Circa due anni fa, avevamo dedicato la nostra attenzione a quest’ottimo chitarrista, originario dell’Indonesia, con la presentazione del progetto Ethnomission ed il relativo disco Save The Planet, un lavoro in cui il musicista cercava di abbracciare la tradizione occidentale fusion assieme alle sonorità tipiche della propria terra d’origine, con un risultato senz’altro innovativo. Il nuovo progetto musicale Tohpati Bertiga condensato in un classico trio jazz/fusion viene proposto e registrato dal vivo nel 2011, ma pubblicato solo quest’anno.
Il disco si apre con "Upload", brano a metà strada tra sonorità fusion e quelle più dure di stampo rock che, molto accostabili a quelle tanto care ad Holdsworth in Metal Fatigue, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di strutture non lineari e sonorità graffianti. Esse non vengono vincolate nell’arco di questo pezzo, ma le ritroviamo preponderanti anche in "Riot" ed in "Lost In Space". Ma il repertorio sonoro è decisamente ampio, infatti il trio vira con scioltezza verso sonorità più funky con la sbarazzina "I Feel Great" o come avviene nel finale psicotico e coinvolgente di "Bertiga". Non mancano di certo venature jazzate, come nell’interessante digressione centrale di "Pay Attention", in cui vengono risaltate tutte le potenzialità di quest’ottimo chitarrista, abile nel fraseggio ed in grado di spaziare con maestria e raffinatezza su più fronti, senza mai risultare impacciato. Di rara bellezza è il brano "Middle East", caratterizzato da un mix di riff tecnici circolari, per poi spostarsi verso solchi più melodici ed improvvisativi, autenticamente romantici. L’unico neo riscontrabile è forse l’eccessivo impiego di sonorità elettriche talvolta marcate come avviene in "Riot" ed in "Disco Robot", che personalmente rovinano l’interessante impianto sonoro generale del disco. In Riot, Tohpati si discosta dall’intenzione principale, rimarcata nel precedente lavoro, di realizzare un lavoro con influenze multietniche, per concentrarsi su sonorità decisamente “più occidentali”. Forse, proprio per questo, il disco non aggiunge o toglie nulla al panorama fusion attuale, ma è comunque un lavoro che si fa ugualmente apprezzare per il giusto equilibrio di tecnica, gusto e personalità di Tohpati, affiancati dalla potenza espressiva del power trio. 73/100
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Tohpati: Chitarra, guitar synth Anno: 2012 |