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Klord
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Indipendentemente dal loro look (che di primo acchito mi ha ricordato quello di una band post-metal), i Klord si sono rivelati essere invece una vivace ed interessante formazione post-punk caratterizzata da un cantato in italiano ed un originalissimo song-writing che rende la loro proposta musicale abbastanza rara nel suo genere. Un inquietante suono di carillon apre “Un Po’ Di Tutto, Un Po’ Di Niente”, prima traccia di questo intenso album omonimo dei Klord, dove la voce di Massimo Canu, istrionico front-man della formazione, ci recita una suggestiva ricetta per il caos e la follia, e mi sembra abbastanza scontato osservare che il singer della formazione ha fegato da vendere nel cantare nell’italico idioma quello che, per una sorta di (brutta) abitudine musicale (imposta chi sa da chi), siamo abituati invece ad ascoltare in inglese.
La traccia successiva, “Kennedy”, ci conquista con i suoi ritmi robotici infarciti di sintetizzatori e per il testo che parla provocatoriamente dell’omicidio di una ragazza proprio durante il giorno del suo compleanno: «Sono stato molto bravo a ripulire senza sgocciolare tutti i pezzi del tuo corpo».

Questi primi due solchi sono più che sufficienti per farci capire chiaramente che la proposta musicale offerta da questo quintetto è un suono in bilico fra una wave rivisitata ed un nuovo tipo di canzone d’autore italiana che potrebbe, per la sua originalità, anche far proseliti in futuro. Segue la grintosa “La Coscienza Ti Uccide”, che a mio avviso è l’hit dell’intero album, tanto che potrebbe farci cantare per ore ed ore il suo refrain malato: «Daniele ha la testa spaccata in due / Solo per colpa tua».
Ensemble N1”, quarta traccia, inizia lentamente la sua marcia con atmosfere misteriose, dove il song-writer dà sfogo a tutta la sua creatività. Quanto mai significativa la successiva “3 Manichini”, che parla di alienazione, seguita a ruota dall’intensa “Vertigini”, canzone dai toni melanconici che ci emoziona con i suoi tristi violini ed il testo che diventa meno criptico e più intimistico; a mio modesto avviso questa song ha tutti i numeri per far imporre la band all’interno del panorama della musica italiana, svecchiandola notevolmente.

L’Elettricità”, settimo episodio del disco, è un brano da non sottovalutare affatto, nel quale l’ammaliante vena poetica di questo istrionico dandy spicca particolarmente: «L’elettricità non c’è, non c’è interruttore e in un lampo il buio avanza sul colore». Segue “Un Discorso Semplice” che, nonostante il titolo, si rivela esser invece una canzone complessa ricca d’atmosfere e diversi cambi ritmici, ove spicca una lirica poeticamente critica nei confronti della società in cui viviamo: «La tua società propina sangue per gli dei / Un’autentica disfatta, autentica». La spigolosa ed iper-ritmica “Non C’è + Vita”, che si differenzia dalle altre canzoni per un suono più rabbioso, precede la romantica “6tuxme”, decima ed ultima traccia di questa fatica discografica, alla quale spetta il compito di condurre il coloratissimo treno ritmico dei Klord sino al capolinea di questo intenso viaggio sonoro costituito da dieci tracce scritte con sangue, eleganza e vivida passione per l’arte euterpiana. Elementi che sgorgano direttamente dai loro cuori colmi di energia creativa e che costituiscono il motivo principale per il quale i Klord meriterebbero di essere ascoltati e supportati da un pubblico sempre più vasto. Il disco, registrato e mixato egregiamente, è elegantemente confezionato da un originalissimo artwork che rispecchia graficamente tutta la follia creativa che contraddistingue positivamente questa gradevole e raffinata formazione italiana.

75/100


Klord: Voce
Greg: Chitarra
Lara: Chitarra, Synth
Roger: Basso
Aramis: Batteria

Anno: 2009
Label: Poci One 4tune Record
Genere: New Wave/Post Punk

Tracklist:
01. Un Po’ Di Tutto, Un Po’ Di Niente
02. Kennedy
03. La Coscienza Ti Uccide
04. Ensemble N1
05. 3 Manichini
06. Vertigini
07. L’Elettricità
08. Un Discorso Semplice
09. Non C’è + Vita
10. 6tuxme

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