Home Recensioni Live Antonio Sanchez Quartet - Milano, Teatro Triennale, 12 Ottobre 2023

Antonio Sanchez Quartet
Milano, Teatro Triennale, 12 Ottobre 2023

Milano, 12 Ottobre 2023 - JazzMI 2023 - Teatro della Triennale

Parte alla grande l’ottava rassegna del festival JazzMi, con molti nomi blasonati e altri meno noti, comunque accomunati da proposte musicali interessanti e ovviamente dalla passione per questo genere dalle mille sfaccettature e contaminazioni.
A dare il via alla rassegna persso il teatro dell’Arte della Triennale di Milano, da cui questo festival è partito nel 2016 è l’Antonio Sanchez Quartet, anticipato da una intima e sentita performance del pianista sperimentatore Thomas Umbaca di cui è appena uscito il primo disco solista che porta il suo nome.
Il nome del batterista Antonio Sanchez è legato soprattutto al coinvolgimento nel Pat Metheny Group, avvenuto ormai più di 20 anni fa e con cui ha inciso gli ultimi due album nonché partecipato alle ultime tournée della band. Dall’ultima loro esibizione il batterista messicano ha continuato la collaborazione con Pat Metheny suonando e seguendolo in diversi progetti successivi, come, in trio, quartetto, fino all’ultimo lavoro “From This Place” del 2020.
Dal canto suo Antonio Sanchez non è certo secondario al ruolo dei compriamri quali Metheny, avendo alle spalle una discografia considerevole come solista (iniziata nel 2007 con l’album “Migration”) e altrettanti ruoli come sideman, a fianco di grandi nomi quali Gary Burton, Chick Corea, il nostrano Enrico Pieranunzi fino al compianto Michael Brecker. Non solo, ha anche composto gran parte delle musiche del film Birdman, ottenendo un Grammy Award per la migliore colonna sonora nel 2014.
Nell’ultimo progetto “Shift”, Sanchez ha dato voce a canzoni e a performance eseguite da uno spettro di cantautori internazionali, che si sono affidati a lui al fine di immaginare i propri pezzi sotto una luce diversa, ma accomunati da un unico comune denominatore. Il filo conduttore è difatti la fragilità del nostro attuale clima politico e sociale, sempre mantenendo centrale il desiderio di speranza e miglioramento. Temi sociali cui il batterista tiene particolarmente a cuore.




Ad affiancare questo “Bad Hombre” (appellativo con cui si autodefinisce in due suoi fantastici album, tra cui l’ultimo già nomiato sopra) in questa nuova esperienza a quattro, altri eccellenti musicisti conosciuti però anch’essi ai più (purtroppo) in ruoli come turnisti a fianco di famose stelle del panorama jazz. Il pianista inglese Gwilym Simcock ha suonato in numerosi festival jazz affiancando musicisti di grido quali il sassofonista Tim Garland, Dave Holland, Lee Knonitz, Bobby McFerrin, fino a guadagnarsi l’interesse da parte di Pat Metheny, che lo ha assoldato nel suo quartetto fin dal 2016, coprendo spesso il ruolo che era di Lyle Mays nella riproposizione di brani tratti dal repertorio del Pat Metheny Group. Anch’egli vanta una consistente discografia solista che vi consigliamo vivamente di approfondire (tra cui “Good Days At Schloss Elmau”), anche come fondatore e membro degli Impossible Gentlemen. Altresì il bassisita Doug Weiss ha collaborato con numerosi musicisti jazz e rock in oltre 30 anni di carriera, tra cui Brian Blade, Al Foster, Jorge Rossy, Bill Stewart, Pete Seeger. Così come il sassofonista Seamus Blake, che ha iniziato la sua carriera solista nel 1994 in contemporanea a quella di turnista con innumerevoli nomi tra cui lo stesso Sanchez con cui ha inciso el 2015 l’album “The Meridian Suite”. Lo scorso anno è stato scelto da Roger Waters per accompaganre il suo recente “This Is Not A Drill” tour.
Cosa attendersi dunque da questo neo quartetto composto soprattutto da musicisti abituati ad affiancare nomi di cotanto spessore? La risposta è quasi scontata: grande classe accompagnata – e diremo finalmente – dalla possibilità di esprimersi senza barriere alcune. Vale per tutti e quattro, a partire ovviamente da colui il quartetto prende nome ed è scontato che gran parte dei brani presentati durante la serata siano giocati sul repertorio del batterista/compositore messicano. Ma lo stessa sensazione viene percepita anche per quanto riguarda gli altri tre, con particolare riferimento a Gwilym Simcock, che si è esibito veramente a briglie sciolte con un’intensità, improvvisazione e passione mai riscontrata assieme a Metheny.



I brani presentati con tanto di lunghe ed entusiasmanti improvvisazioni lasciate a tutti i componenti del quartetto, sono stati principalmente estratti dall’album “Three Times Three” uscito per l’appunto una decina d’anni fa con una serie di ospiti di gran classe (Brad Mehldau, John Patitucci, Joe Lovano, John Scofield, Christian McBride e Matt Brewer), tra cui “Leviathan”,  l’omaggio a Thelonious Monk “I Mean You” e la dedica al nostro paese “Firenze”, mentre dall’album “Trio Grande” con Will Vinson e Gilad Hekselman in apertura di concerto è stata eseguita “Northbound” e successivamente la suggestiva quanto intensa “Gotca”, riferita alla magnifica cascata peruviana e dedicata indirettamente a sua moglie (la fantastica cantante e compositrice jazz Thana Alexa), con cui ha fatto visita in quel luogo incantato, durante la sua luna di miele. Altro che Bad Hombre…

 


Antonio Sanchez: batteria
Doug Weiss: basso
Seamus Blake: sax
Gwilym Simcock: piano

Data: 12/10/2023
Luogo: Milano - Teatro dell'Arte - Museo della Triennale
Genere: Jazz

Setlist:
Northbound
I Mean You
Gocta
Firenze
Leviathan

Encore:
Bad hombres y mujeres

 

 

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