Ispirato ad un'esperienza realmente vissuta, "Quasi amici" narra il complesso rapporto interpersonale venutosi a creare in un contesto professionale tra un pregiudicato ed un tetraplegico, poi sfociato in una solida amicizia.
Una storia di spessore raccontata con gradevole spensieratezza giacchè in grado di trattare in maniera politicamente scorretta ma in termini assolutamente logici e lineari, il delicato tema della disabilità e, soprattutto, l'approccio a quest'ultima da parte della collettività, spesso intriso di gratuito sentimento di pietà, se non proprio di senso di colpa. La coppia Ruffini/Ghini funziona alla perfezione, giacchè bilancia con oculata ponderatezza la rustica dirompenza prevalentemente goliardica che tipizza il personaggio intepretato dal primo, un ex carcerato dai modi fin troppo diretti, con la drammaticità intrinseca dell'altro, il disabile, pur sublimata da un velo di elegante ironia, di evidente retaggio british. Profondità e scioltezza si alternano con efficace repentinità grazie ad una regia snella che, tra le altre cose, sfrutta agevolmente un palco sobrio ma elegante ove sei spalle artistiche sono in grado di aggiungere svariate note di colore, offrendo intepretazioni spesso a vocazione caricaturale. La rappresentazione è adattata anche ad un pubblico di minori, benché rigorosamente accompagnato, stante la delicata tematica trattata e l'uso del turpiloquio, pur sporadico, comunque sempre ben contestualizzato.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 15 febbraio 2024.
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QUASI AMICI
dal film Intouchables di Eric Toledano e Olivier Nakache adattamento e regia Alberto Ferrari
con Massimo Ghini Paolo Ruffini Claudia Campolongo Francesca Giovannetti Leonardo Ghini Gianmarco Trulli Giulia Sessich Diego Sebastian Misasi
scene Roberto Crea costumi Stefano Giovani disegno luci Pietro Sperduti musiche Roberto Binetti assistente alla regia Cristiano Malacrino video Robin studio foto Claudio Porcarelli ufficio stampa Nicoletta Strazzeri organizzazione CARMELA ANGELINI produzione esecutiva MICHELE GENTILE Produzione Enfi Teatro
Dopo il grandissimo successo della passata stagione torna al Parioli lo spettacolo “Quasi Amici” (dal film “Quasi amici” di Eric Toledano e Olivier Nakache). Una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate. Anche con il linguaggio delle emozioni più̀ profonde: quello teatrale. Protagonisti Massimo Ghini e Paolo Ruffini, adattamento e regia Alberto Ferrari. Note di Alberto Ferrari Un adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura di Quasi amici è affascinante perché́ permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Emozioni che devono irrobustirsi però con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter rimandare tutti noi a un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio. E partecipare. Ed è straordinario raccontare ancora più̀ nell’intimità̀ delle parole, degli scambi, delle svolte narrative, delle luci, dei movimenti, che solo una drammaturgia teatrale può̀ cogliere e restituire, dando il senso profondo di una grande amicizia in fieri. Osservando poi il percorso che compiono i due protagonisti per crescere, ognuno nella rispettiva vita e in quella dell’altro e di come uno diventi assolutamente necessario all’altro per poter proseguire indenne, o quasi, il proprio cammino su questa terra. Due uomini talmente diversi da costituire una teorizzazione dell’antimateria. Due particelle che potrebbero portare a un’esplosione, un annichilimento delle proprie personalità̀ e invece avviene il miracolo. Ed è questo Miracolo laico che raccontiamo. Fonte: comunicato stampa
Teatro Parioli via Giosuè Borsi 20 Roma tel. 06/5434851
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