L'universo musicale creato dai tre è una continua esplosione di originalità ed entusiasmo: i tre propongono un miscuglio di generi che ruotano intorno al post punk, ma dalle contaminazioni più varie.I tredici brani che compongono il disco infatti sono farciti di continui richiami ad ambienti musicali appartenenti a culture distanti tra loro. Abbiamo tracce con sonorità e refrain tipicamente new wave, atmosfere che ricordano la ballatissima surf music di qualche decennio fa ed altre dove la fida Mustang del cantante Jimmy Pok ci spara contro acidissimi riff che ben si condiscono con i cantati (ma soprattutto i testi) irresistibilmente dancerecci e non-sense.
A questi elementi musicali tipicamente "occidentali", si fondono le continue intromissioni elettroniche di Billy Pok, che con i suoi beat ed i suoi campionamenti, ci regala una quantità industriale di motivi che sembrano usciti da un qualche Anime o da qualche videogioco tanto caro a noi figli degli anni 80/90. Tutto ciò unito al drumming dinamico ma estremamente minimale di Mario (Pok anch'egli) trasforma l'ascolto di Visitors Not Visitors in un'esperienza abbastanza unica, che a modo suo raccoglie due decenni e mezzo di influenze musicali prese da un universo culturale ampissimo e ultramoderno, impastandole a dovere e creando un ambiente sonoro certamente più adatto ad essere proposto in chiave live, ma assolutamente geniale nella sua semplicità.
Va detto anche che all'ascolto del disco ci si possà trovare al quanto disorientati da una certa ridondanza di atmosfere "virtuali" dall'impatto sonoro comunque dispersivo e lanciatissimo, ma dopo pochi ascolti ci si ritroverà a canticchiare questo o quell'altro refrain e a muovere senza accorgersene testa e spalle, capendo che cotanto delirio fa parte del gioco. Il lavoro fatto in studio è ottimo, il suono generale del prodotto è assolutamente delineato e potente, nonostante la quantità spropositata di suoni, loop ed effetti, che si susseguono a raffica canzone dopo canzone.
Visitors Not Visitors è dunque un lavoro d'avanguardia nel senso ultimo del termine, i tre Poks torinesi dimostrano a chi li ascolta che macinare all'interno dello stesso genere più di vent'anni di universo musicale, televisivo e videoludico dell'ultima generazione unendolo alle proprie passioni è non solo possibile, ma estremamente divertente sia per chi si dimena sul palco con i propri fidi occhiali 3D, sia per chi sta sotto a saltare e canticchiare. Consigliato a chiunque sia nato dopo la seconda metà degli anni '80.
75/100
Jimmy Pok: Voce, chitarra e programmazioni
Billy Pok: Vocoder e sintetizzatori
Mario Pok: Batteria ed altri effetti
Anno: 2011
Label: Autoprodotto
Genere: Synth/Post Punk
Tracklist:
01. Wa ki so
02. Pok is SHITE
03. VRPR
04. Doodle Doodle
05. R U OK NOW
06. Methodology
07. Gimme 1 Jawbreaker
08. Messicos
09. It's like crispy things
10. Spaceshit
11. Weekends in troubles
12. Blueboy
13. XYZ and Ahhh/Zoo Pow