L'unico disco prog dell'inglese Paul Brett va certamente ripescato dal dimenticatoio.
Il chitarrista vanta collaborazioni, tra gli altri, con Strawbs, Arthur Brown, Roy Harper, Al Stewart, Lonnie Donegan, si pregia di essere stato designer di chitarre Vintage nel Regno Unito e di aver scritto di chitarre per Melody Maker, Sound International e International Musician. Da solista, egli si è prevalentemente misurato con la musica folk e acustica, come testimonia l'album "Earth Birth - The First Twelve String Guitar Suite" del 1977, composto da un'unica suite interamente suonata con una 12 corde nel corso della quale egli riusce efficacemente ad evocare le suggestioni delle atmosfere folk e, pur occasionalmente, il magnetismo della musica celtica. L'anno successivo, egli pubblica "Interlife", il suo unico album progressivo, che lo vedeva impegnato anche alle chitarre elettriche, peraltro accompagnato da un combo di sei elementi, tra i quali l'ex King Crimson Mel Collins. L'opera mette le cose in chiaro fin dalla immaginifica copertina che combina con efficacia scenografie tipicamente metropolitane ed elementi surreali di stampo rurale. Se si esclude il brano "Into Life" - ove l'artista si propone in termini decisi che sembrano maggiormente indirizzarsi verso il rock e, addirittura, verso il genere funky, pur appena lambito - l'album propone un dualismo assai significativo: su un tappeto ritmico piuttosto cadenzato, egli riesce ad incastrare alla perfezione, da un lato una chitarra elettrica incisiva ma mai invasiva, dall'altro pregevoli e rarefatti profusioni acustiche che donano al progetto una veste romantica e accattivante. In un caso, questi sprazzi acustici sono isolati - come succede in "Isolation", piccola gemma poetica caratterizzata da forte potenziale espressivo - mentre più spesso, come detto, gli stessi sono inseriti in movimenti dalle andature più decise, come in "Segregation", "Celebration" o nella lunga suite "Interlife", ove egli pare ripescare, in quanto a stile e suoni, l'arte sonora espressa dal primo Mike Oldfield, ancorché in assenza di contaminazioni world music. Questo album è puntualmente ignorato nei testi prog - forse in quanto espressione isolata di un artista che è generalmente accostato ad altri stili musicali - ma si segnala tout court quale testimonianza progressiva, pur residuale rispetto ai noti classici dello specifico genere, e, per questo motivo, fortemente consigliato ai completisti.
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Paul Brett: All Guitars Derek Austin: Keyboards David Griffiths: Bass [String] Delisle Harper: Electric Bass Mel Collins, Steve Gregory: Brass Rod Coombes: Drums
Anno: 1978 Label: RCA Victor Genere: Prog
tracklist: Interlife - 16:23 Celebration - 5:46 Segregation - 5:30 Isolation - 3:15 Into Life - 6:52
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