Un ritorno davvero prorompente quello a cui si è assistito la scorsa sera con il power trio di Scott Henderson e i suoi fidi sodali francesi Archibald Ligonnière e Romain Labaye. 
Dopo due anni di fermo per ovvie ragioni pandemiche la voglia e l'energia di esibilrsi dal vivo è traboccante.
Il trio mancava da Roma dal 2019 e nel frattempo Henderson ha dato alle stampe il buon disco People Mover, che prosegue un po' quella strada intrapresa nel periodo più recente della sua carriera, ovvero propensione a linee più vicine al blues a cui è tanto affezionato, accostandole però agli stilemi della fusion di cui è sempre stato un celebre esponente, ma con sonorità più ispide.



Il trio propone una bella introduzione che riprendere il tema di All Blues di Miles Davis, dilatandosi in una corposa improvvisazione. 
Si prosegue con l'ottima Vibe Station, dai tratti più marcatamente funk, altra importante influenza di Henderson come lui stesso ha rimarcato poco prima dell'ottima riproposizione della cover Soul Vaccination dei Tower of Power.
La sezione ritmica avevo avuto già modo di apprezzarla ma questa volta in maniera decisamente migliore e con un' acustica più ideale come quella dell'Auditorium. 
Ligonnière alle pelli apporta un approccio sicuramente meno irruento di Kirk Covington, il tocco raffinato tra rullante e tom si distingue particolarmente ma non di meno nei passaggi più frenetici mostra una certa muscolarità, senza esagerare mai in soli fine a sé stessi e compiaciuti, ma anzi sempre asciutti, senza divagare dall'incedere ritmico principale. 
Il feeling con il suo connazionale Labaye è davvero di gran pregio. Quest'ultimo, inoltre, accosta ad una tecnica di grande qualità anche un sapiente lavoro ai pedali che durante la serata più volte si è potuto apprezzare, soprattutto nel breve intervallo in cui Henderson e Ligonniere lasciano il bassista in un'intensa improvvisazione, giocando molto sulla melodia e sul continuo cambio di timbro del proprio basso.



Il chitarrista staunitense ha proposto alcune fresche composizioni estratte dal nuovo disco Carnival, di prossima uscita e concepito proprio durante i mesi del lockdown.
La titletrack prosegue un po' quello che è stato il proprio filo conduttore dell'ultima decade, ovvero riferimenti al blues ma con commistioni elettroniche e progressioni di accordi sostenute.
La serata si conclude con la tanto amata cover di Black Market, inconfondibile per il suo riff ma che Henderson fa e disfà come naturalmente gli viene, grazie alla propria  sapiente e prorompente maestria improvvisativa.
Infine, la sempreverde Dolemite estratta da Tore Down House ci fa gustare per qualche minuto il suo repertorio più blues ed orecchiabile di fine anni '90. 
Una serata davvero intensa, Scott Henderson dimostra come passino gli anni ma il suo approccio alla chitarra sia sempre di spessore e raffinatezza.

Scott Henderson: Chitarra
Archibald Ligonnière: Batteria
Romain Labaye: Basso

Data: 11/04/2022
Luogo: Roma - Auditorium PdM - Teatro Studio Borgna
Genere: Fusion