Manuele Montesanti è innanzitutto un pianista con una formazione classica svolta presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, che durante gli studi, come accade spesso in questo frangente, si accorge di prediligere una visione “moderna” del pianoforte.
A questo punto decide di virare le prospettive e si immerge nello studio del piano jazz, dell’armonizzazione e nella programmazione di tastiere. Il suo progetto Drift Lab prende corpo un lustro fa, quando Manuele inizia a condividere su YouTube alcuni demo e video “sperimentali” in cui mostra le sue capacità tecniche e le sue idee creative in cui il sound è già alquanto definito: una fusion che richiama gli archetipi della miglior GRP d’oltre oceano, ma capace di coniugare anche un gusto tutto italiano e un impasto sonoro alquanto melodico, non solo quindi tecnicamente perfetto ma oltretutto gradevole anche alle orecchie di chi non è avvezzo a questo genere. Nasce tuttavia lo scorso anno l’idea di concretizzare queste idee con la formazione di una band e di un lavoro, uscito nei giorni scorsi. Ecco che assieme all’amico Daniele Chiantese (batterista nonché insegnante presso il Saint Louis College of Music di Roma e che ha svolto numerosi seminari in tutta Europa) e Federico Malaman (tra i più talentuosi bassisti in Italia e popolarissimo sul web grazie al suo virtuosismo e alla sua innata capacità di esprimere simpatia in chi lo ascolta), conosciuto fortuitamente ad una fiera di strumenti musicali a Roma, nascono per l’appunto i Drift Lab. A completare l’organico è il giovane Matteo Mancuso, chitarrista palermitano recentemente salito alle cronache mondiali per la straordinaria tecnica dello strumento sia classico che elettrico (nonché grande umiltà dimostrata in varie occasioni) e dimostrata stima assegnatali da parte di giganti come Al Di Meola, Steve Vai, Joe Bonamassa e Dweezil Zappa. L'idea di un disco assieme nasce per gioco durante la pandemia e grazie ai potenti mezzi resi disponibili in rete diventa realizzabile anche “a distanza”. Il vissuto musicale del tastierista, dichiarato da J.S.Bach a Frank Zappa passando per Miles Davis, è inevitabilmente percepibile anche tra le mille contaminazioni in cui la fusion gioca un ruolo fondamentale. “Moonlight” è dunque un album in cui la tecnica dei quattro componenti i Drift Lab si amalgama a creare un sound accattivante ed emozionante grazie agli arpeggi disegnati da Manuele – che firma le 8 tracce – e in controcanto quelli di Matteo; il tutto supportato dall’impressionante groove creato dalla sezione ritmica di Federico e Daniele. A dare però un tocco di “mediterraneo” – ed è qui, a nostro avviso, una dei punti di forza di questo lavoro – è la volontà dei Drift Lab di mettere in primo piano la cantabilità dei temi, ossia che a prescindere dalla struttura armonica, per Manuele e i suoi compagni, è fondamentale che un brano possa “cantare” nella mente dell’ascoltatore: “ciò che ci appassiona è il fatto di unire armonie complesse, fraseggi tecnicamente difficili, condendoli magari da un groove apparentemente semplice all’orecchio di chi ascolta, ma in realtà assolutamente articolato (cit. “M-I-M-M-A”). Questo è il marchio di fabbrica Drift Lab”.
Il disco è stato interamente prodotto e realizzato online da Drift Lab (composizioni, arrangiamenti e recording) e mixato sempre online tramite “Audiomovers” dal Sound Engineering Alessio Meleo (www.alessiomeleo.it). Attualmente è disponibile presso 38 store disseminati in 150 paesi ed ovviamente sulle maggiori piattaforme di streaming, nonché acquistabile presso Bandcamp e Qobuz.
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Manuele Montesanti - Piano /Tastiere/ Synth Programming Matteo Mancuso - Chitarra Daniele Chiantese - Batteria Federico Malaman - Basso
Anno: 2023 Label: Drift Lab Genere: fusion
1. Moonlight 06:14 2. Murano 04:36 3. King Of Nothing 05:11 4. M-I-M-M-A 04:13 5. Chatterland 05:54 6. Japanese Experiment 07:05 7. My Os 04:47 8. Rebirth 04:58
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