Non è che siano in attività da molto tempo, eppure i torinesi Twang (in soli due anni) hanno saputo conquistarsi già parecchie lodi e piazzamenti d’onore in frequenti live e contest, risultando graditi anche ad un certo Mogol.
Ora è la (s)volta dell’e.p. d’esordio Nulla si può controllare, un pokerino di brani che non giocano al bluff ma puntano dritti alla denuncia di un mondo malato, subissato da angherie e trame di sopraffazione, dove latita lo slancio verso il prossimo. Le prime battute di “Neanche un colpo” farebbero pensare ad uno sparo con polveri bagnate, invece troviamo presto accordi nervosi, a sostegno di un brano che alterna soste e ripartenze psichedeliche. Nella “Legge del più forte” tira aria di blues-core, col flauto nel mezzo a dare un taglio favolistico al pezzo con una tratta riflessiva e cinica. È chiaro che il pianeta è “Sotto assedio” e te lo fan capire spingendo senza riserve sul trade-mark degli Arctic Monkeys, nel brano il singer Moreno Bevacqua sa calzare discretamente il ruolo di Alex Turner. Nonostante inneggino alla “Maschera”, non c’è trucco e non c’è inganno: qui la canzone parte soft, cresce poi lenta ma inesorabile e verso la chiusura abbonda di un sound cucito bene, senza cadere nella trappola del caotico contesto. Chiaro il discorso? Bravi i Twang a rimarcare uno dei virus che inquina la socialità ed il rispetto tra le persone: la band ha senz’altro dei numeri in canna e, se riuscirà a non perdere la bussola della caparbietà, sarà destinata ad evolversi non poco, grazie alle evidenti capacità dimostrate in questo “aperitivo” di 4 brani, in attesa di un più ricco “happy hour” sulla lunga distanza. |
Moreno Bevacqua: Voce, basso Anno: 2017 Tracklist |