Bologna, 14 Novembre 2019 - Bologna Jazz Festival - Bravo Caffè
Mike Stern e Jeff Lorber sono stati a lungo icone della fusion sin dalla fine degli anni Settanta pur non incrociando mai le rispettive traiettorie; l’orbita di Stern è sempre stata più prossima alle sonorità rock e blues, mentre quella di Lorber alle atmosfere funky. Entrambi, tuttavia, possiedono un retroterra comune essendo saldamente radicati nel bop. Stern denota il tradizionale approccio libero e fluido nella improvvisazione e nella esposizione delle melodie. "Nu Som", scritta da Stern, esalta il suo versante melodico e lo N'goni maliano suonato dalla moglie Leni Stern, assieme al cantato, aggiunge un tocco di esotismo all’insieme. Il groove della incalzante “Righteous” (estrapolata assieme alla precedente traccia da “Eleven”) si sviluppa attorno a strutture scritte e sezioni improvvisate di Stern e del graffiante Hammond B3 di Lorber. Nel chitarrismo di Stern, il solismo è sempre al servizio delle idee e, aspetto per nulla scontato, l’americano si diverte suonando ed ascoltando chi lo affianca sul palco. Il suo suono è fluido e appare sempre massiccio nei suoi soli il ricorso a scale cromatiche e minori melodiche e l’impiego del chorus e del delay che, combinati con continue variazioni di tempo, spiazzano continuamente l’ascoltatore; attacchi liquidi e sonorità inappuntabili nelle quali si riesce facilmente a leggere la lezione di Jim Hall. Dennis Chambers alla batteria, dietro un set ridotto, è sempre potentissimo e con le orecchie aperte, mai banale ritmicamente e per nulla debordante. Jimmy Haslip con il suo tradizionale basso mancino ad accordatura rovesciata, del pari, è sempre dentro all’armonia. Stern che nel 2016 si è rotto entrambe le braccia in un incredibile incidente urbano, riportando gravi danni ai nervi di un arto, è un esempio di caparbietà ed amore per la musica avendo dovuto “reinventare” quasi totalmente, novello Django Reinhardt, i movimenti per le pennate della mano destra. Quasi commovente nella tradizionale gentilezza (“Thank you for coming” mi sussurra a fine show) all’età di 65 anni non mostra segni di cedimento e le recenti vicissitudini sembrano piuttosto avergli fornito un rinnovato impulso teso a mantenerlo saldamente ancorato all’olimpo dei chitarristi più importanti degli ultimi trent’anni.
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Mike Stern: chitarra special guest: Leni Stern: chitarra, n'goni, voce Data: 14/11/2019
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