Servizio fotografico a cura di Evhe
Ci sono eventi che restano impressi, che fanno parte di quel bagaglio di: "ecco cosa racconterò ai miei nipoti", che ognuno si porta dentro, più che volentieri di solito, normalmente sono eventi particolari tipo avvenimenti sportivi, momenti particolarmente importanti nella vita di un paese oppure ed è il nostro caso, spesso sono concerti.
Ecco le seconda venuta in più di 30 anni di carriera dei Rush in Italia credo che possa annoverarsi, almeno per chi vi scrive, come uno di questi avvenimenti.
L'evento in questione si è consumato nella "magnifica cornice" ( come dicono i presentatori col pelo sullo stomaco, anche se in realtà poi proprio tanto magnifica non è, ma vedremo dopo ) del DatchForum in quel di Assago un fatidico Martedì 23 Ottobre 2007.
Un concerto che personalmente nel mio intimo pensiero potrei dividere in tre zone, in tre visioni diverse, distinte e particolari, la zona sentimental/emozionale, la zone strettamente tecnica e descrittiva e ahimè "last but not least" la zona economico/logistica.
Comincio con l'ultima così come si dice "via il dente, via il dolore" e veniamo subito al sodo: 60 Euro per un concerto, sia pure dei grandi, magnifici, unici Rush sono uno sproposito, lo sono per me che lavoro e che appunto per questo motivo ho avuto la fortuna di trovarmi a Milano il giorno giusto, figuriamoci per dei ragazzi in cerca di occupazione o per degli studenti, che poi sono uno dei target principali per concerti simili; non c'è giustificazione che a mio avviso possa essere accettata, 3 ore di concerto, uno show tecnicamente di livello molto elevato, scenografie ed effetti di primissimo ordine ecc ... 60 Euro son quasi 120.000 pezzi del vecchio conio ed io da "vecchietto" quale sono, mi ricordo molto bene quando nel 1986 andavo a vedere gli Iron Maiden del Somewhere on Tour, anch'esso spettacolo mica da poco come effetti speciali annessi e connessi a 25.000 Lire ( 12.50 Euro di oggi ), certo son passati 20 anni ma non basta, non c'è giustificazione che tiene, ma ormai si sa, si cerca di grattare il fondo del barile, tutto quello che c'è ed anche di più, però alle volte mi trovo a pensare: "ma non è meglio vendere 50 biglietti a 10 Euro invece che 10 a 50 Euro?" boh, mi sbaglierò, d'altronde lo so benissimo che i misteri del marketing e dello show business non sono cosa per me.
Il risultato è però quello di un DatchForum che resta ben lontano dal Sold Out, con una discreta presenza, certo, i Rush d'altronde sono un richiamo ed una tentazione fortissima per chiunque ami la musica ma ahimè anche con molti spazi vuoti, specialmente sul parquet.
La parte sentimental/emozionale è ovviamente strettamente personale e legata a quello che è stato il mio "percorso musicale", conobbi i Rush ai tempi di un altro Live, stavolta su disco, A Show of Hands del 1988 e mi innamorai di canzoni come 2112 ( a mio avviso, capolavoro ineguagliabile della band canadese, peccato non l'abbiano proposto, almeno solo l'intro ), Turn the Page, La Villa Strangiato, The Trees e da allora ho sempre sperato di vederli dal vivo, adesso il mio sogno si è avverato e queste 3 ore circa di concerto, a prescindere dai 60 Euro, dall'acustica non proprio felice del Datch Forum (altra nota dolente), dal fatto se sia stato un buon concerto o meno ( è stato buono, anzi ottimo eheheh ma ne parliamo dopo ) mi han fatto venire la classica "sindrome da Peter Pan" riportandomi "bambino" con la voglia di cantare, saltare, divertirmi insieme ad una delle band più spettacolari e brave del mondo, è pur vero che sono considerati dei veri e propri "animali da palcoscenico" e questa è stata una ulteriore occasione per dimostrarlo.
Si perchè le quasi 3 ore dello spettacolo di Geddy Lee e soci sono state in primis divertenti e poi veramente di alto livello professionale, tecnico e partecipativo. Sono le 21, minuto più minuto meno quando si spengono le luci del Forum e sui i 3 grandi video posti sul palco, alle spalle della band parte il filmato che apre le danze dello Snakes & Arrows Tour, filmato che culmina con l'esilarante scenetta in cui Alex Lifeson svegliandosi nel cuore della notte in preda a incubi "serpentiformi" sveglia la moglie .... "Honey ? ... wake up .. honey!" e chi si alza ? ... ma Neil Peart naturalmente, mentre da una carrozzina si ode il gemito ed il pianto di un bebè .... tutti si aspettano l'inquadratura sul terzo Rush che in effetti appare ma è un altra scena, in cui un esterrefatto Geddy Lee viene "strigliato a dovere" da un se stesso piratesco ed invitato in maniera "estremamente gentile ed educata" [eufemismo] ad andare a suonare perchè "the show must go on" ... detto fatto, l'incubo è finito ed i nostri entrano in scena scandendo le note di una esaltante Limelight.
