Una vera liturgia, piuttosto che un concerto rock, quella tenuta il 27 luglio alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma dalla sacerdotessa Patti Smith.
Al secolo Patricia Lee Smith, nativa di Chicago, classe 1946, la mitica Patti è una vera icona vivente del rock, forte di una carriera lunga più di 40 anni, durante i quali ha mostrato le proprie attitudini nei confronti dell’arte in tutte le sue forme (musica, pittura, scultura, poesia, fotografia, romanzi). La data romana segue quella di Pompei e anticipa quelle di Stresa, Milano e Cervia. Per questo suo tour italiano, la cantante ha scelto di suonare in quartetto, facendosi accompagnare da suo figlio Jackson Smith alla chitarra, dal suo vecchio amico Tony Shanahan al basso, alle tastiere e alla voce, da Seb Rochford alla batteria. La stessa cantante, peraltro, ha imbracciato la chitarra acustica con piacere per alcuni brani. Il quartetto ha fatto immergere il numeroso pubblico in atmosfere rock che hanno abbracciato vari mood, ripercorrendo diverse decadi della storia del rock, di cui la Smith è stata testimone oculare e indiscussa musa ispiratrice. Musicalmente i quattro hanno restituito versioni essenziali ma comunque emozionanti di brani famosissimi scritti anche da altri celebri autori. Durante tutta la esibizione, benché in alcuni frangenti abbia lasciato spazio agli altri musicisti (soprattutto a Tony Shanahan), l'americana ha mostrato di possedere il carisma di catalizzare tutte le attenzioni su di sé, coinvolgendo il pubblico cantando, gesticolando con movenze a tratti eleganti e a tratti energiche, elargendo sorrisi e comunicando verbalmente e fisicamente con i presenti. L'impressione è che stesse cantando per ogni singolo spettatore adorante. Le canzoni sono state intervallate dai pensieri della cantante, esposti con disarmante schiettezza ed evidente passione. In particolare la Smith ha incitato i presenti a vivere la vita cogliendone la bellezza, ha sensibilizzato l’audience sul problema dei bambini vittime delle armi da fuoco ed ha palesato il suo amore per la cultura del Bel Paese. Patti Smith ha raccontato con entusiasmo della sua recente visita delle tombe di Virgilio e Leopardi, site a Napoli Mergellina; ha quindi colto l’occasione per declamare “L’Infinito” di Leopardi (in inglese). Per ricordare il suo amico Allen Ginsberg, scomparso 25 anni fa, poeta simbolo della beat generation, la poetessa ne ha anche declamato “Footnote To Howl”. Tra i brani suonati in poco meno di 2 ore di musica vanno citati doverosamente “Gratitude”, “Dancing Barefoot” (in occasione del quale, parte del composto pubblico seduto si è riversato ai piedi del palco per ballare e cantare), “Walk On The Wild Side”, “Because The Night” (cantata da tutti a squarcia gola), “Gloria” e “People Have The Power” (cantata come bis ed accolta dal pubblico in delirio). Si tratta di canzoni che non hanno bisogno di presentazioni, che vedono come autori ed esecutori nel tempo musicisti di altissimo spessore quali Bruce Springsteen, Van Morrison e Lou Reed; ma si tratta soprattutto di canzoni ascoltate al giradischi, nei walkman, nei lettori CD e ora negli smartphone da intere generazioni di ragazze e ragazzi e poi cantate e suonate nelle camerette, nei garage, durante i falò, nelle sale prove, nei locali e negli stadi, entrate quindi a far parte a pieno titolo della cultura pop degli ultimi 40 anni e oltre. Chi scrive, per esempio, non può fare a meno di associare “Because The Night” ad una sequenza del film “L’Atlante” (del 1934) di Jean Vigo, secondo un abbinamento pensato dagli autori della sigla del noto programma televisivo “Fuori orario. Cose (mai) viste”, che ricordava l'inizio della notte ma anche le immagini oniriche che sarebbero potute apparire nel film a tenere per mano lo spettatore, ben sapendo che “They can't hurt you now/Can't hurt you now/ can't hurt you now/ Because the night belongs to lovers/ Because the night belongs to lust/ Because the night belongs to lovers/ Because the night belongs to us”.
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Patti Smith Quartet
Patti Smith: vocals Jackson Smith: chitarra Tony Shanahan: basso Seb Rochford: batteria
tracklist:
Redondo Beach Grateful The Wicked Messenger (cover di Bob Dylan) Footnote to Howl (cover di Allen Ginsberg) My Blakean Year Nine Free Money Ghost Dance Dancing Barefoot Beneath The Southern Cross Medley: I Wanna Be Your Dog, Walk On The Wild Side After The Gold Rush (cover Neil Young) Because The Night Pissing In A River Gloria (cover Them) People Have The Power
il concerto del giorno successivo
BLANCO Special guest: bnkr44
28 LUGLIO 2022 ROCK IN ROMA IPPODROMO DELLE CAPANNELLE
Apertura porte: h 14:30 Inizio concerti: h 20:00
Ticketone: dalle h 14 di martedì 8 febbraio
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