Interessante e suggestiva opera teatrale, scritta da Agnese Fallolongo, chiaramente amante del lascito letterario, tra gli altri, di Cesare Pavese, per ciò che afferisce alla descrizione della compagine rurale di Lev Tolstoj, con riguardo alle condizioni dei ceti sociali modesti e al rapporto servo-padrone. L'opera è diretta con credibilità e molto buon senso: Raffaele Latagliata imposta un contesto prevalentemente drammatico, incentrato sulla misera condizione di una famiglia poverissima del meridione italiano, in pieno ottocento, nel quale innesta intermezzi e battute ilari, attingendo a piene mani anche dai proverbi dialettali. Gli attori dimostrano una certa eclettica attitudine che tradisce più abilità: Agnese Fallongo interpreta madre e figlia; Adriano Evangelisti è la voce narrante fuori campo ma anche il protagonista Petrusino da adulto; Tiziano Caputo, infine, veste i panni di padre, figlio adulto, nonna e un prelato. Incredibilmente, tutti i ruoli appena descritti appaiono credibili, ognuno tipizzato da un substrato caratteriale diverso dagli altri, talvolta sublimato da un lessico appartenente a regioni distantissime tra loro. La donna, peraltro, evidenzia anche qualità canore di assoluto pregio, attingendo dalla ricca tradizione folcloristica meridionale. La nostra redazione si è già occupata della pièce teatrale "I Mezzalira", segnatamente nella sua rappresentazione sul litorale romano, e il giudizio fu estremamente positivo. Oggi, che a vederla è altro redattore, l'opinione eccelsa è ugualmente confermata: la rappresentazione offre l'occasione di immergersi in una realtà passata ricca di usanze, costumi, tradizioni e mestieri che fanno parte del nostro substrato storico-culturale, sublimata da interpretazioni di assoluto pregio e da un modus narrativo mai frenetico che permette sia di assimilare i differenti contesti espressi (dramma e comicità), sia di riflettere su alcuni disagi e miserie dell'essere umano, peraltro tutt'ora ricorrenti. Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 18 marzo 2023. |
I MEZZALIRA
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