Pur avendo aperto per gruppi come Stranglers, Damned e UK Subs, i bresciani The Mugshots c’entrano ben poco con punk, horror music e dark rock.
Tuttavia, nella rete, completamente fuori luogo, abbondano con insistenza inadeguati accostamenti tra loro e i succitati generi. La circostanza, purtroppo, rischia di generare aspettative che, all’ascolto, verrebbero puntualmente tradite. Un vero peccato, posto che il prodotto discografico si palesa in termini di valida attendibilità. Più correttamente, nella musica dei The Mugshots si rinvengono tracce di certa tersa e lineare post-wave, esaltata da una sana e genuina attitudine alla teatralità estetica. A livello sonoro, I Mugshots si muovono permeati da uno spirito di prudenza sonora, attingendo un po’ dagli Stranglers, dei quali evocano certa psichedelia confortante, nonché dagli Adverts, di cui propongono una interessante versione di "I Surrender". Tracce di Alice Copper e dei Misfits, invece, sono rinvenibili esclusivamente sul piano estetico e non, come erroneamente indicato nel web, anche dal punto di vista musicale. Il loro make-up ricorda le inquietanti attitudini gotiche tipiche di certi compagini post punk, condite da una certa dose di irriverenza estetica. Musica rassicurante, ben suonata sebbene non terminale, sublimata da contestualizzazioni visuali che appaiono oltremodo contenute nel disco, ma arrivano ad essere dissacratorie e spettacolarizzate nel sito ufficiale. A livello grafico, c’è da leccarsi le dita: il 10 pollici è in vinile rosso, limitato a 250 copie, corredato di booklet interno, a colori, contenente un fumetto raffigurante la trama del brano che dà il titolo all’opera discografica. Già ambito dai collezionisti. |
Mickey Evil: Voce, tastiere Anno: 2010 Sul web: |