Più di 40 anni di carriera Elton John li festeggia così, con un tour, portandosi il solo pianoforte ed un amico. Penso che chiunque si sia emozionato ascoltando i classici di Elton, o anche divertito, ascoltando e ballando i brani più rock. Perché Elton John è una leggenda che dal 1969 ha fatto innamorare non solo il Regno Unito, ma il mondo intero. Tanti successi, molte bizzarrie, il suo impegno per la lotta contro l’AIDS, il Pinball Wizard di Tommy degli Who, il suo personale tributo a Lady D, suonando il pianoforte al suo funerale, la grande amicizia con Freddie Mercury, insomma Elton John è una vera icona del rock e del pop. Un artista che è riuscito nelle due serate all’Auditorium Parco della Musica di Roma ad ottenere una standing ovation quasi per ogni brano, un artista che anche con il solo suono del suo pianoforte e con la sua voce è riuscito ad emozionare un pubblico di tutte le età per ben 2 ore e 45 minuti. Alle 20:0 in punto si spengono le luci della sala, ma si illuminano quelle del palco ed un grande applauso accoglie un Elton John che ringrazia subito il suo pubblico, si siede poi al pianoforte ed intona subito “The One” e da lì in poi per i primi 80/90 minuti c’è solo lui ed il suo pianoforte e scorrono via brani come “Sixty Years On”, “The Greatest Discovery”, “Border Song”, “Ballad Of The Boy In The Red Shoes” e ad ogni brano Elton si alza e si gode i meritati applausi. Le sue mani a volte accarezzano ed altre aggrediscono il suo pianoforte e la voce sembra sempre quella di un tempo, ringrazia e ricorda che ha un grande feeling con l’Italia, da quando si innamorò di Venezia.
Il concerto prosegue con altri classici ma i momenti più emozionanti sono quando le dita di John intonano al pianoforte “Rocket Man”, in una versione che fa veramente rabbrividire, resa più lunga e con una grande performance vocale ed anche pianistica e poi “Your Song” altro brano che è sicuramente uno dei migliori del vasto repertorio dell’artista inglese. E’ la volta ora di tornare a dividere il palco on Ray Cooper, abile e teatrale percussionista che ha collaborato con artisti del calibro dei Rolling Stones, Paul McCartney, Pink Floyd, Roger Waters, Mark Knopfler, Eric Clapton, Ringo Starr.. Cooper oltre ad essere un grande percussionista ha anche una presenza scenica molto teatrale, il suo modo di suonare è sicuramente un piacere anche per gli occhi, diverte la sua mimica e la sua simpatia. Scorrono via altri ottimi brani , come l’emozionante “The Ballad Of The Boy In The Red Shoes”, brano che tratta del tema delicato dell’AIDS ed ancora “Funeral For A Friend”, “Don’t Let The Sun Go Down On Me”. Elton John sembra aver più energia anche verso fine concerto e Ray Cooper, suona tutto quello che gli passa per le mani, fino ad un gigantesco gong alle sue spalle. C’è poi il bis ma prima molti del pubblico corrono verso il palco per degli autografi ed Elton cerca di accontentare tutti, firmando autografi durante il concerto, cosa molto rara. Qualche minuto di pausa ed il finale è “Saturday Night’s Alright (For Fighting)”, con quasi tutto il pubblico in piedi. Un grande concerto, sicuramente più intimo di quelli con la band, ma ugualmente emozionante.
Elton John: Voce, piano
Ray Cooper: Percussioni
Data: 19/09/2010
Luogo: Roma - Auditorium Parco Della Musica, Sala Santa Cecilia
Genere: Pop
Setlist:
01. The One
02. Sixty Years On
03. The Greatest Discovery
04. Border Song
05. Ballad Of The Boy In The Red Shoes
06. The Emperor’s New Clothes
07. Guess That’s Why They Call It The Blues
08. Rocket Man
09. You’re Never Too Old To Hold Somebody [NEW]
10. Tiny Dancer
11. Philadelphia Freedom
12. Your Song
Con RAY COOPER
13. Funeral For A Friend
14. Tonight
15. Better Off Dead
16. Levon
17. Gone To Shiloh [NEW]
18. Indian Sunset
19. I Think I’m Going To Kill Myself
20. Daniel
21. Sorry Seems To Be The Hardest Word
22. Take Me To The Pilot
23. Don’t Let The Sun Go Down On Me
24. Benny And The Jets
25. Crazy Water
Encore:
26. Saturday Night’s Alright (For Fighting)