Home Recensioni Live Marc Ribot e Irreversible Entanglements - Roma, Casa del Jazz, 14 luglio 2024

Marc Ribot e Irreversible Entanglements
Roma, Casa del Jazz, 14 luglio 2024

Per la rassegna Summer Time organizzata da La Casa del Jazz di Roma si è svolto il doppio concerto di Marc Ribot e di Irreversible Entanglements in una serata dedicata al jazz di ricerca.

Il chitarrista statunitense si è presentato con il suo nuovo trio,  Jazz Bins, con un repertorio ispirato al lavoro del leggendario organista Brother Jack McDuff, con il quale Ribot ha collaborato agli inizi della sua carriera.
Il trio composto, oltre che da Marc Ribot alla chitarra, dal virtuoso dell’Hammond B3 Greg Lewis e dall’effervescente batterista Joe Dyson.
Il trio si è mosso fra soul, rhythm and blues e hard-bop permettendo a Ribot di esprimere al meglio la sua dimestichezza con un jazz più classico. Il materiale proposto dai Jazz Bins è stato abbastanza distante dalle ecletticità imprevedibili dei Ceramic Dogs, restando, per la maggior parte, ancorato a modelli consolidati.

Di ben altro tenore è stata, invece, l’esibizione del collettivo Irreversible Entanglements formatosi nel 2015.
La formazione di Philadelphia ha proposto un free-jazz che richiama l’approccio rigoroso della scuola di Chicago degli anni ’60 e ’70, la AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians) della quale, ricordiamo, fece parte la mitica Art Ensemble of Chicago.
La musica degli Irreversible Entanglements riprende il percorso delle avanguardie del free anni ’70 e le rinnova nel nuovo secolo, restando ben distante dalle tendenze neo-bop e fusion, offrendo al pubblico romano una performance di improvvisazione collettiva di oltre un’ora, sulla quale la poetessa-musicista Camae Ayewa aka “Moor Mother”, punto di riferimento della nuova cultura afro-futurista, ha declamato i suoi versi intrisi di impegno politico-sociale.
Il collettivo statunitense ha messo in scena una grandissima performance, ricca di momenti di sferzante energia, riconfermandosi come una delle esperienze più stimolanti del nuovo jazz contemporaneo.

 


Marc Ribot: Chitarra
Greg Lewis: Hammond
Joy Dyson: Batteria

Camae Ayewa aka Moor Mother: Voice
Tscheser Holmes: Batteria, percussioni, voce
Aquiles Navarro: Tromba, percussionim sintetizzatore
Keir Neuringer: Sax, percussioni, voce
Luke Stewart: Contrabbasso

Marc Ribot: The Jazz Bins

I quattro mesi di Marc Ribot con la leggenda dell’organo jazz Brother Jack McDuff sono stati i suoi primi mesi con un artista in un tour internazionale. Il loro itinerario del 1979 comprendeva quelli che sono stati i primi concerti di Ribot in Europa. Anche se i due non registrarono mai insieme, Ribot non perse mai il suo affetto, perché la musica di McDuff e l’organo Hammond hanno dominato la scena soul jazz da cui è emerso. Il collega Greg Lewis, non è solo uno dei più grandi virtuosi viventi dell’organo Hammond b3. Dice Ribot: «Greg è il segreto meglio custodito di New York. Può raccontare una storia sull’Hammond come nessun altro». Completati dal batterista Joe Dyson, i Jazz-Bins usano groove profondi e improvvisazioni esagerate per incanalare lo spirito del Key Club Sparky J’s Lounge di Newark o del CBGB di New York nel 1977, alla ricerca della salvezza del punk/soul.

 

Irreversible Entanglements

La band con sede a Filadelfia, New York e DC è composta da cinque individui le cui visioni artistiche senza compromessi hanno ricevuto ampi consensi. La poetessa Camae Ayewa aka “Moor Mother”, è una figura leggendariamente prolifica e leader della comunità afrofuturista. Il bassista Luke Stewart è meritatamente il musicista più richiesto della sua generazione per quello strumento. La prodigiosa tecnica del sassofonista Keir Neuringer è accompagnata da un’urgenza espressiva. Il trombettista Aquiles Navarro e il batterista Tcheser Holmes si unirono alla band come duo esistente già da lunga data.



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00154 Roma

tel. 0680241281
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