
Sappiamo benissimo che Corrado Nuzzo e Maria Di Biase sono perfettamente in grado di interpretare i ruoli di marito e moglie particolarmente litigiosi, lui scontroso e scostante, lei puntuta e sferzante;
altra cosa è vederli inseriti nella surreale e macchinosa compagine del Teatro dell'assurdo, di cui "Delirio a due” è puntuale e genuina testimonianza. Scritta nel 1962 da Eugène Ionesco (drammaturgo e saggista rumeno naturalizzato francese), l'opera può essere definita una paradossale ed esasperata rappresentazione di variegati aspetti della civiltà moderna: dalla comunicazione tra individui, non di rado eccessivamente verbosa a fronte di una povertà disarmante di contenuti, alla natura belligerante che da sempre anima i popoli, spesso prodromica di conflitti sanguinosi, passando per le difficoltà della vita coniugale, l'assenza di un substrato morale nelle persone e nella società, la perdita di obiettivi ispirati a valori alti e condivisi. In un siffatto contesto, che pesca ex aequo tra comicità surreale e dramma grottesco, le iperboli espositive manifestate dai due protagonisti si perdono nel vuoto allarmante di una società che implode su sé stessa, senza lasciare una traccia tangibile di un passaggio. La comicità di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase si sposa perfettamente con gli alvei ilari dell'opera in esame, anche quando la direzione volge lo sguardo alla caricatura, somatica ed espositiva, grazie anche alle fortemente tipizzate espressioni e posture di entrambi. Quando i due, a turno, spostano l'attenzione al drammatico (uno su tutti: il triste monologo ad opera dell'uomo, in direzione della quarta parete), anche l'alveo surreale viene totalmente smarcato: la buffa attitudine espressiva manifestata a più riprese dalla coppia, quindi, arriva a cozzare fortemente sia con la pesantezza di certi argomenti (affrontati dall'uno/a e puntualmente ignorati dall'altra/o), sia con la plumbea condizione di vita vissuta (tanto a causa della loro elevata conflittualità, quanto della guerra che si sviluppa sullo sfondo). E' un esperimento ardito, quello di Nuzzo e Di Biase, che potrebbe forse deludere chi, tra il pubblico, si dovesse aspettare la comicità espressa nelle palestre della Gialappa's, di Zelig e di Lol (comunque manifestata fugacemente ad opera terminata), ma che, per contro, esprime alla perfezione la loro naturale propensione ad operare in contesti bislacchi, perfettamente capaci, come sono, di far apparire naturale e spontaneo ciò che in realtà è del tutto illogico e irragionevole.
QUI la recensione della medesima opera, nella sua rappresentazione meneghina, risalente all'anno scorso.
La recensione si riferisce alla rappresentazione del 23 febbraio 2024.
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DELIRIO A DUE di Eugène Ionesco
con Corrado Nuzzo Maria Di Biase
traduzione di Gian Renzo Morteo scene e disegno luci Nicolas Bovey costumi Francesca Marsella regia Giorgio Gallione produzione AGIDI e Coop CMC/Nidodiragno La commedia DELIRIO A DUE di EUGÈNE IONESCO è rappresentata in Italia dall’Agenzia D’Arborio Roma
“Delirio a due” è un piccolo capolavoro del Teatro dell'Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno comunque trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana e nella sconcertante gratuità dei comportamenti, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide. Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico. E tutto ciò mentre all'esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano. La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l'autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza. In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano a “Delirio a due” la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell'oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé. Corrado Nuzzo e Maria Di Biase sono molto amati e conosciuti dal pubblico per la loro attività televisiva, cinematografica e radiofonica particolarmente intense negli ultimi anni, sia in coppia che singolarmente (da Zelig a Lol2 in tv, da Numeri Uni su Radio Due, al cinema con Aldo Giovanni e Giacomo e Ficarra e Picone). Con “Delirio a due” il pubblico sarà curioso di vederli alla prova con il loro primo amore, il teatro, ma in una veste inedita come interpreti di un grande classico del Teatro dell’Assurdo (Fonte: Comunicato stampa)

Teatro Vittoria Piazza Santa Maria Liberatrice 10 - Roma
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