Home Recensioni Album Bleib Modern - Vale of Tears

Bleib Modern
Vale of Tears

Un’atmosfera profondamente oscura dal primo tono.
Nera come velluto, a tratti opaca, a tratti luccicante, ma sempre oscura, per undici canzoni.
“Vale of Tears”, il secondo LP dei Bleib Modern, e’ un album di cupa, talvolta dura Coldwave, che avvolge l’ascoltatore in un manto nero e al tempo stesso lo scuote. Un lavoro decisamente più dark del predecessore “All is fair in love And war”, che al confronto possiede una patina quasi romantica. Ora la band tedesca ha arricchito il suono con più effetti e sintetizzatori, rendendolo più denso, pieno e oscuro.
Una decisione audace ma che rientra a pieno nell’atmosfera dell’album e la presenta a perfezione è la prima traccia, „Dust“. Il basso cupo, le chitarre che portano un po’ di luce, il cantato che sembra riecheggiare da una grotta: il brano rapisce l’ascoltatore e lo trasporta immediatamente nell’atmosfera di questa valle di lacrime. Come dice il titolo, il brano è polvere che sfoca i contorni della realtà e la fa sparire per creare un nuovo mondo. Il pezzo è lineare, teso, sicuramente non così orecchiabile come invece la seconda canzone e singolo “I Don’t Like You”. Questo brano inizia, com’è tipico per i Bleib Modern, con una linea di basso forte, a cui si aggiungono le chitarre cristalline. Proprio il suono del basso e quello delle tre chitarre sono un segno di riconoscimento indimenticabile dei Bleib Modern, già dalla prima pubblicazione, l’EP “L.O.W.S”. Come d’altronde anche la voce di Philipp Läufer: nostalgica e, nonostante gli effetti di riverbero, dura e profonda al tempo stesso. In questo pezzo il cantato si espande come petrolio, nero e denso, mentre riecheggiano le parole “I’m drifting away”. E’ una voce che possiede una malinconia che ricorda i Lebanon Hanover, una profonda tristezza che toglie il terreno da sotto i piedi. E’ una nostalgia che non è mai patetica, neanche quando canta una frase come “I love you more than anything before”, verso del pezzo carico di basso “Inside”. La successiva “Blackened Soul”, una delle tracce migliori dell’album, dà l’impressione di una notte profonda, una notte che rivela come il giorno sia solo un inganno, una notte in cui l’apparenza svanisce e rimane solo quest’anima lacerata. Il ritmo è lento, ricorda uno strisciare in avanti. “Vale”, altra perla dell’album, è caratterizzata da una tensione tra la batteria lineare e marziale, le chitarre che ipnotizzano e creano un’atmosfera più soft e la voce che dilania il tutto.
E poi ecco un’ubriacatura, una botta sonora. Con visione a tunnel, flash di immagini e luci accecanti. Il lato B del disco inizia con “Their Changing Faces”. Più velocità, più distorsioni, più sporcizia. Quella lacerante tristezza si trasforma ora in un sentimento selvaggio, a tratti aggressivo che ricorda gli A Place To Bury Strangers. Un salto dall’oppio alla speed. E’ come se all’improvviso si ricevesse uno scossone. Con una linea di basso potente e veloce parte “Paper Skin”, poi seguono le chitarre distorte, che sembrano strappino questa pelle di carta. Il brano ha una melodia che rimane in testa, soprattutto il cantato è piacevolmente arrogante. In maniera più lenta e minacciosa, ma con la stessa dose di distorsioni si prosegue con “In Full Bloom”. Quasi la metà del brano è strumentale, il che testimonia come i Bleib Modern adorino lasciarsi andare in parti strumentali. Cosa che caratterizza e arricchisce gli ottimi live della band.
E strumentale è anche un’altra high light dell’album, “Empty Vessel”. Qui emerge come dalla profondità il basso a cui segue una tempesta di effetti e chitarre fino all’outro che risuona come gocce di pioggia. Con l’ultimo pezzo “Lone” si ritorna all’inizio. Il brano ricrea quell’ oscurità più nera della notte. Una tenebra fitta di synth da cui lentamente emergono gli altri strumenti come fossero luci tremolanti. “Lone” è una fine oscura, lenta, che chiude il cerchio. Di nuovo, i Bleib Modern spengono le luci.

Anno: 2016
Label: Wave Records/Black Verb Records
Genere: Post Punk

Tracklist:

01. Dust
02. I Don't Like You
03. Inside
04. Bother
05. Blackened Soul
06. Vale
07. Their Changing Faces
08. Paper Skin
09. In Full Bloom
10. Empty Vessel
11. Lone

Formazione:

Philipp: chitarra, voce, synth
Vinz: chitarra
Leo: basso
Tommy: batteria
Peter: chitarra

 



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