
"Octoberon", il settimo album in studio dei Barclay James Harvest, pubblicato nel 1976, presenta momenti fantasiosi, segnatamente a vocazione spaziale e morbida, in un generale contesto di accessibilità, circostanza che tratteggia un punto di forza tout court e non una debolezza, come improvvidamente fatto da alcuni illo tempore.
Va subito precisato che, se per un verso appare condivisibile la scelta del gruppo di suddividere in due parti il disco, dall'altro è impossibile tale ripartizione con le due facciate del disco (la red side, corrispondente al lato 1, la blue side al lato 2). Effettivamente, l'opera presenta due stili differenti che, tuttavia, sono rinvenibili in maniera del tutto randomica: almeno 4 brani sono figli (minori, ma pur sempre validi) del romanticismo pastorale forgiato dai King Crimson in perle come "I Talk to the Wind", "Moonchild" e "In The Court Of The Crimson King". Al riguardo, "May Day" è tra i brani più rappresentativi del prog a vocazione malinconica e poetica, pur considerando la sezione corale finale, piuttosto maestosa, mentre la ballata orchestrale "The World Goes On", il crescendo suggestivo che connota "Ra" e le eteree profusioni acustiche di "Suicide", sono particolarmente adatte ad alimentare la passione idilliaca dei sognatori più genuini.
Nei brani restanti, invece, si rinvengono elementi precursori di quel pop con vaghe influenze prog e rock che poi verrà adottato con maggiore, furba eleganza dagli ottimi Alan Parsons Project. Se vi piacciono questi ultimi e volete capire dove e quando nacque il loro sound, è qui che dovete cercarlo: lontanissimo dal virtuosismo tecnico, il quartetto aspira a riconoscimenti commerciali con la potenziale hit "Rock 'n' Roll Star" (curiosamente, il singolo di questo brano fu pescato dall'album "Live Tapes"), abbraccia un alveo più scopiettante con "Polk Street Rag" (pare ispirata dal film porno "Deep Throat"), prosegue sugli standard tanto leggeri quanto gradevoli di "Believe in Me". Ciliegina sulla torta, l'opera è sublimata da una copertina immaginifica che, da sola, vale l'acquisto dell'intero album, ovviamente stando agli standard più esteticamente gratificanti del 33 giri.
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John Lees - acoustic and electric guitars, vocals, harmonies Stuart "Woolly" Wolstenholme - keyboards, vocals Les Holroyd - bass, acoustic guitar, vocals, harmonies Mel Pritchard - drums, percussion
Anno: 1976 Label: Harvest Genere: Prog
tracklist
1. "The World Goes On" Les Holroyd 6:30
2. "May Day" John Lees 7:58 3. "Ra" Woolly Wolstenholme 7:20 4. "Rock 'n' Roll Star" Holroyd 5:17 5. "Polk Street Rag" Lees 5:38 6. "Believe in Me" Holroyd 4:23 7. "Suicide?" Lees 7:59

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