Klord: Voce
Greg: Chitarra
Lara: Chitarra, Synth
Roger: Basso
Aramis: Batteria
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- Recensione di Klord - 2009
- A&B -
Prima di iniziare questa intervista, lasciami dire che sei un song-writer dotato di grande creatività e coraggio, perché - da quanto si evince dalla vostra biografia ufficiale - sei partito completamente da solo nella tua avventura musicale. Ora dimmi, in termini di sacrifici personali, ti è costato molto portare avanti questo progetto?
- Massimo Canu [Klord] -
Innanzi tutto grazie per le tue parole. E’ vero, il mio percorso nel mondo KLORD è partito praticamente in solitudine. Mi ero appena trasferito dalla Sardegna (mia terra d’origine) a Reggio Emilia. Sono state alcune coincidenze a portarmi in Emilia, ma la vera ed unica costante era il fatto che volevo provare delle esperienze musicali nuove e fuori dalla mia terra. Partire… andarsene, questo è stato senz’altro il sacrificio più grosso. Io che me ne vado per provare a fare il musicista da qualche parte… una follia!
- A&B -
E quando ti è venuta in mente l’idea di “creare” i KLORD? Cosa rappresentano per te oggi?
- Massimo Canu [Klord] -
L’idea era nata come progetto solista nel 2003, quando iniziavo a scrivere le prime canzoni ispirato da un detergente intimo (al cloro) che usavano alcune pornostar degli anni ottanta (il “Klord”, appunto...). La mutazione in “band” è arrivata ufficialmente nel 2005. Avevo appena trovato delle persone che credevano molto in me. Il nostro esordio arrivò con uno spettacolo in teatro intitolato “I piaceri della carne”. Il giorno dopo eravamo diventati i KLORD. Ci eravamo resi subito conto che la nostra energia poteva diventare davvero molto forte. Oggi per me non è difficile spiegare… ho visto il mio piccolo progetto diventare realmente un bene comune. E’ una sensazione bellissima. C’è stato un percorso di crescita notevole da parte nostra. Ora è come vivere in una famiglia (Addam’s).
- A&B -
Hai qualche aneddoto interessante da raccontarci su come sei venuto in contatto con gli altri membri del gruppo?
- Massimo Canu [Klord] -
Sì, certo. Nel 2005, avevo conosciuto una nuova collega di lavoro che mi ripeteva di continuo: «Hey! Il mio ragazzo è un musicista! Perché non ti fai aiutare da lui? Conosce un sacco di gente!!» Andammo insieme ad un concerto degli Einsturzenden Neubauten e fu lì che incontrai per la prima volta Greg. Gli diedi il mio materiale. Mi chiamò il giorno seguente dicendo che avrebbe suonato la chitarra e la band l’avrebbe organizzata lui (e così fece chiamando Aram e Roger per la sezione ritmica), ma non sapeva come aiutarmi per l’elettronica. Nel frattempo, Lara, pur non avendo mai suonato, aveva capito esattamente cosa volevo e si era proposta di darmi una mano con i sintetizzatori, finché non avessi trovato qualcuno che li sapesse suonare… da allora non ho più cercato nessuno.
- A&B -
Quali sono (se ci sono) i gruppi che hanno contribuito alla formazione del vostro suono?
- Massimo Canu [Klord] -
Io, che solitamente propongo i brani alla band, ho una spiccata attitudine verso la new-wave e il post-punk dei primi anni ottanta, ma ho ascoltato ed ascolto tante altre cose diverse, come del resto, gli altri. Il suono che abbiamo è arrivato in modo abbastanza naturale. Quando iniziamo a suonare nuove canzoni, si cerca sempre di mantenere fede alla proposta originale, poi ognuno ci mette del suo, con un rispetto dei campi d’azione, a mio parere molto intelligente. Anche l’atteggiamento gioca un ruolo importante. Infatti tali inviti vengono solitamente “apprezzati” con il gusto di esaltarne la strafottenza e tutto questo è molto divertente e costruttivo per i KLORD.

