In uscita il 1° settembre 2023 e stampato dalla Reprise Records, "Odeon Budokan" è l'ultimo lost album di Neil Young, contenente estratti dai concerti tenuti all'Hammersmith Odeon di Londra (quattro in tutto, nei giorni 28, 29, 30 e 31 marzo del 1976) e alla Nippon Budokan Hall di Tokyo (una sola data, quella dell'11 marzo dello stesso anno). L'album fu prodotto da David Briggs poco dopo il tour del 1976, poi accantonato a causa della presenza di altri album dell'artista, la cui programmazione era prevista in quello stesso periodo: "Long May You Run", della Stills-Young Band, e "American Star 'n Bars", che sarebbe uscito appena nove mesi dopo". Tralasciando considerazioni sul fatto che gli album sommersi del canadese si sprecano - e al riguardo citiamo "Chrome Dreams", "Hitchhiker", "Toast", "Homegrown", “Oceanside/Countryside”, “Island In The Sun”, “Times Square” (quelli in blu sono link alle nostre recensioni, la prima delle quali riporta considerazioni, qui da intendersi integralmente riprese, in ordine alla saturazione del mercato discografico per colpa di questo tipo di dischi) - questo nuovo titolo era stato pubblicato in precedenza su cd e soltanto come parte del cofanetto "Archives Vol II". L'opera si compone di dieci pezzi equamente divisi tra i grandi classici del canadese ("After The Goldrush", "Old Man", "Cortez The Killer" e "Cowgirl in the Sand") e vere e proprie "chicche". Le virgolette sono necessarie, considerando che "Lotta love" era nel '76 totalmente inedita, trovando posto due anni dopo in "Come A Time", così come "Stringman" e "Too Far Gone", che andranno rispettivamente a far parte, nel 1989 e nel 1993, degli album "Freedom" e "Unplugged" (la versione qui presente di "Stringman", peraltro, è già apparsa nel citato e recentissimo "Chrome Dreams"). Si tratta di un disco validissimo, e non può essere altrimenti, allorquando si parla del Neil Young settantiano, ma più che alludere, ancora una volta, all'ennesimo tesoro sommerso, sarebbe stato più onesto parlare di un semplice live risalente agli anni '70, stante anche la presenza di brani arcinoti, inclusi in molti altri 33 giri. Vale la pena precisare che entrambe le location, l'Hammersmith Odeon di Londra e il Budokan di Tokyo, furono ampiamente bootlegate. Le quattro date londinesi apparvero integralmente nei due capitoli "Four Nights At Hammersmith", ciascuno dei quali composto da 3 cd (Midnight Dreamer, Giappone, 2015, MD-721A/B/C il catalogo del primo, MD-722A/B/C il catalogo del secondo), poi raccolti in un unico box di 6 cd dalla Original Master Series (OMS 397-402, Europa, 2016), con il titolo "No Sleep Til Hammersmith". Estratti delle citate performance sono apparsi nei dvd "Journey Through The Past" (Goodfellas, GFP V06, Europa, 2005) e "Hot Summer Nights In London" (BBC Films, BB 3503, UK, 2008). Il concerto giapponese, anch'esso largamente piratato, è apparso sul mercato illegale sottoforma di diversi doppi cd, tutti stampati nella terra del Sol Levante, pubblicati con i titoli "We Love You" (Tarantura, TCDNY-6-1 2, 2cd, 2007), "Shine At Budokan" (Losing End, LE-001/002, 2cd, 1998), "Hurricane Over The Judo Arena" (N.Y.C.H., 001/2, 2cd, anno sconosciuto), "Arena Of Gold" (Tarantura, TCDNY-7-1 2, 2cd, 2008). Esiste anche una recente versione in cassetta di stampa statunitense intitolata "Nippon Budokan, Tokyo 1976" (Hippie Scum, senza catalogo, 2021). Estratti da entrambe le location, infine, apparvero nel cd "Home Movies 1976" (Doberman, 129, UK, anno sconosciuto), e nei dvd "Drive Back To The Judo Arena 1976" (Footstomp, FSVD-055, Giappone, 2005), "In Japan '76" (The Way Of Wizards, WOW-181, Europa, 2005), "Live At Budokan 1976" (Scorpio, catalogo sconosciuto, Giappone, 2005), "Yesteryear Of The Horse" (Penguin, PENG-8, Europa, 2005), "Dancing Across The Waters", (Reprisal Records, 001, Australia, 2006). |
Neil Young: vocals, harmonica, piano, guitar Anno: 2023 |