Brani come “Dancin Queen” e “The Wizard” subiscono le influenze della più sana e genuina compagine NWOBHM. Il secondo pezzo, ad esempio, inizia che pare suonato dai Saxon e si evolve in una cavalcata che cita palesemente i primissimi Maiden. Non trascurabili ascendenze di questi ultimi sono largamente presenti anche in “Million Times” e in “Ecocriminal”, entrambi oltremodo convincenti nel presentare percorsi musicali che, pur apparendo già battuti, vengono rievocati con puntualità e concretezza di intenti.
“Painful Freedom”, proietta il gruppo sulla border line che separa l’heavy più duro, dal thrash meno cruento, verso compagini di maggior diversificazione melodica, tipica di certe cose più accessibili, ancorché estremamente valide, di capisaldi come Anthrax, Megadeth e Metallica.
Ascoltata l’opera tutta, viene da riflettere sul fatto che, a ben vedere, non ci sia nulla, di ciò che viene proposto dagli Innerload, che non sia stato già detto in passato. C’è inoltre da dire che la lunghezza limitata – ed è forse questo il vero punto debole – rende il lavoro molto più vicino al concetto di Ep piuttosto che di album completo.
Tuttavia, la struttura che tipizza ciascun brano rende merito alle attitudini compositive del quintetto, talché l’opera tutta, prodotta egregiamente e suonata con accurata perizia tecnica, risulta onesta e credibile, talché supera abbondantemente la media delle attuali produzioni indipendenti nazionali che, è appena il caso di ricordarlo, non è affatto bassa.
78/100
Cortez: Voce
Alex: Basso
Gio: Chitarra
Musa: Batteria
Ray: Chitarra
Anno: 2011
Label: SG Records
Genere: Heavy Metal
Tracklist:
01. Through The Inner
02. Fake World
03. Dancing Queen
04. Eco Criminal
05. Million Times
06. Painful Freedom
07. The Wizard