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Lucio Dalla
DallAmeriCaruso. Il concerto perduto

Ecco una di quelle operazioni effettuate dalle major discografiche che appaiono incomprensibili anche agli occhi degli appassionati più ben intenzionati.
"DallAmeriCaruso. Il concerto perduto" è la colonna sonora del film omonimo dedicato a Lucio Dalla, diviso in due parti: nella prima, diretta da Walter Veltroni, si racconta della nascita di "Caruso", brano, si legge nella sinossi che accompagna l'uscita, "composto a Sorrento e pubblicato 37 anni fa, il 10 ottobre 1986, tra i più conosciuti e amati non solo della carriera di Dalla, ma dell’intera storia della musica italiana"; la seconda, ad opera di Ambrogio Lo Giudice, riporta il concerto integrale tenuto da Lucio Dalla e dagli Stadio il 23 marzo 1986 al Village Gate di New York. Ora, tralasciando considerazioni sulla copertina - la quale, peraltro, oltre che orrenda, pare assumere profili di scarso rispetto nei confronti del cantautore bolognese - vanno effettuate doverose comparazioni con il titolo omonimo pubblicato nel 1986.  
Intitolato "DallAmeriCaruso", il primo live di Lucio Dalla (due precedenti album dal vivo - "Bologna 2 settembre 1974" e "Banana Republic", pubblicati rispettivamente nel 1975 e nel 1979 - erano accreditati assieme ad altri artisti), venne pubblicato il 10 ottobre del 1986 e riportava il citato concerto newyorkese, fra le date più appaganti di un tour internazionale che vide gli Stati Uniti d'America come meta finale.
L'opera sarebbe dovuta inizialmente uscire come album interamente dal vivo intitolato "Dall'America", ma venne poi integrata dalla presenza dell'unico inedito in studio, lo struggente brano "Caruso" (disco di platino e Targa Tenco come miglior canzone dell'anno), dedicato agli ultimi giorni di vita del grande Enrico Caruso. Il brano, oggi considerato un classico della canzone italiana e napoletana, è stato nel tempo interpretato da tanti artisti, italiani e stranieri, tra i quali Mercedes Sosa, Céline Dion, Michael Bolton, Lara Fabian, Julio Iglesias, Andrea Bocelli e Luciano Pavarotti
Il pezzo ha natali curiosi: a causa di un guasto alla sua barca, verificatosi durante un viaggio a Sorrento, Dalla fu costretto ad una sosta forzata presso l'hotel e la stanza dove anni prima aveva soggiornato il famoso tenore. Intrattenutosi a cena con il personale dell'albergo, il cantautore venne a sapere della coinvolgente storia d'amore tra il cantante lirico e una sua giovane allieva. Colpito dal racconto, egli si ritirò nella sua stanza e, suonando il pianoforte ivi collocato, con le suggestioni suggerite dal panorama di Sorrento, compose testo e musica del brano. «Una canzone nata per caso», ha raccontato lo stesso Dalla più volte, destinata a diventare tra le canzoni italiane più note nel mondo. Durante la Cinquantottesima edizione del Festival di Sanremo, il presidente della SIAE Giorgio Assumma dichiarò che, tra le 10 canzoni italiane più conosciute e cantate nel mondo rilevate dai bollettini Siae, quella di Dalla si piazzò al secondo posto, preceduta soltanto da "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno.
Il conduttore Pippo Baudo ha riferito che, inizialmente, l'artista era restio a cantare il brano, in quanto emiliano e non napoletano. Al riguardo, Peppino Di Capri, il primo a cui Dalla fece ascoltare il pezzo il giorno dopo che l'ebbe composta, dichiarò: «Venne nella mia casa discografica a Napoli e mi chiese un parere, si mise al pianoforte e suonò. Rimasi senza parole e mi uscì una lacrima. Ma tu veramente fai? Mi chiese alla nostra maniera. Vai tranquillo, sarà un successo mondiale, gli risposi».
Lucio Dalla non fece mai mistero dell'influenza che ebbe su di lui la canzone popolare partenopea e il forte legame che aveva creato con Napoli, città su cui così si espresse: «Io non posso fare a meno, almeno due o tre volte al giorno, di sognare di essere a Napoli. Sono dodici anni che studio tre ore alla settimana il napoletano, perché se ci fosse una puntura intramuscolare, con dentro il napoletano - tutto il napoletano - io me la farei, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni».
Orbene, così tratteggiata la genesi dell'album dal vivo e del pezzo in studio che andò a sublimarlo, vanno ora effettuate considerazioni di tenore comparativo con l'attuale uscita discografica. A dirla tutta, quest'ultima dovrebbe assorbire quella dell'epoca, con una versione restaurata, possibilmente expanded. Se il primo aspetto risulta certamente flaggato, stante un audio a dir poco brillante, la seconda circostanza non si è purtroppo verificata: l'odierno disco, infatti, è inspiegabilmente castrato del citato brano "Caruso", nonché del pezzo "Grande figlio di puttana", cantato da Gaetano Curreri ma co-firmato dallo stesso Dalla. Tenendo presente che la prima parte del lungometraggio è interamente dedicata alla genesi del noto brano e che il concerto viene spacciato per integrale, l'assenza di queste due canzoni appare totalmente ingiustificata.
Proseguendo in termini di raffronto, va segnalato che il nuovo titolo riporta effettivamente due brani in più, cioè "Tango" e "Chiedi chi erano i Beatles", assenti nel doppio album dell'epoca.
Ne consegue che - avendo 13 brani in comune su un totale di 17 (di cui uno in studio e tre live) - i due album hanno eguale peso specifico, ognuno a suo modo, risultando del tutto complementari (la comparazione è stata effettuata con la tracklist dell'edizione in vinile dell'epoca: non è stata cioè presa in considerazione la versione in cd del primo disco, che fu castrata dei brani "La sera dei miracoli", "Grande figlio di puttana", "L'ultima luna" e che conteneva una versione di "Washington" accorciata di oltre 2 minuti, privata di una lunga coda strumentale).
Alla luce delle considerazioni sopra espresse, il lettore saprà certamente discernere le informazioni più utili e genuine, tra le tante contenute nel comunicato stampa e nelle note di regia che accompagnano l'uscita contemporanea sia del lungometraggio, sia dell'opera discografica (comunicato e note sono integralmente riportati poco sotto).


