Negli anni '70, i marchigiani Agorà erano uno dei pochi gruppi capaci di rievocare la lezione jazz-rock impartita da Miles Davis, intessendovi temi melodici tipici della cultura mediterranea. Esordendo dal vivo al Festival Jazz di Montreux del 1978, assieme a bands quali Perigeo, PFM e Magma, pubblicano un primo album nello stesso anno su etichetta Atlantic (caso unico, per un gruppo prog), seguito l'anno dopo da Agorà 2, per poi sciogliersi prematuramente nel corso delle registrazioni del terzo album.
Nel 2002, si ricostituiscono, dando vita ad una formazione acustica che comprende quattro membri storici e cinque nuovi componenti. Nel decennio successivo, più vivi che mai, si ripresentano al pubblico con un ensemble rinnovato, proteso verso l'unplugged, che ricomprende tra gli altri, il blasonato violoncellista Gianni Pieri (già membro di A SUD DI NOGALES, NU INDACO e SOLAR ORCHESTRA).
Abbiamo incontrato quest'ultimo, all'indomani della pubblicazione del loro terzo album per la prestigiosa etichetta Aerostella di Franz Di Cioccio (PFM), facendo una panoramica a ritroso delle sue esperienze musicali e facendo il punto sulla sua attuale esperienza negli Agorà.
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Gianni Pieri - Agorà
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- A&B - Gianni, posso pregiarmi di averti visto dal vivo innumerevoli volte e sempre con formazioni diverse. La prima volta fu a Roma, all'Alpheus, con i Solar Lodge, band con cui hai pubblicato ben 4 dischi. Vogliamo cominciare da quell'esperienza facendo un breve excursus di quelle immediatamente precedenti? - Gianni Pieri [Agorà] - Nel corso degli anni ho avuto molte collaborazioni in diversi contesti: jazz, rock, pop, sia come bassista, sia come violoncellista. Tuttavia, mi sono principalmente dedicato a miei progetti personali tra i quali, la band A SUD DI NOGALES, indubbiamente la realtà a cui più sono legato. Si trattava di una formazione aperta per la quale curavo testi e musiche, che spaziava tra i generi e che si inseriva in un discorso di musica progressiva italiana. Con loro ho suonato per tutti gli anni novanta e ho realizzato quattro cd, anche se l’ultimo è rimasto nel cassetto. Successivamente, ho avviato una proficua collaborazione con il duo elettronico SOLAR LODGE: mi incuriosiva vedere come fosse possibile inserire il violoncello, strumento classico, in quel particolare contesto. Abbiamo sperimentato suoni diversi e con loro ho registrato alcuni brani nel cd Wax And Wine per la compagnia Nuove Indie.
- A&B - Come fu possibile coniugare due differenti realtà come una consolle elettronica e un violoncello? - Gianni Pieri [Agorà] - Quando ho comprato il primo violoncello anziché fare Bach ho cominciato a fare rock, cantandoci sopra, quindi da subito ho pensato di usare questo strumento in tutti i contesti possibili. Negli anni ottanta ho suonato con EUROTUNES, gruppo new wave, con cui ho realizzato un disco, poi ho registrato con un gruppo di musicisti slavi, in un contesto a metà tra ambient e avanguardia e con i DNA di Rieti, sempre nell’ambito ambient rock. Partecipo spesso a sedute di musica improvvisata, quindi diciamo che per me è stato abbastanza “facile” interagire con apparecchiature elettroniche.
- A&B - Successivamente, i SOLAR LODGE mutano in SOLAR ORCHESTRA, passando da una realtà prevalentemente elettronica ad una più squisitamente progressiva. Quali i motivi di questa scelta? - Gianni Pieri [Agorà] - Quando nei SOLAR LODGE sono entrati altri musicisti e praticamente il duo si è trasformato in un gruppo, è stato naturale dare vita alla SOLAR ORCHESTRA. Probabilmente i SOLAR LODGE dopo tanti anni di elettronica, sentivano il bisogno di allargare le contaminazione con altri strumenti più vicini al rock: è stata inserita una ritmica, una seconda chitarra, voci, violini, etc.. Insomma, una piccola orchestra.