Il concerto si snoda su un alternarsi di brani di repertorio con pezzi tratti dall'ultimo Snakes & Arrows, privilegiando, per quel che riguarda l'immenso passato del trio canadese, album come: Moving Pictures e Permanent Waves con ben 4 canzoni ciascuno ma è così vasta, ricca di capolavori e completa la discografia dei Rush che è impossibile poter riproporre tutto, fossero anche "solo" i masterpieces della band ed è così normale che molto debba restare fuori, pur con quasi 3 ore di concerto.
Tanti sono i momenti di grande impatto sia musicale che spettacolare ed emotivo all'interno dello show a cominciare come detto dall'apertura di Limelight in cui il pubblico ha fin da subito dimostrato grande partecipazione, proseguita per tutto l'act e ripagata ampiamente dal terzetto canadese che non si è mai sottratto al contatto ravvicinato con gli spettatori, immancabili anche le classiche "smorfie" di Alex Lifeson ed i saltelli di Geddy Lee che peraltro non si sono mai fermati, alternandosi ora a destra ed ora a sinistra per "soddisfare" tutta la platea.
Freewill, The Main Monkey Business, Armor & Sword sono autentiche bordate musicali che scatenano il pubblico tra botti e fuochi d'artificio, vampate infuocate e giochi di laser, polli arrosto, cuochi e polli in costume, tutto serve a fare spettacolo, tutto serve a colorare di simpatia, ironia e ilarità la musica che già da sola basta e avanza a tenere sempre vivi ed attenti gli spettatori.
Un quarto d'ora circa di pausa prima di Far Cry non basta a raffreddare l'ambiente.
Subdivisions, Natural Science e Witch Hunt continuano a martellare il Forum di Assago felicemente ed al tempo stesso tristemente consapevole che ci si sta avvicinando alla conclusione di questo "giardino dei miracoli".
Immancabile ovviamente il classico "drum solo" di Neil Peart in cui il batterista da sfogo e sfoggio di tutta la sua abilità mettendo in mostra l'ormai conosciuto "drum kit" rotante.
Il finale è un crescendo di emozioni e adrenalina, con brani come Distant Early Warning, The Spirit of the Radio e il classico dei classici Tom Sawyer introdotto da un altro filmato da risate garantite, un cartone animato con la band torna "bambina" (Lil' Rush) ed in versione "South Park" ad introdurre il brano.
La "dura" One Little Victory scalda ormai definitivamente, meglio dei polli che stanno cuocendo nei girarrosti dietro a Geddy Lee, la platea, pronta a immergersi nella conclusione composta da due perle di rara bellezza e intensità, una fantastica A Passage to Bangkok e la conclusiva XYZ che regalano al pubblico gli ultimi momenti di grande emozione e di grande musica.
E' cominciato con un incubo, finito il quale è inziato il sogno ma si sa anche i sogni finiscono, di solito al mattino, questo invece è finito a mezzanotte e a differenza dei sogni veri che normalmente dopo svegli si dimenticano, questo resta e resterà impresso nella mente ... per sempre
A mente fredda un concerto memorabile, indimenticabile; memorabile perchè unico o quasi, indimenticabile perchè, come detto all'inizio, è uno di quegli eventi che resta indelebile nei ricordi di un amante della musica, forse anche per questo, ho voluto scrivere un report un momentino più personale invece che "solamente" tecnico/descrittivo perchè ho desiderato trasmettere le emozioni, le sensazioni che ho provato, più che il mero resoconto "meccanico" di un "classico" concerto, io ho vissuto in questo modo quello che per me è stata la realizzazione e l'avverarsi di un piccolo/grande desiderio musicale. La scaletta non era il massimo? avrei voluto ascoltare l'intro di 2112? ma chi se ne frega, c'erano i Rush sul palco ragazzi!.
Geddy Lee: Voce, basso, tastiere
Alex Lifeson: Chitarra, cori
Neil Peart: Batteria
Data: 23/11/2007
Luogo: Milano - Locale
Genere: Hard/Progressive Rock
Setlist:
Intro Video
Limelight
Digital Man
Entre Nous
Mission
Freewill
The Main Monkey Business
The Large Bowl
Secret Touch
Circumstances
Between the Weels
Dreamline
Intervallo
Intro Video
Far Cry
Working' Them Angels
Armor and Sword
Spindrift
The Way the Wind Blows
Subdivisions
Natural Science
Witch Hunt
Malignant Narcissism
Drum Solo
Hope
Distant Early Warning
The Spirit of the Radio
Tom Sawyer
One Little Victory
A Passage to Bangkok
XYZ