La sinossi ufficiale del film

DallAmeriCaruso. Il concerto perduto porta sul grande schermo in 4K le riprese integrali del concerto al Village Gate di New York del 1986 di Dalla, a cura di Ambrogio Lo Giudice, tour producer Pressing Line, andate quasi interamente perdute, ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate in Dolby Atmos. Oltre a far rivivere la musica di quella notte a New York, racconta la nascita di Caruso, brano composto a Sorrento e pubblicato 37 anni fa, il 10 ottobre 1986, tra i più conosciuti e amati non solo della carriera di Dalla, ma dell’intera storia della musica italiana.
DallAmeriCaruso. Il concerto perduto è un film che nasce riportando alla luce una storia d’amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento (terre che Lucio ha sempre sentito sue), ma anche all’America e al jazz (lui che jazzista era nato e che si ritrovò anni dopo a suonare nel tempio del Jazz internazionale di New York).
Nell’estate del 1986 Lucio Dalla, in compagnia di alcuni amici, sta attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca. È già considerato uno dei giganti della musica italiana ed è di ritorno dal concerto al Village Gate di New York, dove con gli Stadio ha registrato un album live destinato a chiamarsi Dall’America. Le cose, però, vanno diversamente. All’album, infatti, manca ancora una canzone inedita, che tarda ad arrivare. Ed è proprio di ritorno dagli States, quando la sua barca si rompe al largo della costa di Sorrento, che nasce Caruso. Così, il disco cambia nome e diventa DallAmeriCaruso, l’album più famoso di Dalla, un classico assoluto della canzone internazionale, capace di vendere, in varie lingue, più di 38 milioni di copie. Come spiegò lo stesso Lucio Dalla, la genesi di Caruso si colloca in un giorno preciso: quello in cui, quando la sua imbarcazione in panne tra Napoli e Sorrento fu rimorchiata a riva, Dalla andò a dormire all’Hotel Excelsior dove gli fu assegnata proprio la camera dove, nel 1921, aveva soggiornato Enrico Caruso. Secondo la leggenda, il grande cantante, malato e alla fine della sua vita, in quell’hotel di Sorrento si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. A Dalla lo racconta l’allora barista dell’albergo, Angelo Leonelli. Seduto al pianoforte di Caruso, nell’hotel che era stato palcoscenico di quell’amore straziante (vero o leggendario che fosse), il “naufrago” Lucio Dalla compone un brano che tiene insieme la sua fantasia pop e la migliore melodia della tradizione napoletana e italiana. Nel film troviamo gli oggetti e i pensieri di quei giorni e li ripercorriamo in compagnia della cantautrice rock e attrice Angela Baraldi, che era a bordo del “Catarro” quando avvenne il guasto, di Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, dei proprietari dell’Hotel Excelsior Guido Fiorentino e Lidia Fiorentino, dell’ex concierge Antonino Galano, del critico musicale Gino Castaldo, del regista Ambrogio Lo Giudice, dell’autore televisivo Nicola Sisto e di Paolo Glisenti, spettatore – come hanno mostrato le immagini di repertorio – della serata del Village Gate. A completare il racconto, le immagini private e del tutto inedite di Lucio Dalla e l’interpretazione struggente del pianista Danilo Rea. L’evento al cinema è pensato per far rivivere agli spettatori l’emozione della musica di Lucio Dalla, sbarcato nella grande mela forte di un repertorio incredibile affiancato dalla sua band, gli Stadio. Un film da ascoltare e da cantare, che racconta il viaggio americano, per lui un punto d’arrivo e al tempo stesso l’occasione per una nuova ripartenza che lo porterà a scrivere uno dei suoi più grandi capolavori. Questo nuovo documentario arriva sulla scia del successo di Fabrizio De André e PFM – Il concerto ritrovato, dagli stessi creatori, sempre diretto da Veltroni