- A&B - Quanti i lavori discografici a cui hai partecipato? - Gianni Pieri [Agorà] - Con i SOLAR ORCHESTRA ho partecipato a tre cd: We are what we play (2004), Heart at dusk (2008), Stars that never where (2011).
- A&B - Nel 2012 confluisci nei NU INDACO (gruppo che nasce dalle ceneri di Indaco e Ypsos) di Mario Pio Mancini partecipando alla seconda fatica della band. - Gianni Pieri [Agorà] - Sì. Quando Mario Pio ha dato vita ai NU INDACO, è capitato che talvolta mi invitassero come ospite al violoncello nei loro concerti. Poi mi hanno proposto di suonare in pianta stabile anche il basso ed abbiamo realizzato il cd Hibiscus con molti ospiti, tra i quali Francesco Di Giacomo, Rodolfo Maltese, D’Argenzio e tanti altri.
- A&B - Come mai la collaborazione è cessata poco meno di un anno dopo? - Gianni Pieri [Agorà] - Effettivamente per un improvvisatore, stare in una band etno–rock, in cui i brani si esaurivano nel breve contesto di una canzone, mi andava un po' stretto. Gli spazi per suonare erano assai limitati e il tutto diventava un po’ statico.
- A&B - Arriviamo ai giorni nostri. Appena un anno dopo entri in pianta stabile negli storici AGORÀ, certamente una delle più significative realtà jazz-rock italiche degli anni '70 e non solo. Come è nata questa collaborazione? - Gianni Pieri [Agorà] - In realtà, mentre finivo l’esperienza con i NU INDACO, già cominciavo a suonare con gli AGORÀ. L'unione nasce dalle mie origini marchigiane, terra a cui sono legato moltissimo ed anche alla stanchezza di certe dinamiche musicali romane. Suonai a Fabriano, mia città natale, ma anche di Renato Gasparini, uno dei fondatori degli AGORÀ. Quando ci siamo ritrovati a suonare sullo stesso palco dopo tanti anni che non ci vedevamo, ci siamo detti quello che, alla fine, si dicono tra loro i musicisti: “vediamoci per fare una suonata insieme”. Da lì è partita questa avventura.
- A&B - Come è stato metabolizzato, da parte di critica e pubblico, l'ingresso di uno strumento inusuale come il violoncello nella musica del gruppo marchigiano? - Gianni Pieri [Agorà] - Prima di tutto devo dire che forse è la prima volta che mi capita di entrare in un gruppo ed essere accolto da subito come se ne avessi sempre fatto parte: gli altri mi hanno lasciato molti spazi solistici, che è il terreno su cui mi muovo meglio. Devo dire che negli altri gruppi, avevo uno spazio veramente limitato (fatta eccezione, naturalmente, delle band da me fondate, come A SUD DI NOGALES). Dal vivo mi sembra che le cose vadano molto bene visto che ogni tanto si strappa qualche applauso. Ah ah ah...
