L'onesto fantasma
Roma, Sala Umberto, dal 2 al 7 maggio 2023

"L'attore è un bugiardo al quale si chiede la massima sincerità", diceva Vittorio Gassman
Questa asserzione vale per qualsiasi contesto attoriale - a teatro o al cinema, nei drammi o nelle commedie - ma non qui: "L'onesto Fantasma", in effetti, rappresenta l'unica eccezione conosciuta.
Ribaltando concettualmente il brocardo di cui sopra, vien da dire che in quest'opera agiscono tre persone sincere che si sforzano di recitare, fingendo ciascuno di vestire panni da attore.
Non è una messa in scena, questa rappresentazione, è piuttosto una reale esperienza di vita che coinvolge quattro uomini, tre in vita, uno deceduto: reale è la sofferenza dei primi per la perdita dell'ultimo; reali sono le percezioni della presenza dello stesso nel quotidiano; reali sono i dubbi afferenti alla vita oltre la morte che pervadono qualcuno; reale è la commozione manifestata da ciascuno dei tre, pur in momenti diversi e ognuno a suo modo; reali sono le invidie e le arrabbiature e gli affetti e i sodalizi maturati da costoro illo tempore e ora macchinosamente e dolorosamente riemersi.
Il comunicato dell'opera così recita: "Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma". No, non è così. Ci sono attori che fingono di recitare, concretizzando così l'inganno ipotizzato da Gassman, ma in termini inversi
Il regista Eodardo Erba è invece attendibile: "L’onesto fantasma è dedicato a un amico scomparso. (.) L’Onesto fantasma (.) è un’assenza. E come tale si vendica dei tradimenti dei suoi tre amici, costringendoli a una penosa confessione. Ma contemporaneamente rivela di essere l’essenza del sentimento che li legava e li legherà per la vita". Si, è così, ma senza finzione attoriale, con smisurato e genuino trasporto di attori e regista medesimo.
Ecco, se c'è un merito nei primi, è ascrivibile alla loro capacità di mantenere il controllo, uno sforzo certamente immane, considerato il coinvolgimento emotivo fino a questo momento ampiamente descritto. Ciò si traduce in espressività molto diverse tra loro: la rabbia compulsiva di Renato Marchetti, la fragile insicurezza di Fausto Sciarappa, il tormento interiore di Gian Marco Tognazzi.
Ad Erba, invece, riconosciamo la capacità di direzionare i primi tre, privandoli del loro legittimo diritto di crollare emotivamente. Le lacrime conclusive di Tognazzi - che infrangono la quarta parete con la portata di una bomba nucleare - dimostrano che l'obiettivo di mantenere il controllo in scena risulta pienamente conseguito fino agli applausi finali, non oltre.
La recensione, che non è una recensione, termina qui: non si può recensire uno spaccato di vita vissuta, malcelatamente spacciato per un'opera teatrale.



Commento riferito alla rappresentazione del 2 maggio 2023.




L'onesto fantasma
drammaturgia e regia Edoardo Erba
con
Gian Marco Tognazzi
Renato Marchetti
Fausto Sciarappa
e con la partecipazione in video di Bruno Armando

Musiche Originali Massimiliano Gagliardi
Scene Alessandro Chiti

Aiuto Regia Francesca Pentasuglia
Disegno Luci e Fonico David Barittoni
Una produzione AltraScena



Sala Umberto
Via della Mercede, 50
00187 Roma 
call center 06 6794753
whatsapp 345 9409718
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
www.salaumberto.com

orari:
da martedì al sabato: ore 21:00
domenica: ore 17:00





Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.