E' una sferzata in pieno volto l'ultimo lavoro, il quinto, dei laziali Surgery, una sferzata di violenza lirica, sarcasmo, ironia, riff metal, intarsi elettronici, poetica cupa, ritmi industrial, tutto questo può riassumere in poche parole Non un passo indietro, uscito nel Novembre dell'anno appena passato.
Il primo riferimento che salta immediatamente alla mente sono i CCCP riadattati alle esigenze ed alle coordinate musicali del XXI° secolo ma non solo, echi di Rammstein, richiami all'EBM, Death SS; è ricca l'offerta della band laziale ma il piatto forte sono sicuramente i testi, specchio della nostra epoca, vista con l'occhio critico e cinico del sarcasmo e del disincanto, brani come "Dolcissima Italia", "Comaradio", "Totem e TV" o ancora più dichiaratamente "Produci, consuma, crepa" (chiaro riferimento a Giovanni Lindo Ferretti ed i suoi CCCP) o "Das Ende Meiner Welt", sono un piccolo e fulgido esempio dell'uso sapiente e mirato che i Surgery fanno della componente lirica. L'ottima produzione esalta la componente strumentale che ci presenta una band viva e capace di destreggiarsi abilmente tra il riffing affilato delle chitarre, le linee melodiche più d'atmosfera dei synth, gli intarsi elettronici e le ritmiche martellanti. Non mancano momenti più pacati, come l'oscura e malinconica "Classe Onirica", brano capace di regalare momenti intensi e ricchi di emozione. 17 brani, compresa una cover in chiave elettro/industrial di "Photographic" dei Depeche Mode e 2 remix proposti da Combichrist (“L’erba cattiva”) e XP8 (“Stupida Estate”) per un lavoro valido, capace di esaltare musicalmente e far riflettere liricamente e sopratutto per una band giunta forse al momento migliore del proprio percorso e della propria maturazione umana e musicale. Raccomandato. 77/100
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Daniele Coccia: Voce Anno: 2009 |