Nati a Firenze nel 1981, i Sabotage sono una delle tante fortunate realtà dell'Heavy Metal nostrano arrivate dalla Toscana che stanno vivendo una seconda giovinezza.
Dopo lo split del 1989 ed una reunion a fine anni '90 alla quale è seguito un nuovo scioglimento, la band capitanata da Adolfo Morviducci (per molti più noto con lo pseudonimo di Morby e leader anche dei Domine) è tornata definitivamente sulle scene nel 2006 per festeggiare i 20 anni dall'uscita di Behind the Lines per poi continuare tutt'oggi quest'avventura. Ma attenzione, questa non è la classica ristampa per riportare alla luce un classico del Metal tricolore, infatti nel 2008 la band ha deciso di rinchiudersi in studio e di dare nuova linfa alle canzoni contenute in quel disco risuonandole (ed aggiungendo una bonus track) da capo ben 22 anni dopo, per rivendicare all'epoca una produzione assai approssimativa che penalizzò il risultato finale (comunque eccellente). Quello che ne viene fuori oggi è un disco che suona fresco, con arrangiamenti attualissimi e che guarda senza nostalgia per la canzoni originali sempre al sound british di inizio anni '80, ma con una cura dei suoni maggiore e un mixaggio da grande produzione. Per il resto cavalcate sonore come "Ridin' through the dark" parlando da sole, il nuovo arrangiamento della splendida "Victim of the world" mantiene intatta la carica tellurica. "Mothers" denota come la voce di Morviducci sia ancora eccezionalmente incisiva e funzionale al muro di chitarre della premiata ditta Bacherini/Fois. Altro aspetto da risaltare per l'occasione sono proprio le parti di chitarra: se nell'edizione originale sembravano troppo compresse e soffocate dal resto degli strumenti, oggi finalmente possono risplendere sia i riff che le armonie in maniera netta e ben udibile dal resto degli strumenti. Altri brani che hanno marchiato a fuoco la carriera dei Sabotage incluso in questo masterpiece sono la sincera e battagliera "Fight for your music" e la saxoniana "Nightkiller". Chiude l'inedito "Dawn of fire", inserita per impreziosire l'uscita e risulta essere ben amalgamate al resto della tracklist, più vicina a dire il vero verso territori più Power americani. Il "Sabotaggio" del quintetto toscano quindi, non riuscito completamente negli anni '80 si concretizza adesso, con una reissue che rende giustizia a canzoni che già all'epoca dimostrarono come in Italia ci fossero band che sapevano suonare Heavy in maniera ottimale, ma rimaste "strozzate" dall'involucro produttivo. Immancabile nella collezione di dischi di qualsiasi Defender nostalgico e non. 85/100
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Adolfo Morviducci: Voce Anno: 2009 |