Dall'unione sperimentale di musica e letteratura nasce questo progetto che si rivelerà un duplice gioiellino.

Un post–rock dalle contaminazioni elettroniche e farcito da curatissimi effetti accompagna lo svolgersi di un romanzo all'apparenza bizzarro ma pieno di significati pregni di inaspettata profondità. La storia di Ho sognato di essere vivo nasce dalla penna di Josè Monti, artista Italo-Brasiliano che in otto pienissimi capitoli (tanti quanti le tracce del disco allegato) tesse una ragnatela narrativa dagli innumerevoli risvolti, che va a toccare le ambientazioni letterarie più svariate, dai comici e semi-fiabeschi dilemmi della cicogna Lapo, una macchietta dell'individuo sfruttato dalla società capitalista che ricorda alla lontana il pennacchiano Malaussène, fino ad arrivare al viaggio della piccola Ameliè, protagonista dell'intera vicenda, la quale interpreterà un viaggio che la porterà in improbabili quanto simbolici luoghi dove imparerà moltissimo sulla vita, gli uomini e quei pochi ma innegabili valori che dovrebbero accomunarli fra loro. Lo stile con il quale è scritto il romanzo è volutamente confusionario e carico di una certa oniricità non casuale, Monti dichiara infatti di aver studiato a fondo le tecniche del “sogno lucido”, ossia delle tecniche per arrivare a controllare i sogni come se si fosse svegli, e di aver permeato la sua opera di tali stati di percezione.
Non a caso le pagine del romanzo sono tappezzate di disegni realizzati dallo stesso Monti o da paragrafi scritti con grafie diverse e caratteri diversi a seconda del momento narrativo in perfetto stile futurista, il tutto si svolge in un'atmosfera fantastica perennemente sospesa su una benniana e malinconica comicità dal ritmo sempre incalzante. Di per se gli svariati messaggi che il romanzo lancia sono quelli cari a una certa cultura new age anti capitalista o post figlia dei fiori, ma hanno il pregio di non essere mai trattati con superficialità e di non risultare mai troppo scontati o ridondanti nella loro esternazione. Un paio di scene rimarranno persino impresse a qualche lettore per giorni. A completare questo crossing - over artistico arriva il disco dei padovani Greenhouse Effect, promettente quintetto che si cimenta nella non facile impresa di musicare un romanzo tanto particolare. I cinque ci offrono un genere raffinatissimo di post rock, pieno di dissonanti dialoghi effettistici e intrusioni elettroniche che rendono l'ascolto un vero miscuglio di emozioni, soprattutto nelle tracce più introspettive come “Il valzer”, solenne ed inquietante, o la malinconica “Children”.
Unica pecca riscontrabile del disco è forse la troppa ciclicità di alcuni pezzi che possono risultare alla fin fine come il semplice sviluppo di un unico giro armonico o di un loop elettronico, ma va detto che date le esigenze di accompagnamento al romanzo è una scelta ben comprensibile. A livello di suoni e produzione la musica dei Greenhouse Effect risulta eccellente, il sound generale corposo e morbido avvolge l'ascoltatore/lettore in una caldissima atmosfera nella quale consumare scena per scena le avventure dei numerosi esuberanti personaggi che accompagnano Ameliè nei suoi viaggi, o semplicemente rilassarsi con un disco rilassante e musicalmente molto interessante. In definitiva quest'accoppiata musico/letteraria riesce a convincere sotto innumerevoli punti di vista e ci regala un lavoro sicuramente pretenzioso e non esente da pecche ma ad ogni modo più che degno di nota, consigliato a chi ama provare nuove strade espressive e agli amanti del post rock e di una certa letteratura moderna all'incrocio tra Beat, comico e New age.

Greenhouse Effect - Ho sognato di esser vivo soundtrack

Line Up:
Lorenzo Cusinato: Chitarra, Voci
Andrea Toso: Piano, Sintetizzatori, Voci
Daniele Bertolini: Chitarra, Voce, Drum-m
Alessandro Bordone: Basso
Stefano Mannoni: Batteria<

Track List:
01. Photographie
02. Il Valzer
03. Children
04. A.n.i.m.a.l
05. Tvision
06. Radiovolare
07. Number (3,318)
08. Goodbye

Josè Monti Official Site
Greenhouse Effect Official Site