Home Recensioni Live Carmen Consoli - Roma, Auditorium Parco della Musica, 28 luglio 2022

Carmen Consoli
Roma, Auditorium Parco della Musica, 28 luglio 2022

Carmen Consoli ha ancora una volta conquistato il pubblico della Capitale, stavolta con il suo “Volevo fare la rockstar TOUR”, pensato per promuovere proprio il suo ultimo disco “Volevo fare la rockstar” (Polydor/Narciso Records, 2021), con una prestazione elegante e con pulsanti venature rock.

La formazione che per la maggior parte dei brani è salita sul palco assieme alla catanese è stata composta da sette musicisti d’eccezione: Antonio Marra alla batteria e Marco Siniscalco al basso, che hanno costituito una sezione ritmica metronomica e di grande solidità; Massimo Roccaforte alle chitarre, che si è confermato imprescindibile musicista da sempre al fianco della cantante; Adriano Murania al violino, Emilia Belfiore alla viola, Concetta Sapienza al clarinetto ed Elena Guerriero al pianoforte, che hanno aggiunto eleganza e classe agli arrangiamenti dei brani (da segnalare anche il contributo offerto da Murania alla chitarra elettrica che, in un momento di ispirazione rock, compulsato da Carmen, ha fatto partire il riff iniziale di "Whole Lotta Love”, per la gioia di coloro, come chi scrive, che sono cresciuti a pane e Led Zeppelin).
La performance del gruppo è sembrata molto ben pensata, organizzata ed eseguita, con una Carmen Consoli direttrice d’orchestra a dettare tempi, dinamiche e mood dei brani. E' stata apprezzata anche la cura dei suoni da parte dei fonici, che hanno permesso al pubblico dell’Auditorium di godersi uno spettacolo dai suoni ben bilanciati, mettendo comunque in evidenza la straordinaria ed espressiva voce della leader.
Quest'ultima è stata superlativa, appassionata, tagliente, evocativa, ispirata e a tratti struggente nel cantare le due storie che raccontano di sensazioni, gioie, disgrazie, disgraziati e vite di tutti i giorni, facendo fare al pubblico, in alcuni piacevolissimi passaggi, una bella gita ai piedi dell’Etna.
Menzione speciale la merita la stessa Carmen Consoli alla chitarrista acustica, da lei suonata divinamente e sempre molto presente nel mixaggio proposto al pubblico; ogni accordo, arpeggio e armonico da lei suonato corrispondeva ad un mood espresso vocalmente, ad una particolare sfumatura del testo o ad un colore che contraddistingue la canzone.


foto di Simone Puglisi

Lo spettacolo è iniziato alle ore 21.15 circa, con brani tratti dall’album che dà il nome al tour, iniziando con “L’uomo nero” (brano che le è valso il Premio Amnesty International Italia 2022), proseguendo con “Sta succedendo”, “Mago Magone”, “Qualcosa di me che non ti aspetti” e “Armonie numeriche”.
Si è poi proseguito con “Fiori d’arancio” e “Pioggia d’aprile”, brani imprescindibili del repertorio dell’artista; un balzo ancora all'ultimo album con “Una domenica al mare” e poi via ai brani più datati, quali “Sintonia imperfetta”, “Guarda l’alba”, “Autunno dolciastro”, “AAA Cercasi”, “Blunotte”, “Contessa Miseria”, “Quello che sento,” “Orfeo”, “Parole di burro”, “Amore di plastica”, “Venere”.
Carmen ha ad un certo punto asserito che avrebbe voluto fare la Rockstar e fino a questo momento del concerto ha dimostrato sicuramente di poter incarnare questo ruolo egregiamente, proponendo arrangiamenti con chitarre sempre presenti e centrali e con un impatto complessivo crudo, schietto, diretto e seducente, senza rinunciare ad una certa grazia.
Il tempo di tributare Franco Battiato con “Tutto l’universo obbedisce all’amore” per poi passare alla poetica e struggente “L’ultimo bacio” (che fa venire in mente a chiunque la ascolti le scene dell’omonimo e apprezzatissimo film di Gabriele Muccino), a cui hanno fatto seguito “In bianco e nero” e “’A finestra”.
A questo punto, come dulcis in fundo, è giunta in scena una grande amica di Carmen, una batterista di fuoco, l’ottima Marina Rei, che ha suonato le pelli con grazia micidiale e precisione millimetrica. Il meglio dell’energia e della grinta doveva ancora venire: le due sono rimaste sole sul palco ma l'impressione che se ne traeva era che fosse impegnato un ensemble rock con tutti i crismi, ovvero chitarre, basso, batteria e voci, mentre in realtà vi erano soltanto Carmen e Marina ad orchestrare magistralmente e con tocco decisamente rock brani come “Per niente stanca” (titolo meravigliosamente adatto a Carmen a questo punto dello show), “Besame Giuda”, “Geisha”, e, per finire, il masterpiece obbligatorio “Confusa e felice”.


foto di Simone Puglisi

Il pubblico della Cavea è stato coinvolto dal primo all’ultimo brano, trascinato dalla performance della diretta interessata che in alcuni casi è apparsa vistosamente commossa ma sempre composta.
Questa grandiosa performance resterà a lungo nel cuore dei numerosi spettatori romani accorsi.
Il caldo terribile di fine luglio durante il concerto è stato mitigato da uno spettacolo musicale denso di significati.
Una piacevole ed inaspettata brezza ha ad un certo punto accarezzato i presenti, i quali hanno voluto riconoscere il vento che suona i mille violini di cui canta la stessa Carmen (“Mille violini suonati dal vento/L’ultimo abbraccio, mia amata bambina”).



Carmen Consoli: voce, chitarra

Antonio Marra: batteria
Marco Siniscalco: basso
Massimo Roccaforte: chitarre
Adriano Murania: violino
Emilia Belfiore: viola
Concetta Sapienza: clarinetto
Elena Guerriero: pianoforte
Marina Rei: batteria


tracklist
"L’uomo nero”
“Sta succedendo”
“Mago Magone”
“Qualcosa di me che non ti aspetti”
“Armonie numeriche”
“Fiori d’arancio”
“Pioggia d’aprile”
“Una domenica al mare”
“Sintonia imperfetta”
“Guarda l’alba”
“Autunno dolciastro”
“AAA Cercasi”
“Blunotte”
“Contessa Miseria”
“Quello che sento”
“Orfeo”
“Parole di burro”
“Amore di plastica”
“Venere”
“Tutto l’universo obbedisce all’amore”
“L’ultimo bacio”
“In bianco e nero”
“’A finestra”.
“Per niente stanca”
“Besame Giuda”
“Geisha”
“Confusa e felice”

 


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