- A&B -
Da cosa sono ispirati i tuoi testi? Sono in qualche modo autobiografici?
- Massimo Canu [Klord] -
I miei testi sono ispirati da ciò che ho in mente quel dato momento o periodo. A volte amo, a volte odio, a volte qualcos’altro, poi accendo la tv, vedo il telegiornale e mi viene l’ispirazione… Io sono una persona molto tormentata, passionale e mi faccio domande sulle cose che mi circondano, che siano vicine oppure no, poi magari ci faccio delle canzoni. L’autobiografia c’è sempre ed è più o meno celata dal modo in cui scrivo quello che voglio dire.
- A&B -
Chiare ma al tempo stesso criptiche, le tue liriche alludono sempre a qualcosa che hai la sensazione di aver capito sin dall’inizio ma che alla fine di rendi conto di non esserne totalmente certo. C’è qualche particolare chiave interpretativa per decifrarle?
- Massimo Canu [Klord] -
L’unica chiave interpretativa è la mia insicurezza. Ci sono delle cose che spesso penso di capire, ma lasciano in me dei dubbi quando decido di analizzarle sotto diversi punti di vista. E’ una sorta di comunicazione-non-comunicazione con me stesso, che però rimane sempre in sospeso.
- A&B -
Ora parliamo del vostro album omonimo. Siete soddisfatti del risultato ottenuto con questa prima esperienza discografica? Oppure c’è qualcosa che vorreste cambiare nella struttura e/o nel suono delle canzoni?
- Massimo Canu [Klord] -
Sì, siamo molto soddisfatti del nostro lavoro. Crediamo che come primo disco possa funzionare. Ha un suono tutto suo che identifica i KLORD e la nostra attitudine live. Non guarda in faccia nessuno e non segue nessuna corrente di moda oggi. Per questo, un grazie va al nostro produttore discografico Simone Gagliardi che ci ha sempre lasciati liberi di proporci per ciò che siamo, senza alcuna forzatura.
- A&B -
Al momento siete dunque impegnati solo nella sua promozione? O state lavorando anche a qualcosa di nuovo? Cosa bolle in pentola?
- Massimo Canu [Klord] -
Sì, siamo nella seconda fase di promozione. Questo Ottobre è uscito il secondo singolo ("Kennedy") che sarà seguito da una distribuzione radiofonica capillare nei circuiti indipendenti ed una serie di date, probabilmente anche all’estero. Per il resto continuiamo a scrivere pezzi nuovi.
- A&B -
A tal scopo, quanto vi è utile la rete? I siti ufficiali ed i social-network incrementano realmente la vostra popolarità e la diffusione della vostra musica? O vincono i canali tradizionali come televisione e radio?
- Massimo Canu [Klord] -
Internet è fondamentale e finora ci ha aiutato un casino. Noi siamo molto legati a MySpace ed è come se fosse il nostro sito ufficiale, facciamo tutto da lì. Abbiamo un sacco di persone che ci seguono (oltre che dall’Italia) da Germania, Giappone, Francia e Spagna. Per ciò che riguarda i canali tradizionali… beh! Le radio e le tv indipendenti sono le uniche accessibili… con loro si riescono a fare delle cose interessanti, soprattutto con le radio che ti danno la possibilità di suonare in diretta.

- A&B -
A proposito della possibilità di suonare in diretta: preferite lo studio di registrazione o i concerti dal vivo?
- Massimo Canu [Klord] -
Noi siamo un gruppo “live”. Siamo cresciuti facendo concerti. Certo, il disco è importante, ma nei live dimostri quello che vali. Credo che le soddisfazioni maggiori le ottieni quando hai il tuo pubblico davanti.
- A&B -
Quale è il vostro rapporto con le etichette discografiche e con l’autoproduzione?
- Massimo Canu [Klord] -
Noi abbiamo avuto un buon rapporto con l’autoproduzione. Anche se è stato più faticoso, avevamo sempre autoprodotto le nostre cose fino alla vittoria di Rock Targato Italia… questo ci ha abituati a lavorare sodo. Il mondo discografico è però tutt’altra roba e le cose che hai imparato da autodidatta le devi rivedere tutte… in compenso ti dà la possibilità di avere una visibilità nettamente superiore al fai-da-te.
- A&B -
E con i vostri fan?
- Massimo Canu [Klord] -
Il nostro è un rapporto sempre costante, partendo dalla rete fino ad arrivare ai concerti. Noi cerchiamo di essere sempre molto riconoscenti verso le persone che ci seguono (una di loro adesso lavora con noi per buona parte del management) e le loro dimostrazioni di affetto sono davvero notevoli. Pensa che di recente, appena di ritorno da una serie di date, qualcuno ci ha fatto trovare sotto casa degli striscioni di “bentornato”… beh! Siamo lusingati!
- A&B -
Una domanda fuori dall’ordinario: le arti visive influenzano in qualche modo le vostre canzoni?
- Massimo Canu [Klord] -
Naturalmente. Ci aiutano a studiare meglio la nostra immagine in funzione del messaggio che vogliamo lanciare, così vediamo nei nostri brani la necessità di ricreare atmosfere relative a ciò che sta accadendo in quella data situazione. In qualche modo siamo tutti influenzati. Poi non dimentichiamo che Lara, la miss della band è un ottimo designer, e poi ancora scenografa, truccatrice, scultrice, etc.
- A&B -
Oltre ai KLORD, suonate anche in altre formazioni musicali?
- Massimo Canu [Klord] -
No, a parte Greg che canta in un gruppo metal, i “Darkend”.

- A&B -
A proposito di altre formazioni... C’è qualcosa di buono che - secondo il vostro parere - può emergere dai garage italiani? E che ne pensate della musica “mainstream” del Bel Paese?
- Massimo Canu [Klord] -
Non so, ultimamente siamo stati molto impegnati con il disco, ma da ciò che riusciamo a capire, la musica indipendente è sempre più nascosta e l’educazione musicale da parte dei media sembra finire in un sottobosco sempre più compromesso. Noi ci riteniamo fortunati… fare un disco di questi tempi è un lusso. Per il resto, secondo me il mainstream è tutto da rivedere e tende sempre di più ad appiattire il cervello delle persone… se non hai una major o fai uso di slogan che fanno pensare troppo, sei tagliato fuori. Meno male si parla di comunicazione…
- A&B -
Nel ringraziarvi per la disponibilità dimostratami durante il corso di quest’intervista, vi saluto calorosamente, lasciandovi la possibilità di dire quello che volete ai lettori di A&B
- Massimo Canu [Klord] -
Sostenete la musica emergente!!!! Seguite la musica dal vivo!!!! Ascoltare i KLORD!!!! Grazie a tutti!
