Home Recensioni Album Arcane Atlas - Constellation Plus

Arcane Atlas
Constellation Plus

Simpatici i tipi della Musea: comprato sulla piattaforma Amazon un album in vinile, da loro non prodotto ma soltanto distribuito, ci trovo allegato un simpatico omaggio: l'album di debutto degli Arcane Atlas, giovane trio di Nashville, Tennessee. Consapevole come sono che essi ignorano la mia militanza in A&B, ricambio la cortesia con slancio altruistico recensendo la predetta opera discografica, anche alla luce dei suoi contenuti musicali.
Il disco è una piacevole sorpresa, sia in termini di capacità tecnica, sia a livello compositivo.
La band può senza dubbio indicare i Rush come principale punto di riferimento in più della metà dei brani proposti.

Per quanto riguarda il resto, io intravedo ascendenze esercitate da certo prog e new prog di provenienza europea (non statunitense, curiosamente, come invece le loro origini farebbero supporre): emblematiche, in tal senso, sono "Estuary", molto devota ai Genesis meno sinfonici e ai Marillion più intimistici, "Once Tomorrow, Then Always", "Sample" e "Fellowship/Thought Of Reason" che richiamano le lezioni soffuse e acustiche tipiche di personaggi come Anthony Phillips e Gordon Giltrap.
Tuttavia, è la accennata ascendenza esercitata dal trio di Toronto che colpisce maggiormente e sempre in positivo: brani come "Static Perception", "Canvas", " Tessellate", "Ataraxia" e soprattutto "Estuary", mostrano ottime idee e sempre ben contestualizzate, valorizzate da testi accattivanti e arrangiamenti dinamici, mai stantii, oltremodo efficaci, perfettamente in bilico tra prog d'annata e puntate hard mai troppo ostentate.

E' senza dubbio possibile affermare che lo stile del trio, pur richiamando quanto seminato dal gruppo canadese, non risulta mai derivativo, complice anche una voce i cui toni sono, sì decisamente lontani da quelli di Geddy Lee, ma comunque estremamente gradevoli.
Peccato soltanto che l'opera non sia valorizzata da una copertina adeguata le cui pennellate quasi maldestre, dai toni  ostinatamente cupi, fanno supporre sonorità meste e oscure totalmente assenti nell'album, come poco sopra ampiamente descritto.

84/100


Drew Brown: basso, voce
Eric Bezner: chitarra
Destin Gelo: batteria

Anno: 2015
Label: Musea Parallèle
Genere: Progressive Rock

Tracklist:
01. Constellation Plus
02. Static Perception
03. Canvas
04. Tesselate
05. For His Majesty
06. Sample
07. Fellowship - Thought Of Reason
08. Estuary
09. In Motu Vero
10. Ataraxia
11. Self-Sufficient
12. Once Tomorrow, Then Always

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.