- A&B - Con gli AGORÀ pubblichi Ichinen, opera che documenta l'attività di tre differenti periodi storici della band - 1979, 2003, 2013 - coincidenti con tre differenti formazioni. Tu partecipi all'ultima, contribuendo alla stesura di due inediti e alla rivisitazione di tre brani storici. Ho veramente apprezzato questo lavoro discografico [qui recensito], riflettendo sul fatto che la nuova compagine sonora risulta decisamente tipizzata dalla presenza del tuo violoncello che, alternandosi al sax del grande Ovidio Urbani, pittura in termini minimalisti realtà sonore surreali e fantasiose. - Gianni Pieri [Agorà] - Devo dire che quando Renato mi ha detto che avevano un album pronto, nuovo ed attuale, ma che giaceva nel cassetto, ho spinto molto affinché venisse pubblicato subito: musica così si sente poco in giro. Poi gli ho proposto di riarrangiare tutto in chiave acustica e da lì è nata l’idea di registrare alcuni momenti storici con me al violoncello. Si tratta dei brani che aprono e chiudono il CD. Tieni presente che nel famoso cassetto avevano anche due brani inediti di fine anni settanta, mai editi, “che era un peccato di Dio non far sentire”. In questo modo si è completato Ichinen. Per quanto riguarda il sassofono, l’intesa con Ovidio è stata istintiva ed immediata: siamo diventati subito amici e io mi sono sentito accettato da lui e da tutti, con cui c’è stato e c’è tuttora un feeling positivo. So che il mio strumento può caratterizzare troppo una musica, ma si è creata un’atmosfera positiva e un'intesa così forte che il sound del gruppo ne ha beneficiato, soprattutto in quanto ad intrecci di chitarre e basso.
- A&B - A tuo avviso, la musica del gruppo è accostabile alla compagine progressiva (PFM, Banco, Orme) oppure a quella del jazz rock (unitamente a band quali Perigeo, Baricentro)? - Gianni Pieri [Agorà] - I loro due primi dischi hanno un sapore jazz-rock elettrico molto anni settanta. Sono molto belli e secondo me, come al solito, non giustamente apprezzati. La storia lega gli Agorà a quel periodo storico, complici anche alcuni profumi e atmosfere molto simili alle band di allora. Tuttavia, una delle cose positive del prog e del jazz rock italiano è che ogni band aveva un proprio suono e che i musicisti nati in quel periodo erano meno accademici e più creativi.
- A&B - Il tuo apporto si limita alla sola esecuzione oppure fornisci un contributo anche a livello compositivo? - Gianni Pieri [Agorà] - Il mio è un contributo totale, anche a livello compositivo. Recentemente io Renato abbiamo composto un brano a due mani che si chiama "A coda di rondine" che già eseguiamo dal vivo.
- A&B - Pensi che il recente ingresso nella band di Massimo Manzi, già membro del gruppo nel 1980 (eletto, dalla rivista Jazz It, "Batterista dell’anno" nel "Jazz Award 2012"), batterista in possesso di un drumming potente e diretto, possa modificare la chiave intimista e acustica testimoniata nel terzo album? - Gianni Pieri [Agorà] - No. Massimo è un batterista eclettico, un motore, che era atteso nella band, per rendere tutto più fluido e corposo. E' stato un piacere conoscerlo e ci si diverte parecchio a suonare insieme.
- A&B - Gli AGORÀ sono recentemente approdati alla scuderia della Aerostella di Iaia De Capitani e Franz Di Cioccio (PFM). Vuoi raccontarci qualcosa di questa unione? - Gianni Pieri [Agorà] - Renato aveva già lavorato con Di Cioccio e altri PFM negli anni '80, per cui tra loro esisteva già un rapporto di stima e conoscenza che ha permesso di arrivare alla pubblicazione di questo CD.
- A&B - A breve vi potremo vedere dal vivo a Milano, alla 3° edizione del Prog Exhibition, assieme a band quali PFM, Orme, Fiaba. Cosa ci dici a riguardo? - Gianni Pieri [Agorà] - Beh, siamo tutti contenti di partecipare a questo particolare evento e ci stiamo preparando al meglio per essere in forma smagliante.
- A&B - Prossime uscite discografiche? - Gianni Pieri [Agorà] - Sicuramente qualcosa dovrebbe uscire dal concerto di Milano. Comunque abbiamo pronti già diversi brani nuovi mentre i brani di Ichinen sono stati rivestiti con i suoni acustici di questa nuova formazione in vista di una disco live.
- A&B - Un ultimo contributo prima di lasciarci, a tema libero. - Gianni Pieri [Agorà] - Auguro buona musica a tutti, mentre a noi auguro di poter suonare al più presto anche fuori dai confini nazionali. Ciao.
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