Home Recensioni Album Hawkwind - Blood Of The Heart

Hawkwind
Blood Of The Heart

Quando si parla di un gruppo storico come gli Hawkwind, doveroso fare una presentazione, che in questo caso è tanto importante come la parte "tecnica" della recensione. Nata nel 1969 a Landbroke Grove, Inghilterra, per volere del geniale compositore e chitarrista Dave Brock (oggi unico membro ancora in line-up), la band ha composto, anche grazie alla preziosa collaborazione dello scrittore fantasy Michael Moorock, una serie di dischi splendidi che hanno definito lo stile dello space rock. Impossibile in tal senso non menzionare lavori come In Search of Space e Doremifasollatido, senza dimenticare lo splendido live del 1973 dal titolo Space Ritual, tutt'oggi un classico assoluto per quanto riguarda anche la musica psichedelica e progressive. Gli Hawkwind, pur non avendolo mai sostanzialmente trattato come genere, saranno discretamente famosi anche in ambito heavy metal, per la presenza nella formazione che ha prodotti i dischi migliori di tale Lemmy Kilmister al basso, che dopo essere stato licenziato da Brock per aver fatto utilizzo "di droghe sbagliate", darà vita ai più popolari Motorhead.

Il successo, più di critica che commerciale, comincerà già a svanire nella seconda metà degli anni '70 (anche a causa di dischi non del tutto riusciti), per poi ritornare parzialmente negli anni '80, e col decennio successivo dove il combo inglese si è sostanzialmente riciclato come rock band di culto, suonando perlopiù in piccoli club inglesi. Questo ha reso la figura del tenace Dave Brock una specie di guru tra gli appassionati di genere, ed è difficili dargli torto, visto i risultati di questo Blood of the Heart, arrivato 5 anni dopo l'ultimo lavoro in studio.

C'è poco da fare, la classe non è acqua, e gli Hawkwind a livello compositivo restano una band di serie A. Già l'iniziale "Seawalks" dimostra come il passato non è rinnegato, tra spirali sonore, tastiere evocative e ritmiche robotiche, il tutto coadiuvato da una serie di polistrumentisti dal tocco sopraffino. La title-track è visonaria ed evocativa, mentre ha partiture prettamente hard rock l'aggressiva "Wraith", per quanto sia un'hard rock poco convenzionale. Liricamente il disco tratta i problemi del pianeta Terra, dal surriscaldamento globale al rapporto uomo/natura, col primo che sembra tentar di dominare il secondo risultando però sempre sconfitto, almeno dal punto di vista morale. Non stupisca l'intensità della strumentale "Green Machine", tra splendidi assoli blues (in generale di grande spessore tutta la prova di Mr. Dibs alle sei corde, vario e deciso) e perfetti ricami tastieristici, cosi come la pioggia di synth nella successiva "Inner Visions", ben orchestrata tra un roccioso riff di chitarra e basso pulsante. Prodotto dagli stessi Hawkwind presso gli ultra tecnologici Heart Studios di Londra, Blood to the Heart è un disco affascinante che è in grado di "rapire" l'ascoltatore sin dal primo ascolto, portandolo verso un mondo che non c'è, ma è indubbiamente più poetico e affascinante di quello reale; anche la parte finale della raccolta non cede mai il fianco, e "Prometheus", tra strutture arabeggianti e melodie quasi solari, denotano che il tunnel sonoro della band, per quando possa essere buio, mostra un flebile bagliore di luce verso il fondo.

Giunti alla prova n.26 in studio (senza considerare raccolte, b-sides album e live) ed al 41esimo anno di carriera, Dave Brock e soci dimostrano come la scuola rock inglese degli anni '70 possa aver ancora qualcosa da dire, senza per questo necessariamente riempire stadi o gli scaffali dei negozi di dischi col proprio catalogo. Un pezzo di storia della musica moderna che continua a vivere con coerenza e caparbietà, ma sopratutto, che continua a sfornare lavori di qualità. Scusate se è poco.

83/100


Dave Brock: Chitarra, tastiere e voce
Mr. Dibs: Chitarra, tastiera e voce
Tim Blake: Tastiere
Nial Hone: Chitarra, basso, chitarra e voce
Richard Chadwick: Batteria e voce

Guests:
Matthew Wright: Voce in Blood of the Heart
Jason Stuart: Tastiere in Starshine

Anno: 2010
Label: Eastworld Records
Genere: Space Rock

Tracklist:
01. Seahawks
02. Blood Of The Earth
03. Wraith
04. Green Machine
05. Inner Visions
06. Sweet Obsession
07. Comfy Chair
08. Prometheus
09. You'd Better Believe It
10. Sentinel
11. Starshine

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.