parte si sviluppa con un piglio decisamente epico, dando poi spazio a venature più melodiche, alternando poi parti strumentali di buon pregio a sezioni vocali. La title track "Road To Damascus", attraverso un incedere lineare a mo' di ballata rock, narra la storia di un giovane monaco guerriero che partecipa alle crociate, convinto che la violenza possa essere giustificata ai fini dell'evangelizzazione. Ben presto si renderà conto dell'errore commesso, comprendendo le vere ragioni ispiratrici della spedizione, meramente economiche. In questa seconda parte del disco, Farinella concentra maggiormente l'attenzione compositiva verso lidi più romantici ed evocativi, producendo risultati poetici interessanti sia in "Natural" che in "Euridice", dando ampio spazio all'aspetto vocale-narrativo, come nella più classica della tradizione trobadorica. Nella rockeggiante ed equilibrata andatura di "Valley Of Tears", viene raccontata la storia (purtroppo assai frequente nella realtà odierna) di una ragazza che pur di raggiungere un briciolo di celebrità, si ritrova inghiottita dallo show business.
Chiude il disco "Euridice", brano cantato in italiano che, come lo stesso Farinella spiega, conclude un epidodio iniziato nel primo disco Momo, ispirato al mito di Orfeo ed Euridice. Il fulcro centrale dell'episodio è il contravvenire ad un comando divino per il puro ed autentico sentimento d'amore. Road to Damascus, non ha alcuna pretesa di essere innovativo ma è comunque un lavoro, che prendendo in prestito lo stile dei propri numi tutelari, vuole narrare con molta naturalezza, utilizzando un mezzo musicale che risulti assai stimolante all'ascolto. Da questo punto di vista, il lavoro di Farinella produce un buon risultato d'insieme.
70/100
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Alessandro Farinella: Tastiere, voce Roberto Gualdi: Batteria Guido Mock: Chitarra Pietro Foi: Basso
Anno: 2012 Label: Ma.Ra.Cash Records Genere: Progressive Rock
Tracklist: 01. The Battle 02. The Brave 03. Road to Damascus 04. Natural 05. Valley of Tears 06. Euridice
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