Note di regia: Walter Veltroni
Il ritrovamento delle riprese integrali del concerto di Lucio Dalla a New York del marzo 1986 ha consentito di fare due operazioni narrative. Da un lato rigenerare quel documento usando le nuove tecnologie digitali e trasformare immagini e suoni in un materiale che, per resa qualitativa, fosse assolutamente all’altezza degli standard visivi e acustici contemporanei. La meravigliosa musica di Dalla, ascoltata in ambiente Atmos, restituisce con una forza paradossalmente inedita la bellezza del repertorio del cantante bolognese. Per il resto, come si fece per il film su De Andrè, abbiamo rievocato con riprese originali due momenti di quella fortunata stagione di Dalla. La genesi del brano “Caruso”, con il quale fu completato l’album registrato dal vivo negli Usa, e la natura gioiosa di quella tournée. Nel primo caso siamo tornati a Sorrento, dove Lucio ebbe l’ispirazione per la composizione di un brano che è entrato nella storia della musica mondiale. Abbiamo ritrovato i luoghi nei quali lui ha maturato la convinzione, forse l’illusione, poetica che è alla base del testo. Abbiamo ascoltato chi gli raccontò per primo la leggenda che accompagna gli ultimi giorni della vita di Caruso nell’Hotel Vittoria della città campana, Angelo Leonelli. Abbiamo riportato nella stanza in cui Lucio scrisse il brano la ragazza che allora assistette a quella creazione, Angela Baraldi. In questa parte del documentario, che si alimenta anche di una versione inedita del brano girata da John Turturro, abbiamo viaggiato in una dimensione poetica, quasi di fiaba. Più realistico il racconto del viaggio americano, con le testimonianze dei protagonisti principali, a cominciare dagli Stadio che lo accompagnavano nel concerto. Concerto che si svolse in uno dei templi del jazz, il Village Gate. Abbiamo raccontato Lucio Dalla, non solo con l’affetto che nasce da un’antica amicizia personale, ma con la convinzione che il repertorio che ascolteremo, integrato dalla bellezza di “Caruso”, sia un modo per narrare anche uno dei momenti più belli e intensi della “golden age” della musica d’autore in Italia.


Recensione a cura di Gianluca Livi. Sinossi e note di regia attinte dal sito https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2023/11/21/dallamericaruso-film-dalla






Lucio Dalla - voce, tastiera, pianoforte
Ricky Portera - chitarra, cori
Aldo Fedele - tastiere
Gaetano Curreri - tastiere, cori;
Marco Nanni - basso
Giovanni Pezzoli - batteria 

Anno: 2023
Label: Sony
Genere: pop, cantautorato

Tracklist 2023:
Viaggi organizzati – 5:56 *
L'ultima luna – 7:31 *
Anna e Marco – 5:09 *
Tutta la vita – 5:19 *
Se io fossi un angelo – 5:05 *
Cara – 6:26 *
Washington – 7:03 *
La sera dei miracoli – 5:18 *
Balla balla ballerino – 5:41 *
Tango – 4:33 °
Chiedi chi erano i Beatles – 5:54 °
Futura – 5:41 *
Stella di mare – 7:06 *
L'anno che verrà – 6:15 *
4/3/1943 – 5:02 *

Tracklist 1986:
Caruso - 5'11 +
Balla balla ballerino - 5'52 *
La sera dei miracoli - 5:05 *#
Viaggi organizzati - 5'39 *
Anna e Marco - 5'13 *
Tutta la vita - 5'21 *
Se io fossi un angelo - 4'57 *
Cara - 6'32 *
Grande figlio di puttana - 4'36 +#
L'ultima luna - 5'24 *#
Washington - 5'07 *@
4/3/1943 - 4'49 *
Futura - 5'43 *
Stella di mare - 6'08 *
L'anno che verrà - 6'48 *

* brani presenti in entrambi i dischi
° brani presenti soltanto nell'edizione 2023
+ brani presenti soltanto nell'edizione 1986
# brani presenti su LP e MC edizione 1986 e non sul CD edizione 1986
@ brano presente su LP e MC edizione 1986 con una coda strumentale poi tagliata nel CD edizione 1986

Bruno Mariani (chitarra) e Roberto Costa (tastiera e basso) in "Caruso"


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