"L'uomo ideale" è una commedia contraddistinta da una leggerezza gradevolissima, a tratti spensierata. Vi si affronta, in termini scanzonati, il tema della competizione in amore tra un uomo omossessuale (Toni Fornari) e una donna eterossessuale (Claudia Campagnola), entrambi concentrati ad indirizzare le loro attenzioni verso un soggetto dall'orientamento volutamente ambiguo (Simone Montedoro, già apprezzato in Don Matteo, nei panni del Capitano dei Carabinieri Giulio Tommasi), più proteso alla manipolazione di entrambi, piuttosto che alla benevola predisposizione. Il tema potrebbe sembrare drammatico e/o scabroso ma l'abilità della Compagnia Teatro Golden sta proprio nell'affrontare la questione in termini lieti, gradevolmente ilari, garantendo dinamicità e rispetto dei tempi grazie, sia all'evidente osmosi che contraddistingue il cast, sia ai riusciti interventi, tutti piuttosto esplosivi, dell'attrice Noemi Sferlazza che, interpretando il ruolo azzeccatissimo della frizzante donna delle pulizie, contribuisce a vivacizzare le dinamiche seduttive cui sono protesi gli altri tre. Tutto ciò, unito anche alla goliardica interpretazione in playback di brevi estratti di brani musicali, garantisce un livello alto e costante della curva dell'attenzione (non perfettamente contestuallizzati, invece, i filmati di sfilate di moda proiettati occasionalmente sul maxi schermo collocato a fondo palco). La presenza in sala, nel corso della prima, di un pubblico variegato (che ha peraltro garantito il sold out), il cui range anagrafico tocca le due estremità (dalla giovane età, pur non adolescenziale, alla terza età), testimonia la piena fruibilità di quest'opera da parte di un'utenza piuttosto ampia. Se ci è permesso, consigliamo caldamente di abbassare i volumi di musiche e parti registrate giacchè l'escursione che si registra tra queste ultime e le voci degli attori (non microfonate) risulta eccessiva, con effetti fastidiosi. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 1° aprile 2022. |
L'UOMO IDEALE
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